Capitolo 20: Cosa siamo?

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Ormai si era fatta mattina e io non avevo chiuso occhio, cosa c'era in quelle stupide parole che non mi faceva dormire? Mentre le prime luci dell'alba entravano dalla finestra io fissavo il muro, immersa nei miei pensieri, la giornata iniziava di schifo...anche se in realtà quella prima non era mai finita. Decisi di farmi una doccia, per svegliarmi, oggi era una giornata importante, dovevamo mettere in atto il nostro piano per sconfiggere la Monroe e io stavo morendo di sonno. Restai nella doccia per una ventina di minuti, poi mi vestii comoda con i pantaloni bianchi di una tuta, una fascia bianca e un giacchettino con dei quadratini celesti e marroni che si abbinavano alle scarpe. Presi il telefono, si erano fatte le 6, scesi in cucina con le cuffiette e la musica a palla, volevo sentirmi libera da tutto quel casino nella mia testa, iniziai a preparare la colazione per tutti. Mentre finivo di cuocere i pancakes qualcuno mi diede un bacio sulla guancia e pogió la testa sulla mia spalla, levai le cuffiette e sentii la voce roca di un Theo appena sveglio dire :"Buongiorno" J:"Buongiorno" T:"da quanto sei sveglia, sono le 6.40 è presto" J:"solo...non riuscivo a dormire" T:"È tutto okay? Ieri sera c'era una tensione incredibile a tavola, Liam ti ha detto qualcosa? Devo picchiarlo? Giuro che-" aveva tolto la testa dalla mia spalla e si era messo dritto, io mi girai interrompendolo :"No, no, non è colpa di Liam, non mi farebbe mai stare male, solo che mentre parlavamo ho pensato ad una cosa che mi ha fatta incupire...peró lasciamo stare...sono solo io" Theo mi guardó con uno sguardo di quelli che ti scrutano l'anima :"No, parla. Voglio sapere cosa c'è che non va. Non mi importa nulla se è solo una tua pippa mentale, dimmelo" il suo tono era fermo, peró non stava urlando, nonostante questo sembrava calmo, io, invece, iniziai a sentire gli occhi pizzicare, no, no ,no, non potevo piangero ora, davanti a lui, di nuovo.   Mi girai di nuovo verso i fornelli e feci finta di prendere i pancakes per darli a Theo e nel frattempo liberarmi di un pó di lacrime. Peró avevo scordato una cosa, Theo non era una persona normale, era un lupomannaro anche lui, sentiva le emozioni e anche i singhiozzi piú silenziosi.
Infatti mi sentí piangere, mi prese, mi giró e inizó a parlare:"Hey, se stai male puoi dirmelo, non dovremmo avere segreti o sbaglio? Io mi sono aperto con te, sto provando ad essere una persona migliore, piú gentile per te, non so perchè ma sento che tu sei l'unica persona a far uscire del bene da me, sei l'unica che non mi guarda come se fossi un mostro, l'unica che mi fa sentire amato, quindi perfavore parlami, non voglio che tutto questo finisca, e non voglio che tu stia male, sopratutto se per colpa mia" anche a lui scesero delle lacrime, wow, forse ci teneva sul serio a me, lo baciai, presi io l'iniziativa. Quando iniziai a sentire puzza di bruciato mi staccai, cavolo, tolsi i pancakes dal fuoco ...erano bruciati...ottimo, per fortuna erano solo i primi 2 quindi avevo molto altro impasto, la cosa fece ridere me e Theo, mi girai nuovamente, :"Theo, cosa siamo?" La tensione si scontró contro di noi, T:"Non so, tu cosa vorresti che fossimo?" J:"Te l'ho chiesto io, non riggirare la domanda a me" Theo rise, poi prese le mie mani tra le sue, mi guardó fisso negli occhi e disse:"Stiamo insieme? Che dici?" Il mio cuore era a mille, ero davvero felice, :"Direi di si" sorridemmo entrambi e ci baciammo.
Dopo una ventina di minuti io avevo preparato tutti i pancakes e Liam era sceso, con uno strano sorriso. Finita la colazione andammo a scuola, in macchina eravamo tutti felici, l'atmosfera era piacevole e tranquilla. In prima ora avevo Matematica con Liam, entrati in classe stranamente in anticipo, ci sedemmo vicini al terzo banco, poi Liam mi guardó:"Joy!?" J:"Si Li?" L:"Volevo dirti una cosa...questa mattina, mentre tu e Theo parlavate e io ero sopra, bhe..." J:"Ci hai sentiti vero?" Avevo capito dove sarebbe andato a parare, lui annuí per poi aggiungere velocemente:"Non volevo farlo, ero curioso, volevo solo essere sicuro che tu stessi bene, ero pronto a prendere a pugni quella testa di -" J:"OKAY OKAY, ho capito, tranquillo, non sono arrabbiata, dimmi quello che volevi dirmi" L:"C'è stato un momento che mi ha lasciato a bocca aperta, ho sentito Theo piangere, lo conosco da un paio di anni, non era mai crollato, onestamente pensavo non fosse capace di sentire alcun tipo di sentimento oltre l'odio, la testardaggine e l'impertinenza" risi scuotendo la testa, il loro rapporto era incredibile, L:"Peró quando l'ho sentito piangere e dirti quelle parole, e stava piangendo, l'ho sentito, bhe, penso tu abbia tirato sul serio fuori qualcosa di buono in lui, forse, tu riuscirai a farlo diventare un pó meno stronzo" nonostante certi paroloni usati, capii subito che Liam stava finalmente vedendo Theo come lo vedevo io, sentirmi dire quelle cose da Liam mi fece sentire davvero bene, forse potevo finalmente farlo sentire a casa.
Ho deciso. Cercheró di far capire a tutti che è cambiato, faró vedere a tutti il vero Theo, quello che vedo io.

Io:🎀
Sisi lo so, non aggiorno da tanto e questo è un capitolo molto breve, ma non è un periodo stupendo e scrivere a volte mi rimane difficile. Grazie della pazienza🤍
Ps: questo è l'outfit di Joy descritto a inizio capitolo :) 

 Grazie della pazienza🤍Ps: questo è l'outfit di Joy descritto a inizio capitolo :) 

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Una ragazza di troppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora