XXV - "Sei un facile bersaglio"

139 6 9
                                    

Quasi una settimana dopo, nell'Ufficio di Silente.

[Albus Silente]
Piove ancora, Severus.

Piton è in piedi e rivolge lo sguardo oltre le vetrate mentre la pioggia scende scrosciante. Non indossa il suo ascot di seta al collo, nemmeno il frack coat e la mantella. Ha i suoi soliti pantaloni neri e solo una camicia bianca, sopra di questa porta un gilet abbottonato sul petto.
La cena era finita da poco e i due maghi si sono ritrovati per bere qualcosa assieme.

Non so se lo hai notato, ma la notte sembra rallentare...

[Severus Piton]
Cosa rallenta?

[Albus Silente]
La pioggia, Severus, la pioggia.

Il pozionista si porta alle labbra il calice di vino elfico e fa un lungo sorso. Si siede sul divano dando le spalle alle grandi finestre.

[Severus Piton]
Sarà un caso.

[Albus Silente]
Oh un caso, dici.

Silente prende posto sulla poltrona e con aria di attesa resta fisso a guardare il suo ospite.

tic tic tic

Il vecchio sta mescolando lo zucchero nella sua tazza di tè Ti Kuan Yin, con fare lento e costante.
Piton sente crescere nell'aria una cerca tensione. Ma vuole dare l'impressione di trovarsi a proprio agio. Tiene un braccio disteso lungo lo schienale del divano e l'altro abbandonato sul bracciolo. Con la mano di quest'ultimo continua a girare il calice guardando il vino denso vorticare.

[Severus Piton]
Cosa ti aspetti che dica?

Silente appoggia la tazzina sul piccolo tavolino d'alabastro che ha vicino.

[Albus Silente]
Vedi, piove. Piove interrottamente da cinque giorni. Piove da quando hai detto di aver trovato Delphini zuppa all'ingresso del castello quando invece si sarebbe dovuta trovare a lezione d'incantesimi. Ogni notte il vento diminuisce e dal cielo scende solo acquerugiola, ma solo fino alle prime luci dell'alba. Perché dal mattino la tempesta riprendere impetuosa. E questo succede sempre.

Il mago fa una pausa. Piton continua a rispondere imperturbabile al suo sguardo, restando in silenzio.

Ma tu dici che tutto questo è solo un caso...

...

Dici che sia un caso che le volte che Delphini ti guarda in Sala Grande un tuono rimbombi tra le mura del castello spaventando inevitabilmente Minerva che mi siede vicina?

Piton gira la testa di lato e con la mano libera si stropiccia gli occhi e le tempie con due dita.

Ti dico io cos'è un caso: è un caso che quando questo tuono infrange l'atmosfera, Minerva tenga in mano qualcosa. Che sia un bicchiere di succo, una pagnotta, un boccone infilzato con la forchetta, nulla cambia. Inevitabilmente quello che tiene in mano mi finisce in faccia o sul grembo siccome, per lo spavento, sobbalza! Urlando un contenuto "Ooouuh!".

Piton non si scompone. Anche se avrebbe volentieri criticato l'imitazione mal riuscita e troppo teatrale della Mcgranitt da parte di Silente. Non gli era mai sfuggita tale scena alla Sala Grande.

Entrambi si fanno silenziosi e composti, fino a quando il Preside non torna all'attacco:

Se escludi questo e pensi che tutto il resto sia un caso, ho fatto bene a rivolgermi anche a Lily, James, Sirius, Lup-

DelphiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora