19 N i n e t e e n

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19. "Shake up the happiness" - Train





Chiusi gli occhi ormai i minuti passavano ed io sapevo bene ci scegliere.

Il mio cuore mi intimava di fermarmi, sapevo benissimo che buttarmi nella fossa con i leoni sarebbe stata una pessima idea, ma allora perché mi sentivo più tranquilla a stare tra loro che con mio fratello stesso?

La mia mente vagava anche in tutte le informazioni che quei due mi avevano detto, inchiodandomi così ad una serie di incertezze e preoccupazioni che non sapevo nemmeno di avere.

-Cosa è successo?- riuscii a dire solo dopo un tempo indefinito –Se devo scegliere voglio sapere il quadro completo.

Ashton ghignò come se fosse soddisfatto di quella domanda –Si vede che sei mia sorella-

-Io non so ancora chi sono- lo guadai arrabbiata.

Non lo conoscevo eppure riuscivo a percepire quello che lui stava provando, solo a guardare il suo viso.

-Beh diciamo che tuo padre e tua madre non erano tanto una bella coppia- Luke prese la parola ed io mi avvicinai minacciosa.

-Non ti permettere-

-Ti ricordo che di chiunque si parli nella tua famiglia, stiamo insieme- Ashton mi venne vicino, e alla fine era vero, ero l'anello mancante tra quei due ragazzi, nati bastardi.

-Parla biondo-

-Calma, sono sempre io che comando, comunque andiamo nel mio ufficio che è meglio- Luke scrutò gli altri nella stanza e poi si voltò imboccando un corridoio scuro.

Guardai il ragazzo di fianco a me e lo seguii anche io.

Non ero sicura di quello che stavo facendo ma per una volta nella mia vita avrei seguito il cervello e avrei smesso di salvare tutti quanti eccetto che me.

Dovevo fare la scelta più ragionevole e se questi ragazzi erano disposti a raccontarmi la verità e proteggermi allora avrei messo da parte tutti i sentimenti di odio e repulsione che in uel momento provavo e li avrei seguiti fino a che mi fosse concesso.

Luke svoltò a sinistra e poi aprì la prima porta a destra, chiusa a chiave.

Ci ritrovammo un altra stanza grande, contornata da mobili antichi e di colore scuro, tenuti molto bene visto l'età.

Al centro della stanza troneggiava un enorme poltrona di pelle e un imponente scrivania dove erano poggiate carte e quaderni, un portapenne che sembrava di argento e un taglia carte, anch'esso dello stesso colore, a forma di foglia.

Sul pavimento c'era un bel tappeto, dall'aria vissuta, dai colori scuri che andava dal bordeaux al verde pino.

Luke si accomodò sulla poltrona e ci invitò a sederci sulle piccole sedie di fronte a lui, ma io rimasi in piedi.

-Allora?- chiesi, questa attesa mi stremava.

-Vai dritta al punto, mi piace- Luke sorrise sornione –Dunque- riprese –Come sai tua madre da parte mie e tuo padre da parte di Ashton non erano esattamente i genitori amorevoli che ti aspettavi no? Mio padre ha incontrato mia madre in uno dei suoi seminari a Toronto, e non so cosa sia successo, notte di fuoco mi continuo a ripetere, ma so che non è così, so solo che quel bastardo ha lasciato me e lei da soli e senza un soldo. Mia madre faceva gli straordinari per riuscire a coprire tutte le spese ed io... studiavo solo, ma adesso, sono a capo della più grande azienda di Toronto.- sorrise e si stese sulla poltrona guardando in alto.

"Look at me" |Zayn Malik|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora