~Racconto ✖️ Famiglia ✖️ Attacco~

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Ci siamo seduti tutti e tre in cucina attorno al tavolo.
Fuori dalla finestra si vede il tramonto che da tutti i suoi colori magnifici,dal rosa al giallo e qualche ultimo raggio illumina la stanza dove ci troviamo.

:-"Allora Nike..." Senza che papà continui la frase, sfilo dalla tasca la tanto agognata licenza con un sorriso compiaciuto sul mio viso, appoggiandola sul tavolo. :-"Oh Nike! È Incredibile" Commenta mio padre prendendola e osservandone attentamente ogni dettaglio.

:-"Alla facciaccia vostra che pensavate addirittura alla mia morte" Dico incrociando le braccia al petto facendo una smorfia a tutti e due.
:-"Non si scherza Nike sulla propria vita! Non si sa mai quanto ci resta da vivere in questi tre giorni di vita che abbiamo " Dice mamma guardandomi negli occhi :-"Comunque sono orgogliosa di te, anche se con la determinazione che hai tu non avevo dubbi" Mi dice mamma, mettendomi una mano sulla spalla sorridendomi dolcemente. :-"Sei come tuo padre" Dice mamma guardando papà. :-"Determinata e sicura di se nel fare le cose, qualsiasi cosa si tratti" Continua stringendomi le mie mani guardandomi ancora negli occhi.

Mi piace quando mamma mi paragona a papà. Lui è un uomo con un carattere forte e che pensa sempre al lavoro e alla famiglia.
Solo che la gente quando ci vede per strada puntano sempre nel discorso degli occhi. Perchè non ho preso da nessuno dei due il colore, entrambi li hanno marroni, anche i nonni, io no. Ma la cosa non mi pesa più di tanto.

:-"In quanti siete passati!?" Domanda papà allora ripassandomi la licenza facendola scorrere sul tavolo.
:-"In sei" Rispondo riprendensomela e mettendola in tasca.
:-"Le prove come sono state!?" Domanda mia madre allora :-"Gli esaminatori!?" Continua. Non mi sarei aspettata così tante domande da loro.

:-"Beh ci hanno studiato la nostra forza fisica, nel lavoro di squadra, anche a livello psicologico e in fine una specie di torneo" Riassumo brevemente :-"Gli esaminatori molto scrupolosi e perfettini, apparte uno che era in coppia con un'altro che non parlava mai... Era abbastanza particolare, pieno di spilli e vestito di verde" Continuo.

A quel commento mamma guarda papà con fare sorpreso, ma per non far capire che l'ho intuito, cambio il discorso per non rivinare questo bel momento di chiacchiere che non si faceva da tempo.  :-"Comunque un esperienza che non dimenticheró mai"

:-"La vita è fatta di esperienze cara la mia Nike" Risponde così papà sorridente che mai.
:-"Che ti rimarranno per sempre nel tuo cuore, solo così si cresce e ci si mette in gioco" Continua mamma allora. :-"Sarai stanca Nike, che ne pensi di farti un bel bagno ristoratore!? Intanto prepariamo per la cena" Mi dice mamma.
All'idea non me la faccio ripetere due volte che mi alzo dal posto e mi fiondo in bagno con il cambio.

Mi serviva proprio un bagno caldo.

Poi ceniamo tutti tranquilli mentre racconto dei ragazzi che hanno passato gli esami come me e le loro capacità e loro sono sempre stati interessati nel sapere tutto.

Solo che ora che ho la licenza dovró trovare un lavoro per intraprendere ancora questa strada.

Il giorno seguente, mi trovo nel mio paese a girovagare per le stradine osservando tutto quello che ricordavo e niente era cambiato, tranne qualche nascituro in un paio di abitazioni.

Il tempo è leggermente brullo, nuvoloso e aria frizzantina. Decido allora di andare al bar a bermi qualcosa visto che ho qualche spicciolo in tasca.
Raggiungo allora il bar di Kami del centro e entro. Non c'è molta gente ma neanche vuoto.

Mi siedo sul bancone in uno sgabellino e ordino una semplice acqua minerale (ho sete).
La proprietaria del bar mi raggiunge sorridente con il bicchiere pronto.
Avrà sulla cinquantina, bionda, non tanto alta e truccatissima.
:-"Allora, ho saputo da tuo padre che hai passato gli esami per Hunter" Mi dice questa guardandomi senza togliere il sorriso.
Annuisco solamente alla domanda. :-"Sarà stato difficile per te tesoro" Continua la donna.
Bevo qualche sorso dal bicchiere servito mentre la osservo attentamente. :-"Quanti siete passati!?" Domanda ancora mentre prepara dei caffè per altri clienti.
:-"In sei" Rispondo solamente.

Poi noto entrare nel bar un uomo, sedersi in un tavolino appartato non in bella mostra. Ha I capelli lunghissimi e neri fino alle spalle, magro e molto alto.
La donna raggiunge il cliente al tavolo per prendere l'ordinazione io intanto finisco di bermi l'acqua guardando le numerose mensole con tazzine e bicchieri che si trovano davanti a me.

:-"Si anche secondo me" Inizio a sentire da un uomo poco distante. :-"E pensare a ció che ha fatto lui..." Continua lo stesso.
:-"Tale padre, tale figlio..." Commenta un'altro.
Tranquillamente scendo dallo sgabello e pago l'acqua in cassa.
:-"Grazie e buona giornata" Saluto cordialmente la donna. Faccio per uscire dal bar e vedo nel tavolo poco distante I due uomini che poco fa borbottavano, scrutandomi.
:-"Tu e la tua famiglia dovreste vergognarvi" Sento dire improvvisamente.
Mi volto e vedo che i due di pichi istanti fa sono rivolti a me.
Uno è grasso, con una sigaretta alla bocca e vestito con abiti ormai consumati e l'altro è più alto, magro e dagli occhi grigio chiaro.
:-"Dice a me!?" Domando allora.
:-"...Tuo padre dovrebbe essere dietro alle sbarre da secoli ormai" Borbotta quello grasso facendo un tiro alla sigaretta.
:-"Per tutto quello che ha fatto" Commenta il biondo seguendo a ruota l'altro compare.
Li lascio finire il loro monologo e rimango in silenzio guardandoli negli occhi, sorrisi, anzi sogghignai.
:-"Ti atteggi proprio come lui... Oltre allo sguardo" Dice il grasso ancora.
:-"Mi fa sempre piacere quando mi paragonano a mio padre" Commento sicura di me avvicinandomi ai due.

I clienti rimangono a guardare la scena senza senso che si sta creando senza fare niente. 

:-"Tu non sai chi è tuo padre ragazzina!" Inizia a dire il biondo che ho ormai a un metro di distanza.
:-"Visto che non so chi è me lo racconti lei" Dico sedendomi accanto a lui, con lo schienale della sedia contro il petto.
:-"Tuo padre è uno dei piú spietati killer del secolo, tutti sanno i crimini che ha commesso. È uno spietato, manipolatore e assassino senza scrupolo. Tu e tua madre state al suo fianco come niente fosse.
Tu devi sapere chi è veramente tuo padre! Lui non è quello che ti fa credere ragazzina" Mi sputa in faccia alzando il volume facendosi sentire da tutti. Io non cambio espressione, rimango a guardarlo e una risata mi scappa mentre guardo un attimo a terra.
:-"Ha finito!?' Domando alzandomi allora dalla sedia.

Senza pensarci due volte, tiro un pugno a l'uomo che ho davanti scaraventandolo a terra facendogli sanguinare il naso.
Tutti i clienti si accerchiano attorno a noi. L'uomo grasso velocemente accorre l'amico a terra che si tocca il punto sanguinate.
Mi avvicino poi allo stesso e lo prendo dalla camicia che ha addosso tirandolo verso di me.

:-"Così imparate a toccare la mia famiglia, voi che non fate altro che commentare della gente perchè non sapete fare altro" Dico guardandolo dritto negli occhi con rabbia per poi mollare la presa con uno strattone dandogli le spalle.
:-"Quello sguardo è uguale al suo. Sei come lui" Urla l'altro uomo che ha accorso l'amico.

Tutti mi guardano di sbieco e io li ignoro uscendo dal bar arrabbiata più che mai. Come si permettono a insinuare cose del genere su mio padre, che tra l'altro non sono affatto vere.

Non so te -'se mi stai ascoltando- ti sembra giusto sentirti dire certe cose da degli sconosciuti sulla tua famiglia.

:-"Ma si può sapere Nike perchè lo hai picchiato!?" Mi domanda papà tornato a casa è venuto a conoscenza del fatto.
:-"Perchè hanno detto cose assurde sul tuo conto" Dico con tono calmo guardando il tavolo della cucina davanti a me.
:-"E allora alziamo le mani che così si risolvono le cose" Dice papà ancora nervoso.
Presa ancora dalla rabbia lo guardo negli occhi, non so perchè ma lucidi.
:-"Papà, hanno detto che tu sei un Killer, che hai fatto crimini in passato e che io e la mamma non vediamo la relatà dei fatti. Io ti ho solo difeso." Dico con tono più alto a pochi centimetri da lui. :-"Non ci ho visto più e ho solo tirato un pugno... Poi ho detto che così imparano a dire cose sulla mia famiglia" Continuo abbassando la testa e con il dorso della mano togliermi le lacrime che mi rigano il viso.

Nessuno dei due mi dice niente a quella risposta che ho dato, senza dire niente raggiungo il bosco per stare da sola e per calmarmi.

Hunter x Hunter {ff Hisoka} La verità nascostaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora