Le tenebre non l'avrebbero scalfita. Frida era virtuosa di potere e guidata dalla forza.
Aggrappatasi con decisione alla calda catena d'oro iniziò il suo viaggio, dapprima una discesa, verso le profondità gelide dell'oceano. I pesanti anelli d'oro della catane erano il suo faro, l'unica guida e direzione da prendere. Ormai non poteva più tornare indietro, l'aria che teneva ben stretta nei polmoni le era quasi terminata, insufficiente per poter anche risalire a galla. Aveva battuto i piedi così velocemente da raggiungere una tale distanza che neanche la fioca luce della mattina in cielo le era visibile.
Frida sapeva bene che, però, quell'improvvisa oscurità era opera del passaggio magico descrittole da Loki. Era stato così anche la prima volta quando, dal boschetto della sua cittadina, era giunta nella stanza privata di Thor, ad Asgard. Il tempo era illogico, relativo. Migliaia di anni luce irraggiungibili erano percorribili in un batter d'occhio grazie ai varchi speciali e nascosti.
Frida si sentì stremata, con coraggio ammise che presto sarebbe annegata. Era intrappolata nel nulla assoluto, fluttuante nell'acqua calma e rumorosa. Strinse ancor più forte la catena brillante tra le mani ricoperte di anelli e continuò il suo cieco percorso. Sapeva che Loki non l'avrebbe fatta morire in quella maniera, anche se non si fidava più di lui, era certa che non avrebbe mai tentato di ucciderla. Era tornato in vita per lei, aveva sacrificato persino Thurisaz stessa, il suo amore di fuoco, Loki non avrebbe mai fatto del male alla sua Frida.
E lei non si accorse nemmeno che Atali non l'aveva seguita; la vista di Frida era offuscata, sia per la sua abituale miopia che per l'acqua salata a bruciarle gli occhi. L'unica cosa che il suo corpo e la sua mente cercavano era la fine di quella magica catena dorata. Come un'ossessione, un'isteria grave.
Frida, ormai senza respiro, chiuse gli occhi stanchi e si trascinò di peso lungo la catena.
Tutto -il nulla- attorno a lei roteò, come se il mondo assieme al suo peso si fossero capovolti di scatto. Si sentì sfiorare dai lunghissimi capelli mori, prova che quella capriola vertiginosa era stata reale. Frida spalancò gli occhi per la paura, frenetica e pronta a nuotare faticosamente per riemergere. Ebbe il voltastomaco per la forza della centrifuga, che la spaesò tremendamente.
Sollevò il capo, aggrappatasi fortissimo alla catena fredda, e vedendo con estrema sorpresa il velo calmo della superfice.
Il mare era diventato drasticamente gelido, una temperatura probabilmente sotto lo zero. La sensazione sulla pelle era quella di migliaia di aghi conficcati nei muscoli. Oramai non aveva più fiato.
Nuotò velocissima abbandonando l'appiglio della catena, e mano a mano che la luce si faceva più vicina Frida poté notare che sul velo dell'acqua galleggiavano spesse lastre di ghiaccio. Proprio sopra di lei c'era un varco, una crepa che era stata sfruttata per eliminare il ghiaccio da quel tappeto lievemente innevato. Frida allungò le braccia disperatamente, con l'acqua a raschiarle l'interno della gola, inalata dal naso.
Emerse, finalmente, boccheggiando forte. Tossì con pesantezza, sputando acqua e saliva densa che le filò dal mento in modo sottile. Frida faticò a riaprire gli occhi, le ciglia scure le si erano già gelate. Non stava nevicando, ma la temperatura era talmente bassa che l'impatto tra la l'aria fredda ed il suo corpo fradicio rischiarono di ibernarla.
Con la sola forza delle braccia si tirò fuori dall'acqua, trascinandosi a fatica sulla lastra di ghiaccio, spaventata di poterla rompere con il solo peso del proprio corpo. I suoi respiri veloci continuarono a destabilizzare la lucidità di Frida. Stava letteralmente morendo di ipotermia. Le labbra le erano già diventate viola, ferma a pancia in giù con le punte dei piedi ancora immerse nell'acqua, Frida era rimasta paralizzata a tremare, rigida, con gli abiti bagnati incollati alla pelle. Fissò dritto davanti a se non potendo credere di riuscire a sentire un simile freddo su tutto il corpo. Le unghia erano tinte dallo smalto, altrimenti anche loro avrebbero testimoniato quel freddo mortale, colorandosi di nero.
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Atali e Ardesia - Le rune di Loki ✔
FanfictionFrida ha quasi dimenticato Loki, se non fosse per quella loro figlia nata dalla magia. Atali, nel frattempo, non conosce il suo destino. Crede di essere anche lei figlia di Axel come la sorella minore Amaltea. Ogni cosa sembra andare come dovrebbe...