VIII - Bugie

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San Mungo.

Alla stessa ora Delphini si trova in un letto di ospedale, attorno a lei ci sono Oscar e Lucinda.

[Delphini Riddle]
Come mai siete così tristi? Hanno detto che sto bene! Certo che questo ospedale è proprio strano. Ma domani mi dimettono vero?

[Oscar Ashton]
Sì, presto torniamo a casa.

[Delphini Riddle]
Secondo me stando qua mi peggiora il mal di testa... Non so nemmeno come ci siamo arrivati. Mi hanno detto che poco fa mi hanno visitata ma non lo ricordo. Dicono che é normale così, che siccome mi hanno dovuta sedare non mi sono accorta di niente. Questo mal di testa è davvero insopportabile!

[Lucinda Ashton]
Dopo qualche giorno tranquillo a casa vedrai che ti passa il male, tesoro.

[Delphini Riddle]
Spero capiscano cosa c'è che non va, questi vuoti di memoria che ho non possono essere normali, giusto?
Ehi? Mi state ascoltando?

I due Magonó sono assorti nei loro pensieri. Questa conversazione si ripeteva in forma quasi uguale ogni volta che dovevano presentarsi ai controlli del Ministero. E forse, presto, le cose sarebbero cambiate.

Riuscirono a tranquillizzare la ragazza, nascondendo il più possibile le loro preoccupazioni. Cosa aveva in mente il Ministro? Lucinda dubitava profondamente che quello che il Ministero aveva fatto fin ad ora fosse davvero legale. Il Mondo Magico non era più in Guerra, non c'era un vero nemico da dover affrontare, quindi queste manovre così restrittive nella vita della piccola strega Riddle le sembravano esagerate, se non addirittura disumane. Oscar, tra i due, appariva meno incline di Lucinda a contraddire le scelte governative. Ma in realtà l'uomo stava pensando a come liberare Delphini da queste catene.

Si stava facendo tardi, quando si sente bussare alla porta.

[Lucinda Ashton]
Sì? Avanti.

[Rufus Scrimgeour]
Buonasera. Scusate il disturbo. Signorina Riddle, domani le faremo un ultimo esame e poi potrà tornare a casa, quindi potete già iniziare a preparare i bagagli. Dopo la colazione passeremo da lei, cerchi di tenersi pronta verso le 9.00. Buona notte.

[Delphini Riddle]
Va bene, grazie. Buonanotte.

Gli Ashton non risposero al saluto dell'uomo. Solo quando comparve nella stanza lo guardarono infastiditi di sfuggita e rivolsero poi lo sguardo a terra, per rialzarlo solo dopo che l'Auror uscì. I due vivevano accompagnati da un fortissimo senso di colpa nei confronti di Delphini, anche loro, come tutti, non facevano altro che mentirle. Non sopportavano più di rivedere certe facce...

[Delphini Riddle]
Che strano dottore... non portava nemmeno il camice. Ha un'aria familiare poi...
Voi invece sembrate davvero molto stanchi... Siamo tanto lontani da casa?

[Lucinda Ashton]
Un po', ci hanno però preparato una stanza vicino alla tua per passare la notte. Forse è il caso che adesso ci salutiamo. La valigia la facciamo domani mattina.

Lucida saluta la ragazza baciandola sulla fronte.

[Delphini Riddle]
Non stare così giù di morale Lucinda... mi fai preoccupare...

[Oscar Ashton]
È la stanchezza Delphi, smettila di preoccuparti sù!

I due fratelli le sorridono e le augurano la buona notte. Delphini riuscì ad addormentarsi molto tardi. Aveva praticamente sempre difficoltà a prendere sonno e stando lontano da casa era ancora peggio. Passò quasi due ore a sfogliare un libro sulle piante spontanee che si era portata da casa.

L'indomani al San Mungo.

Un gruppo di maghi siede lungo la parete più stretta di una stanza a forma rettangolare, quella in cui Delphini si ritrova per l'ultimo controllo coordinato dal capo del Dipartimento degli Auror.
La ragazza è in piedi davanti al gruppo degli esaminatori seduti davanti ad un tavolo comune. Rufus Scrimgeour si trova invece dietro di lei. Non c'è altro: non ci sono finestre e i muri, il pavimento e il soffitto sono completamente bianchi.
L'Auror inizia a camminare lentamente verso la strega, osservandola dalla testa ai piedi, in mano tiene una scatola nera, tenuta chiusa da un lucchetto piuttosto vistoso. Una volta raggiunti i suoi colleghi pone l'oggetto nel centro del tavolo, fa qualche passo indietro e si rivolge alla ragazza.

[Rufus Scrimgeour]
Signorina Riddle, quello che vedrà sarà solo un'illusione, quindi cerchi di mantenere il controllo per quanto le risulti possibile.
Non le accadrà nulla.

[Delphini Riddle]
Non capisco... che tipo di illusione? Cosa dovrei aspettarmi di vedere?

[Rufus Scrimgeour]
É la prima volta che la sottoponiamo a questo esame, quindi nessuno di noi riesce ad immaginare che cosa potrà mai uscire da questa scatola. Qualcosa mi dice che non vedremo di certo dei serpenti! Purtroppo...

[Delphini Riddle]
Sono confusa. Cosa c'entrano i serpenti con i miei continui mal di testa e vuoti di memoria?

[Rufus Scrimgeour]
Mi dispiace, ma non abbiamo tempo per le domande.

Il capo degli Auror si incammina verso i suoi colleghi e prende posto a sedere. La ragazza si trova ora al centro della stanza davanti a quelli che crede essere dei medici, e tra tutto quel candore quella scatola nera inizia a metterla in soggezione.
Scrimgeour tira fuori la bacchetta.

[Rufus Scrimgeour]
Alohomora.

Il lucchetto si apre.

[Delphini Riddle]
Ma.. c...che cosa... come ha fatto a... ?!

Dalla scatola inizia ad uscire una nuvola gigantesca di fumo nero, si sente come un boato e nella stanza si materializza il marchio nero: un teschio con una lingua a forma di serpente.
L'immagine si fa sempre più grande,  il rettile di fumo spalanca la bocca e ad alta velocità inghiotte Delphini che cerca di proteggersi il viso con le braccia mentre urla di paura.
Il marchio nero si dissolve e compaiono tre figure: Bellatrix Lestrange, Voldemort e Nagini.
Delphini non si rende nemmeno conto che ha le lacrime agli occhi mentre il cuore le batte fortissimo. É  a terra e sta strisciando lentamente all'indietro aiutandosi con gli avambracci.

Dietro di lei i maghi sono spaventatissimi e qualcuno di loro si è anche alzato dalla sedia impugnando la bacchetta.

Sempre dalla scatola escono dei Mangiamorte incappucciati, si dispongono fino a formare un cerchio, al centro del quale si trovano Delphini e suo padre, affiancato da Nigini. Voldemort le prende il braccio con forza e mentre le ficca la bacchetta nella carne la ragazza inizia a urlare dal dolore.
Il marchio nero sta prendendo forma nella sua pelle.
Delphini urla e Voldemort ride.

La giovane Riddle sviene.

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