Sulla nostalgica ma sterile isola di Cuba, Lauren Jauregui, 20, unica figlia dei farmacisti più facoltosi della capitale, è un'inesauribile fonte di arte, alla costante ricerca delle giuste frequenze di ispirazione, nella speranza, un giorno, di poter abbandonare le sponde caraibiche per gli Stati Uniti d'America e cavalcare l'onda del talento. Sebbene rispetto a molti coetanei conduca una vita agiata e piuttosto libertina, si sente prigioniera delle proprie radici e delle soffocanti aspettative genitoriali. Dall'altra parte, Camila Cabello, appartenente a un'estrazione sociale poco più modesta: ai turni nel negozio di famiglia alterna quelli tra i tavoli de El Cubano, un ristorante della costa, proprietà del dispotico Paco Sanabria. A propiziare il loro primo incontro saranno le spiagge di San Juan, Porto Rico, in occasione di una calda serata estiva. Pur perdendosi di vista nei mesi successivi, l'universo arrangerà per loro un'ulteriore possibilità, alle soglie del nuovo millennio. Dal capitolo tredici: «Ella s'illuminò in viso: una favilla di adorazione cominciò a danzare nelle sue iridi profonde, sprizzando una confidenza e un conforto quantomai contagiosi. Depose un bacio casto nel mezzo della clavicola di destra, come ringraziamento, e poi cominciò a pennellare delicatamente la regione immediatamente sottostante, senza avere in realtà un'idea precisa da riprodurre; soltanto la volontà di imprimere con la pittura ciò che le labbra non potevano lasciare in modo altrettanto evidente. Invero, le parve di compiere un nuovo amplesso; specialmente quando il pennello rovinò nella valle dei seni e Lauren pensò bene di sporgersi in avanti per stuzzicarla sul lobo dell'orecchio e lungo il ramo della mandibola. Si concentrò strenuamente nel tenere gli occhi aperti per proseguire l'opera, limitandosi a sospirare di un acerbo piacere e a proferire, in un sussurro: - Tu non mi basti mai-.»
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