III - L'invito di Silente all'ora del tè

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Hogwarts, 1988

Sono passati sei anni...
Lo studio di Silente è rimasto lo stesso. Il mondo sembra aver dimenticato, o forse fa il possibile per dimenticare, l'orribile guerra che c'è stata.
Il mago è seduto a scrivere. Nella mano destra impugna una grande piuma bianca che poco dopo poggia sul tavolo. Con entrambe le mani libere arrotola il messaggio che ha appena stilato.
Gli si avvicina un grande gufo con due tondi occhi gialli. Il mago gli sorride mentre lo accarezza dolcemente attorno al becco. Dopo aver legato la pergamena alla zampa dell'animale, dietro le lenti a mezzaluna il suo sguardo muta e si fa di nuovo serio.

I sotterranei. Lo studio di Piton.

L'aria è fresca e c'è un odore che ricorda quello del muschio bagnato. Seduto su una poltrona nera di pelle si trova un uomo: con la mano destra tiene un calice di vino rosso come il sangue e con l'altra regge un piccolo libro di occlumanzia.
È intento a leggere quando viene distratto da un suono famigliare.

È il gufo di Silente che gratta sull'anta della porta d'ingresso con quelle sue zampette unghiate.
Il mago tira fuori la bacchetta e con un gesto fa sì che la porta si apra. Dopo qualche piccolo salto il gufo prende il volo e si adagia sul grande tavolo tondo di mogano che si trova di fianco all'uomo. Il mago sfila il messaggio dalla zampa dell'animale che riprende così il suo volo verso l'esterno. La porta si richiude e dal foglio si legge:

Severus,
avrei piacere se mi omaggiassi della tua compagnia questo pomeriggio.
Verresti a bere un tè con un povero vecchio? Sono tutto solo e i miei
pensieri fanno troppo chiasso!
I tuoi silenzi sapranno acquietarmi.
Baci baci

Una volta letto, il mago sbuffa e tutto d'un fiato finisce il vino che gli resta nel bicchiere.


Studio del Preside

Silente sta sistemando l'ultimo biscotto al burro sull'alzatina quando sente bussare alla porta.

[Albus Silente]
Uuuuh avanti! Prego! Entra Severus! Vieni vieni...

Il vecchio mago si lecca le briciole dalle dita e si pulisce le mani nel lungo vestito che indossa per poi fare cenno al suo ospite di sedersi. Quest'ultimo entra lentamente, rivolge lo sguardo al tavolino apparecchiato e portandosi una mano alle tempie chiude gli occhi e dice:

[Severus Piton]
Albus... hai scelto il tuo "servizio buono" vedo...

[Albus Silente]
Oh, sì... lo uso così di rado, oggi poi è una così bella giornata. Basta questo direi per decidersi che ne vale la pena. È così allegro.

[Severus Piton]
Mh...

Piton si siede. Silente gli versa del tè.

[Albus Silente]
Oolong, direttamente dalla Cina! Piace molto anche ai babbani, dicono. Anche se il loro non è colorato come quello che beviamo noi.

Le tazzine di ceramica in stile rococò si riempiono di un liquido blu profumatissimo.

[Albus Silente]
Buono, non credi?

[Severus Piton]
Mmh.

[Albus Silente]
La tua compagnia mi sta risollevando lo spirito, Severus. Sei qui da pochi minuti e già mi sento meglio.

[Severus Piton]
Cosa ti angustia?

[Albus Silente]
Sono sicuro che lo sai e so per certo che anche tu ci stai pensando. Vederti così tranquillo però mi rassicura. A settembre compie undici anni...

[Severus Piton]
Sì, il 21 di settembre.

[Albus Silente]
Non credi che sarebbe stato più saggio averla qui da noi? Avremmo potuto insegnarle ad usare la magia, a controllarla... L'avremmo tenuta sott'occhio. Non so neppure quanta forza ci sia in lei...

