A prova di indagine || seongjoong

5

Dopo quella volta Hongjoong non rivide più Seoyun e quando le mandava dei messaggi per chiederle di passare tempo insieme, lei metteva sempre su qualche giustificazione e si scusava per non poter stare in sua compagnia.
Hongjoong ormai si era arreso con quella ragazza ma nonostante questo non riusciva a ribellarsi, non riusciva a prenderla da una parte per parlarle e mettere fine una volta per tutte a quello finta commedia di coppia perfetta. Perché c'era poco da dire su di loro in realtà e ormai lui aveva capito che non erano più quelli di una volta.
Wooyoung, Yunho e Mingi avevano notato quanto fosse distratto il loro hyung nell'ultimo periodo e chi era stato di turno insieme a lui aveva sempre cercato di farlo distrarre, di parlare di altro, ma alla fine Hongjoong ricadeva sempre negli stessi pensieri.
Cercavano di spronarlo a parlarne con Seoyun ma era facile dare consigli senza però passarci in prima persona. Lui aveva provato tante volte a farlo ma non gli era così semplice com'era invece sulla bocca dei suoi amici.
Quella mattina stranamente Hongjoong si era svegliato di buon umore, forse perché il fine settimana sarebbe stato halloween e lui amava lo spirito magico che arrivava insieme ad ogni festività. Aveva quel lato artistico che non conosceva quasi nessuno, preferiva tenerlo nascosto perché lo reputava una via di fuga dal mondo reale.
Molti erano stati i momenti in cui si era messo a dipingere o a decorare vestiti quando Seoyun se ne andava e lo lasciava solo, in quel modo, in compagnia della sua arte riusciva a sentirsi meglio, più rilassato e tranquillo... quasi preferiva spendere il tempo nel proprio talento, piuttosto che passare intere serate sul letto a riempire di coccole la sua ragazza. Ma forse questo era solo un pensiero che era arrivato da quando lei preferiva andarsene dalla sua amica.

"Hai sentito che il capo vuole decorare il locale per halloween e tenere aperto fino a tardi per festeggiare? Non è da lui, di solito era la moglie a pensare a queste cose."

La voce di Mingi interruppe i suoi pensieri e si voltò verso il collega intento a prendere gli ordini alla cassa, mentre lui riempiva una tazza con del cappuccino.
Scrollò le spalle adagiando la bevanda calda sopra un vassoio insieme ad un piattino su cui era presente un muffin, poi lo sollevò e fece il giro del bancone, pronto a servire il cliente di quell'ordinazione.

"Forse lo fa in onore della signora Min" rispose semplicemente. Servì il cliente e con un inchino si congedò dopo che l'uomo lo ringraziò, poi tornò al fianco del più alto, prendendo uno scontrino dalla mano di una ragazza per leggere la sua richiesta, servendola subito dopo.

"Sarebbe una cosa carina, non credi? Io penso che dovresti essere tu a pensarci, dato che sei lo spirito artistico del bar" propose il più piccolo facendo ridacchiare l'altro che scosse la testa.

"Non lo so, il signor Lee è molto pignolo, forse è meglio lasciar decidere a lui."

Prima che Mingi potesse rispondere dallo stanzino dietro le loro spalle uscì proprio il diretto interessato di cui stavano parlando i due ragazzi, per questo si inchinarono entrambi, dopo aver finito di servire gli ultimi clienti.

"Sono d'accordo con Mingi. Dovresti occuparti tu delle decorazioni" disse semplicemente. Hongjoong arrossì, rendendosi conto in quell'istante del fatto che probabilmente il loro capo aveva sentito tutta la loro conversazione. Non che ci fosse stato qualcosa di male ma avevano menzionato anche la moglie, venuta a mancare solo qualche mese prima a causa di una grave malattia ai polmoni e, sapendo che per il signor Lee non era ancora facile da superare, avevano entrambi provato un certo imbarazzo.
Ma in ogni caso rimasero sorpresi di non vederlo affranto, triste e ferito per aver fatto riemergere quel ricordo ormai lontano.

"Dice sul serio? Mi sta facendo assumere una grande responsabilità, ne è consapevole, vero?" rispose Hongjoong, più insicuro che mai. Il capo fece un ghigno mettendogli una mano sulla spalla prima di scuotere la testa.