Capitolo 28

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"Quindi..." Mormorò Ginny mordicchiando la penna con aria assorta.
"Sembra che Tom non fosse l'unico studente assente a cena quella sera ..."
Hermione si sedette di fianco all'amica sul lungo tavolo in Aula studio.
Era molto tardi e quasi tutti gli studenti erano ormai tornati nelle loro Case.
"Cioè?" Squittì Hermione sorpresa.
Ginny si avvicinò a lei per farle leggere la pergamena su cui aveva iniziato a scribacchiare una lista.
"Pansy Parkinson. E Draco Malfoy. Erano in punizione quella sera, l'ho sentito dire da una ragazza Serpeverde. Avevano attaccato briga con Christian Black. Sai, la solita storia... Malfoy ha insultato il padre di Christian,per il fatto di avere rinnegato la sua famiglia e il suo retaggio...
Christan ha tirato un pugno in faccia a Draco, Pansy si è messa in mezzo...insomma un bel casino.
Anche Christian era stato messo in punizione . "
"Un attimo." Esclamo Hermione confusa.
"Christian era presente a cena. Me lo ricordo! Mi ha anche mandato un bigliettino..."
A quel ricordo Hermione si sentì avvampare le guance. Quanto era stata stupida ad averlo incoraggiato, se solo avesse pensato prima di agire come una stupida ragazzina gelosa...forse Christian non l'avrebbe baciata.
Ginny interruppe bruscamente i suoi pensieri .
"si, lui c'era. Ma è arrivato in ritardo per via della punizione, si è seduto di fianco a Ron pochi minuti prima che Silente lanciasse l'allarme."
Hermione trattenne il fiato.
Quella sera era stata talmente assorta nei suoi pensieri che non se ne era accorta.
Deglutì analizzando la situazione.
Così Christian non era stato presente per gran parte della cena. Un piccolo particolare che si era scordato di raccontarle.
Sentì la rabbia crescere dentro il suo petto. Christian aveva accusato Tom, rimarcando più volte il fatto che Tom fosse l'unico a essere assente a cena, l'unico a non avere un alibi...quando in realtà lui stesso poteva benissimo essere uno dei sospettati.
"Che pezzo di ..."
"Aspetta Hermione, frena. Non starai sospettando di Christian, vero?"
Hermione non sapeva cosa rispondere.
"Si! No...non lo so..."
Si strofinò gli occhi stanchi , sospirando .
"Insomma dai...stiamo parlando di Christian Black!"
L'amica la guardava con espressione divertita.
"È un idiota e si ficca sempre nei guai... Ma...un omicidio? "
Hermione la fissò seria "Sì, ma non dimenticare che il diario, l'Horcrux , soggioga le persone. E se Christian l'avesse trovato..."
"...Non sarebbe stato consapevole di quello che faceva. Hai ragione."
Le due amiche si scambiarono uno sguardo preoccupato.
"C'è solo una cosa da fare. Devo trovare Christian, chiedergli se ha trovato il diario."
"Credi che te lo dirà così facilmente? Se opponesse resistenza? Se mentisse?"
Hermione sospirò. Sapeva che le obbiezioni di Ginny erano più che lecite, ma non aveva molta scelta.
"Potrei venire con te..." Suggerì l'amica con sguardo preoccupato.
Hermione le sorrise. "Ti ringrazio ma non voglio che tu venga coinvolta . Non più di quello che già sei. Non mi perdonerei mai se ti capitasse qualcosa per colpa mia. "
"Ma..."
"No, Jinny. Ti prego." La guardò negli occhi carica di apprensione e senso di colpa.
Perché tutto quello che era successo era colpa sua. Se non avesse portato con sé il diario dal passato, se non fosse stata così stupida... Quella ragazza sarebbe stata ancora viva. Era stata solo colpa sua, e avrebbe dovuto convivere con quella consapevolezza per tutta la vita. Non poteva permettere che anche Ginny rischiasse la vita per lei.
"Andrò da sola. Se mi vuoi bene, accetterai la mia decisione."
Sapeva che era un rischio, ma non aveva alternative.
L'unica cosa che le importava era di dimostrare che Tom era innocente.
Ginny esitò, ma di fronte alla fermezza nello sguardo di Hermione cedette.
"Va bene Hermione. Ma ti prego, stai attenta. Hai già un piano?"
Hermione annuì, con il cuore che si faceva pesante come un macigno.
Sapeva che Christian non le avrebbe rivelato nulla di sua spontanea volontà, ma aveva un punto debole... lo aveva sentito chiaramente durante quel bacio. Lui la voleva. La desiderava.
Se lei si fosse mostrata interessata nei suoi confronti, forse sarebbe riuscita ad estorcergli delle informazioni...
Il solo pensiero la riempiva di disgusto per se stessa... Come avrebbe potuto fare questo a Tom? Ma se questo serviva a salvargli la vita... forse tutto il resto non contava.
"Hermione...?"
La voce dell'amica la ridestò dai suoi pensieri.
"Sì. Sì ho...ho un piano..." balbettò mentre si alzava dalla panca di legno raccogliendo le sue cose nello zaino.
"Dove sarà Christian a quest'ora?" Chiese evitando lo sguardo della ragazza dai capelli rossi.
"Beh, sono le sette di sera quindi sicuramente sarà ancora al campo di Quidditch..."
Hermione guardo fuori dalla finestra dove la pioggia cadeva battente in quella buia serata di fine Ottobre, e rabbrividì.
Si domandò dove fosse Tom in quel momento, e una fitta di nostalgia e preoccupazione le trafissero il petto. Non lo aveva visto per tutto il giorno, anzi, a dirla tutta non lo vedeva dal pomeriggio precedente, quando erano tornati dalla Stamberga Strillante. Avrebbe voluto cercarlo, ma non poteva entrare nel dormitorio Serpeverde da sola, e inoltre c'erano già abbastanza chiacchere sul loro conto .
Si fece coraggio, infilò il mantello della divisa scolastica e con un sorriso mesto salutò l'amica. "Grazie Ginny. Ci vediamo più tardi."
Hermione uscì dalla Aula Studio a grandi falcate, diretta al campo di Quidditch.

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