12. "Supereroe" - Mr.Rain
Iniziai a sudare freddo e a passarmi una mano tra i capelli.
Mi sentivo morire ma, mi feci forza e riguardai la foto che Connor mi aveva inviato: io ed Harry in piedi e mio padre che lo schiaffeggiava.
Mia madre si vedeva appena ma si percepiva la quarta persona nella stanza.
Cazzo
Come cavolo aveva fatto a fare questa foto? Pensavo che il dolore fosse il suo forte ma non mi ero resa conto che quello psicologico lo divertiva di più.
Mi avvicinai alla finestra e con le mani tremanti scostai la tendina.
Non c'era nessuno.
Appoggiai la fronte al vetro e chiusi gli occhi, le lacrime scesero senza il mio permesso.
Credevo vivamente che tutto questo finisse presto ma, a quanto pare i problemi erano iniziati solo in quel momento.
-El- Harry era alla base delle scale ed indossava tuta e e scarpe per correre, i suoi capelli erano ancora umidi raccolti in una fantastica crocchia improvvisata.
Alcuni suoi riccioli gli ricadevano sul viso, gli occhi di un verde spento e il suo sorriso triste.
-Vai a correre?- chiesi voltandomi a guardarlo, mi sentivo sporca.
Come se una doccia potesse lavare via tutte le mie ferite.
-Volevo ma...- era interdetto –Forse è meglio se resto qua- si ricacciò alcuni riccioli dietro l'orecchio.
Annuii e mi allontanai dalla finestra –Che facevi appiccicata al vetro?- sobbalzai mi aveva preso alla sprovvista.
-Ehm, cercavo...- balbettavo, non avevo davvero idea di quello che stavo facendo -Nulla tranquillo. Non so che devo fare- abbassai lo sguardo, non avevo idea di come continuare a mentire a quel ragazzo che non meritava nulla di tutto quello.
-Lo so, credo che ci sentiamo tutti come te- voleva continuare ma la giornata era già stata troppo.
-Vado a farmi una doccia- lo superai velocemente continuando a tremare e salii le scale chiudendomi in camera mia.
Mi buttai sul letto e chiusi per un momento gli occhi, mi sentivo svuotata di tutto, continuavo a pensare a tutti gli occhi addosso, tutti le crepe che continuavano a crearsi e moltiplicarsi sulla mia pelle.
Mi alzai la maglietta e la benda era completamente rossa, questa dannata ferita non si voleva richiudere.
Mi spogliai e aprii l'acqua che scendendo provocava del vapore che inondò tutto il piccolo bagno.
Mi infilai sotto la doccia chiudendo gli occhi e concentrandomi solo sull'acqua che scendeva su di me, inesorabile e diretta, che mi ripuliva le ferite fisiche e rinfrescava quelle mentali.
Bruciava sulla mia pelle ma, non avevo nessuna intenzione di diminuire la temperatura.
Riaprii gli occhi dopo un tempo indefinito e mi sciacquai, e poi per inerzia uscii dalla doccia.
Mi guardai allo specchio: Il trucco sbavato che creava dei cerchi neri intorno ai miei occhi, il polso si stava riprendendo piano piano mentre il fianco continuava a buttare sangue che scorreva sulla mia pelle nuda.
I riccioli bagnati mi scendevano delicati sul viso e le spalle ma ai miei occhi era come se rovinassero il tutto.
Mi misi l'accappatoio e tornai in camera fasciandomi il busto.
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"Look at me" |Zayn Malik|
Novela Juvenil"-Perché respingi sempre tutti? Perché ogni volta che faccio un passo avanti per capirti tu ricostruisci il tuo muro di mattoni intorno a te?- chiesi. Lui mi guardò silenzioso e abbassò lo sguardo. -Perché? - chiesi ancora. Era così frustrante. -Gua...