1. O n e

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1. "Nice to meet Ya" - Niall Horan





-Ehi! Tienila dritta! Per l'amor di Dio! Cristo, Elenah!- urlò mia mamma sulla lunga scala di metallo mentre cercavamo di far entrare pezzi del mio letto ad una piazza e mezzo dalla finestra invece che dalle scale.

Mi presento mi chiamo Elenah Styles e mi sono trasferita dal nord dell'Inghilterra per sbarcare nel paese più invidiato del mondo, l'America

Ci eravamo trasferiti da pochi giorni, in una casetta alla fine della strada il cui nome significava risplendere, cosa molto simpatica visto che sono l'ultima delle persone sulla faccia della terra a voler risplendere. Non l'ho mai fatto e mai lo farò.

-Elenah fai scendere la mamma e vieni a darmi un mano qua!- strillò dall'altra parte del giardino mio fratello Harry legandosi i suoi riccioli mori in una crocchia disordinata.

Aiutai mia madre a scivolare giù dalla scala e mi diressi al porticato -Che c'è?- chiesi ad Harry che cercava di montare un mobile da stamani mattina.

-Secondo te reggerà?- si voltò per allontanarsi dalla sua creatura che si smontò nel giro di due secondi.

Scoppiai a ridere mentre lui disperato mi guardava a bocca aperta.

Mi ricomposi e provai a risolvere il problema –Vedi? Se non metti questi paletti di truciolato non si sostiene- spiegai dopo avergli rimontato il piccolo tavolino bianco che voleva utilizzare come comodino.

Lui annuì –Riesco meglio nell'allenarmi devo dire- constatò poi.

Si era fatta l'ora di cena ma, nessuno di noi aveva fame. Mia madre aiutò Harry a preparare il letto in camera sua e mio padre fece lo stesso con me ma, ero più io che aiutavo lui che il contrario.

Avevo progettato la mia camera molto dettagliatamente riutilizzando molti mobili che volevano buttare via e non vedevo l'ora di vedere come fosse venuta quando l'avremmo finita di costruire.

Il mio vecchio letto stanziava in mezzo alla stanza con l'armadio affianco ed erano gli unici mobili in ogni camera.

Il giorno seguente avevamo deciso di arredare tutte le camere mentre quel giorno avevamo concluso il reparto giorno.

Mi misi sotto le coperte dopo aver fatto una doccia veloce ed essermi criticata davanti allo specchio.

Capelli troppo lunghi e ricci, troppo alta e con la faccia troppo tonda.

Il giorno dopo, la sveglia delle sette suonò inesorabilmente, aprii a fatica gli occhi stropicciandoli, mi misi le pantofole e mi fiondai in bagno per pettinarmi e truccarmi, poi mi vestii e acchiappai la cartella.

Indossai le prime cose che riuscii a trovare: t-shirt bianca, felpa a tre quarti blu scura, un paio di jeans con bretelle bianche annesse e Converse.

Mentre mi stavo legando il mio paio di Converse preferite, rigorosamente in pelle blu e borchie, sentii mia mamma strillare per l'ennesima volta -El! La scuola!-.

Ovviamente mia madre non sgrida mai mio fratello che si era svegliato da poco e si stava vestendo in quel momento.

Mi alzai di scatto dal letto, corsi al piano di sotto e mi diressi in cucina dove presi un muffin e salutai mia madre che sorseggiava ancora molto assonnata un caffè, che presi pure io mentre correvo fuori di casa.

Harry scese le scale con calma e trascinando la cartella –Tua sorella è già in macchina, vai con lei?- gli chiese nostra madre.

Lo vidi uscire con il casco in mano e capii subito che avrebbe sfruttato la moto del nonno.

"Look at me" |Zayn Malik|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora