7. S e v e n

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7. "Want you back" - 5 Seconds of Summer




ZAY's POV

Ma come ho fatto ad essere così cretino?

Come ho fatto a credere a tutte le sue parole?

Come ho potuto credere che lei non mi facesse del male come gli altri?

Come potevo credere che lei sentisse gli stessi brividi che sentivo io quando sentivo la sua voce?

Era solo una ragazzina come le altre, o almeno pensavo.

Lei con quegli occhi che avrebbero fatto invidia al cielo e quel cuore pieno di ferite, facendosi del male a se stessa, aveva fatto male anche a me.

Eh sì, perché io alla fine ci ci stavo cascando.

Mi stavo innamorando della ragazza da cui dovevo rimanere il più lontano possibile.

Sì, perché lei era speciale.

Ma perché era così speciale per me?

Sì, perché a pensarci bene lei aveva visto la morte ed il dolore in faccia e questi  le avevano lasciato un segno indelebile nella sua mente, mentre io avevo sempre cercando di essere invisibile per non essere attaccato

I miei pensieri tornarono alle parole di Elenah –tu sei solo, e te lo meriti!- dissi imitando la sua voce.

Come poteva pensare che mi meritassi tutto quello che avevo passato?

Ripensare a quelle parole non mi fece per niente bene; anzi mi fece salire la rabbia che già avevo in corpo.

Ero costantemente arrabbiato, per ogni singola cosa, continuavo a sentirmi giudicato per tutto quello che la mia storia dimostrava.

E come sempre avevo finito per far del male all'unica persona che pensavo di meritare.

Ma ogni volta sembrava che non gli bastasse quella pillola di conoscenza che le davo, voleva sempre di più, avrebbe dovuto conoscermi.

Era troppo umana, troppi sentimenti c'erano in gioco, troppo cuore, ed io, l'unico pezzo rimasto, quello che non fosse già stato mangiato dall'oscurità che c'era in me, non ero disposto a metterlo in gioco.

Ogni volta tornavo a casa a leccarmi le ferite che continuavano a crearsi e a cercare di ricucire quelle voragini che avevo dentro al cuore, c'era solo rabbia, rabbia che mi pervadeva il corpo e mi rendeva un'arma.

-Porca puttana- sibilai a denti stretti mentre con tutta la rabbia che avevo dentro, tirai un cazzotto al muro, ferendomi.

Appoggiando la testa sul cemento freddo delle docce.

Ero nervoso e frustrato.

Uscii e mi sdraiai sul letto che cigolò ad ogni mio movimento.

Avevo bisogno di restare solo e di qualche consiglio e non so come avrei fatto a continuarla a guardarla negli occhi.

Giocai un po' con la lametta fredda che avevo preso e poi la posai sul comodino girandomi di lato così da continuarla a fissarla

Ripensai alla prima volta che ci siamo incontrati era così innocente e carina, tanto che io e i ragazzi si scommetteva a chi se la fosse portata a letto prima.

Quei oceani che aveva al posto degli occhi erano tempeste e ti travolgevano appena li incontravi.

Scagliati da pagliuzze oro, sembravano fossero pieni di cicatrici colorati del colore perfetto: l'oro.

"Look at me" |Zayn Malik|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora