XIII - Uno sconosciuto

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Primo pomeriggio a Bibury

Sono le quindici, nella piccola scuola locale l'ultima ora della giornata è appena finita e Delphini si presta a rientrare a casa dai suoi tutori.
Da quasi due anni ormai vive nella contea di Bibury, dopo aver vissuto per moltissimo tempo della sua infanzia in Italia.
Ha solo 15 anni, ma ha già viaggiato molto nella sua vita.
È stata diverso tempo anche nella campagna Cinese, in quella Giapponese e ha avuto modo di conoscere parte dell'America occidentale.

A suo tempo il Ministero aveva pensato fosse stato più sicuro tenerla per più tempo possibile lontana dall'Inghilterra, con la scusa che Oscar Ashton ampliasse la sua cerchia di clienti. Il Magonó è un artigiano, vende mobili e oggetti lavorati in legno e in vimini. Negli ultimi anni invece ha scelto di farla rientrare nel suo Paese di origine per monitorarla in modo più accurato e costante.

La ragazza si ritrova a camminare lungo un sentiero naturale. Il contatto con la natura l'ha sempre fatta sentire a suo agio. Al contrario delle grandi città, la campagna le fa provare un senso di equilibrio e di forza interiore.

Lungo il percorso le si avvicina alle spalle un signore dalla barba e dai capelli lunghi e grigi. Credeva non ci fosse nessuno oltre a lei in quella strada.

[Sconosciuto]
Sei la ragazza che vive dagli Ashton?

Alle parole dell'uomo Delphini si ferma per rispondergli.

[Delphini Riddle]
Sì, sono io.

[Sconosciuto]
Hai scelto la strada più lunga per tornare a casa, come mai non sei con i tuoi compagni di classe?

[Delphini Riddle]
Preferisco camminare nel verde.

[Sconosciuto]
Andiamo nella stessa direzione, ci facciamo compagnia?

Il vecchio sorride con aria gentile incrociando in modo convincente gli occhi di lei.

[Delphini]
Va bene! Lei vive da queste parti?

[Sconosciuto]
Oh no, dove vivo io c'è molta più... confusione. Bibury è così tranquillo invece... ma una ragazza giovane come te qui potrebbe morire per la noia, dico bene?

La strega gli sorride.

[Delphini]
Effettivamente qui non c'è molto da fare...

[Sconosciuto]
Ma presto te ne andrai.

La ragazza si ferma e fa un passo indietro, allontanandosi di poco dallo sconosciuto.

[Delphini Riddle]
Perché dice così? Non me ne andrò da Bibury.

[Sconosciuto]
Brava ragazza! Gli Ashton ti hanno spiegato cosa devi fare e che non devi dar retta agli sconosciuti, dico bene?
Vedi...il signore che dovrai incontrare tra una settimana, proprio qui, sono io.

L'uomo le sorride a mezza bocca.

Mentre gli occhi della strega le diventano lucidi e il suo il battito cardiaco si fa accelerato.

Si accorge che alle spalle del vecchio si trova la grande quercia di cui Oscar e Lucinda le avevano già parlato in quel pomeriggio di qualche settimana fa, al suo rientro da scuola.
Quel giorno la strega aveva pianto molto. Da quella volta, i giorni le sembravano passare troppo in fretta e un profondo velo di tristezza l'avvolgeva sempre più.

Gli Ashton le avevano spiegato che era in pericolo e che sarebbe dovuta fuggire da Bibury e da loro. Che un uomo dagli occhi azzurri, con barba e capelli lunghi e grigi l'avrebbe aspettata per portarla in salvo, sotto la grande quercia all'inizio del sentiero, dopo il frutteto che cresceva dietro casa.
Non avrebbe mai dovuto farne parola con nessuno, nemmeno con loro. Si erano fatti giurare che il primo giorno di novembre si sarebbe fatta trovare sotto a quell'albero.

[Sconosciuto]
Ricordati. Non farne parola con nessuno. Ci rivedremo qui, tra una settimana esatta. Alle luci dell'alba. Porta con te lo stretto necessario e fino a quel giorno, indossa al collo questo, è un amuleto.

 Porta con te lo stretto necessario e fino a quel giorno, indossa al collo questo, è un amuleto

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