18. "Bright" - Julie and the Phantoms
Lo sguardo del biondo che era seduto dietro di me bruciava sulle mie spalle e il cappuccio che mi avevano messo sul capo mi stava irritando il naso.
-Serviva proprio bendarmi? Non voglio sputtanarvi alla prima occasione- mi lamentai.
Mi avevano bendato e coperto la faccia poco prima di salire in macchina, come si fa ai testimoni sotto protezione, e a me sembrava anche troppo visto che erano solo una banda di ragazzini, ma non commentai più di tanto.
Essere nello stesso minuscolo abitacolo di Connor mi dava i brividi e tutto quello che mi circondava mi intimava di fermarli, scendere dalla macchina ed andarmene più lontano possibile, ma era veramente quello che volevo?
Eppure ero sempre seduta là e la macchina continuava a sfrecciare per le vie silenziose della città.
-E' la prassi piccola- il modo in cui la sua voce si insinuava nella mie viscere, mi faceva vomitare.
-Siamo quasi arrivati comunque- la voce roca di Bradley vicino a me mi rassicurò anche se di poco.
Appoggiai la testa al finestrino e chiusi gli occhi cercando di raggruppare le idee.
Dieci minuti dopo la macchina si fermò e sentii il biondo scendere dal sedile posteriore a aprire il mio.
La sua mano si chiuse intorno al mio braccio strattonandomi fuori dalla macchina.
-Fai piano, riesco a scendere da una dannata auto, anche se sono bendata- tolsi il braccio dalla sua violenta presa e lo sentii irrigidirsi vicino a me.
-Stai calma, sai benissimo che sei fottuta, quindi segui gli ordini e non ti ribellare hai capito?-il suo fiato era sul mio collo ed io trattenni il mio fino a che i passi non si fecero più lontani.
Una mano delicata si avvicinò a me e mi condusse in avanti, sentii solo una porta chiudersi e poi il cappuccio mi fu tolto e pure la benda.
Misi a fuoco quello che mi circondava sbattendo le palpebre e realizzai di essere in una casa, una normalissima casa.
Davanti a me comparve il viso di Tristan che si sedette sulle scale –Quindi è lei il nuovo acquisto? Sul serio? Ashton si aspettava molto di più Con-
La faccia contrariata del biondo che metteva più paura mi suggerì che non era lui che comandava all'interno di quella faccenda.
-Ashton?- chiesi prima che Bradley mi fermasse.
-Ancora hai il coraggio di fare domande Styles? Non sei spaventata abbastanza?- gli occhi torbidi di Connor mi puntarono e lui fece un passo in avanti.
Mi chiedevo ancora come fosse possibile che il mio corpo non fosse più spaventato al contatto con quell'essere.
Mi chiedevo ancora perché fossi lì e perché avessi accettato di scendere a patti con il diavolo, ma in fondo sapevo che non avrei mai smesso di sacrificarmi per gli altri, perché era una caratteristica che mi apparteneva, quella che mi faceva essere come ero, e non come i figli di puttana che avevo davanti.
Mi osservai intorno per cercare di reprimere l'impulso di sbattere Connor al muro che riempirlo di cazzotti.
Era una casa vecchia, non abitata da parecchio poiché la moquette e le parete non erano intonacate e quel poco di colore che ne era rimasto stava pian piano svanendo.
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"Look at me" |Zayn Malik|
Teen Fiction"-Perché respingi sempre tutti? Perché ogni volta che faccio un passo avanti per capirti tu ricostruisci il tuo muro di mattoni intorno a te?- chiesi. Lui mi guardò silenzioso e abbassò lo sguardo. -Perché? - chiesi ancora. Era così frustrante. -Gua...