Silente beve rumorosamente il tè e con gli occhi fissa Piton. Si blocca così, con la tazzina tra le mani che gli copre metà del viso e le iridi celesti immobili, rivolte verso il suo ospite.
Piton tiene la tazza di tè sospesa. Fa un profondo sospiro e la ripone sul piattino.

[Severus Piton]
Hanno impiegato ore, è stata obliviata, allontanata dal mondo magico, data in affidamento a due Magonò e cosa più importante, ci è stato detto che non ha mai avuto alcun tipo di incidente. Non sa cosa sia la magia. Vive tra i babbani ed è tenuta sotto stretta sorveglianza.

[Albus Silente]
Oscar e Lucinda Ashton sono anziani e ho saputo che nutrono un sentimento profondo per la ragazzina, si prendono cura di lei con dedizione. Potrebbero volerla proteggerla. Desidero tanto parlare con qualcuno di loro, ma non me lo permettono. L'unica cosa che so è che all'inizio il Ministero gli ha offerto una grande somma di denaro e che dopo i primi 3 anni di affidamento la coppia si è rifiutata di accettare altri soldi, se non strettamente necessari. Un atteggiamento inaspettato, direi. Mi chiedo se sia davvero possibile che ancora non si sia verificato nulla di strano. Tom, da bambino aveva un potere impossibile da nascondere.

[Severus Piton]
Presumo che il Ministero si rivolga a loro e alla giovane Riddle facendo uso del veritaserum. Escludo la possibilità che siano riusciti a mentire per proteggere la bambina.

[Albus Silente]
Ma potrebbero aver omesso qualche verità. Non credi sia possibile nemmeno questo? Non trovo corretto che il caso su Delphini sia un affare di cui solo il Ministero si deve occupare.

[Severus Piton]
Sei davvero preoccupato per le sorti di tutti noi o sei invece molto curioso di sapere quanto sia potente la figlia del Signore Oscuro?

A quelle parole Silente si irrigidisce.
Piton aveva ragione? - Non lo sapeva nemmeno lui. Non aveva mai smesso di pensare a quella bambina, come non aveva mai smesso di chiedersi cosa avesse potuto fare Tom Riddle se non avesse scelto di praticare la magia oscura. È convenzione pensare che tanto potere porti con sé solo paura e pericoli. Quanta scelta ha un mago? Cosa comporta davvero la magia? Dov'è il limite dopo il quale l'anima di un uomo può perdersi per sempre? Cosa aveva sbagliato con Tom?
Il Preside si alza, si avvicina a Fanny, incrociando le mani dietro la schiena. La Fenice con piacere accetta le carezze del mago che sospirando si rivolge a Piton senza guardarlo, volgendo lo sguardo fuori dalla finestra.

Il pozionista si lascia cadere mollemente sullo schienale della sedia, si mette comodo e rivolge anche lui gli occhi verso il cielo, oltre le vetrate.

[Albus Silente]
Voldemort non ha mai conosciuto l'amore, è nato con l'inganno ed è stato abbandonato. Lo ricordo ancora quell'incontro all'orfanotrofio. Un bambino isolato, non si è mai fidato di nessuno. L'unico su cui sentiva di poter contare era se stesso. Se fosse stato questo a portarlo sulla cattiva strada forse per sua figlia c'è ancora speranza. L'amore dei genitori per i figli è importante, dico bene Severus?

Piton si ritrova a fissare l'imbarazzante servizio da tè e con difficoltà riesce a nascondere il proprio disagio. Aveva capito che Silente bramava di conoscere quella piccola strega ma non voleva credere che il mago stesse cercando un motivo per giustificare le azioni di Voldemort.
Per l'ex Mangiamorte, Delphini è la figlia di due mostri. Quale motivo avrebbe avuto Bellatrix di unirsi al Signore Oscuro? Sicuramente non è stato l'amore a tentarla.


Mi chiedo se non sia proprio quella ragazzina ad essere in pericolo...

[Severus Piton]
Sta iniziando a piovere, penso uscirò a raccogliere qualche lumaca cornuta.

[Albus Silente]
Grazie della compagnia, Severus.

Silente, un po' deluso, saluta il Professore e ritorna a meditare.

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