Capitolo 25

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Il sole stava calando quando raggiunsero l'ingresso principale del castello. L'atmosfera era lugubre, priva della solita allegria. Gruppetti di studenti si muovevano silenziosi verso la sala grande.
Alcune ragazze Serpeverde li guardarono di sottecchi, confabulando fra di loro con fare sospettoso.
Hermione strinse più forte la mano di Tom.
Sapeva che era stato un errore attardarsi così tanto nella Stamberga Strillante.
La prolungata assenza di Tom era stata sicuramente notata. Ma ripensando a ciò che era accaduto, fra le tiepide coperte in quella soffitta abbandonata, Hermione non poté che arrossire di piacere, e di certo non poteva pentirsene. Era stato molto difficile resistere alla tentazione di restare lì ancora una notte, isolati dal mondo, a fare Dio sa cosa...ma gli sguardi sospettosi dei compagni di scuola confermavano che avevano fatto la scelta giusta a tornare.
"Hermione?" La chiamò una voce familiare.
"Ginny?"
L'amica la guardava preoccupata, il viso dalla carnagione chiara spruzzato di lentiggini ancora più pallido del solito.
"Possiamo parlare?" Chiese Ginny guardando prima lei e poi Tom con sguardo esitante.
"Certo..." mormorò Hermione confusa.
"Scusa Tom, ci vediamo dopo" salutò Tom con uno sguardo di scuse e lui annuì serio.
Raggiunsero il bagno, Ginny si assicurò che non ci fossero ragazze all'interno degli stanzini e si rivolse ad Hermione.
"A che gioco stai giocando?"
La domanda, sputata fuori con un tono arrabbiato e preoccupato insieme, la spiazzò.
"Cosa intendi Ginny?"
L'amica alzò gli occhi al cielo.
" Non fare la gnorri. Prima baci Ron, poi quel Tom gli lancia una strana maledizione che lo stende a terra. Ero arrabbiata ma poi ho visto che avevi preso le distanze da lui. Ho creduto che forse avevi capito che in lui c'era qualcosa che non andava. Ho creduto anche che forse ti stessi avvicinando a Christian, e ne ero rimasta sollevata, visto che per quanto idiota e pieno di sè almeno non era un assassino..."

"Tom non è un assassino!" gridò Hermione rossa di rabbia.

"Ah, davvero? Non è quello che si dice in giro." Rispose l'amica piccata.

Hermione sentì il battito cardiaco accelerare. Così la storia si ripeteva. Tom era destinato a essere temuto ed evitato anche in questa epoca.

"Ascoltami Ginny, ti prego ascoltami bene." prese l'amica per le spalle, guardandola negli occhi con intensità.

Ti posso giurare che Tom non ha fatto nulla di quello che si vocifera. Non ha lanciato un incantesimo a Ron, e soprattutto, non ha ucciso quella ragazza. Puoi credermi. Io ero presente quando ha cercato di rianimarla. Lui non c'entra nulla."

"E allora perchè siete scappati?"

Quindi era così evidente, la loro fuga non era sfuggita alle chiacchere del castello.

"Temevamo che Tom venisse accusato... ed infatti è proprio quello che è successo..." 

"E a buon ragione! Come puoi fidarti di lui Hermione! "

Hermione non rispose, si limitò a fissare l'amica in silenzio, i grandi occhi lucidi di lacrime.

"Tu...tu lo ami! Lo ami davvero così tanto?"

"Più della mia vita." Rispose Hermione con un filo di voce. "E so che Tom è innocente".

Ginny sospirò arresa, poi inaspettatamente l'abbracciò.

"Va bene... io ti voglio credere Hermione. Sei sempre stata la più saggia di tutti noi. Voglio continuare ad avere fiducia in te. Ma non potrete affrontare questa cosa da soli. Io vi aiuterò. "

Hermione sgranò gli occhi sorpresa e strinse forte a sè l'amica.

"Grazie. Non sai quanto significhi per me!"

"Ma devi promettermi..." continuò Ginny ritraendosi dall'abbraccio.

"...che se Tom in realtà si rivelasse in qualche modo colpevole non ti farai accecare dai sentimenti che provi per lui. "

Hermione deglutì. Fino a che punto era disposta ad arrivare pur di salvare Tom? Lei sapeva che era innocente, che non avrebbe mai fatto del male intenzionalmente a quella ragazza e che non le avrebbe mai mentito a rigardo.  Ma se in realtà fosse stato comandato da una forza più grande, molto più potente e oscura di lui?

Scosse la testa cercando così di cancellare dalla mente quel pensiero opprimente e terrificante.

"Non succederà. Ma te lo prometto."

Ginny annuì, anche se la sua espressione non pareva del tutto convinta. 

"Ginny, ti prego, dimmi quello che va dicendo tutto il castello su di lui, perchè dici che tutti lo credono colpevole?" Jinny si appoggiò a un lavello, sospirando.

"Sono stati i Serpeverde a iniziare queste voci. Malfoy dice che Tom Riddle non è tornato a letto la sera dell'aggressione. La cosa è parsa subito molto sospetta a tutti.

Hermione arrossì, al pensiero dell'ultima conversazione avuta con Draco. Così non era stata abbastanza convincente. Avrebbe dovuto immaginarlo.

"E tutti sanno che Tom era assente in Sala Grande al momento della cena. Da lì a fare congetture sulla sua colpevolezza, il passo è stato breve."

Il suo sguardo era inchiodato negli occhi di Hermione, come se la sfidasse a fornirle una spiegazione plausibile.

"Tom cena spesso da solo in biblioteca. E non aveva alcun motivo per aggredire quella ragazza...." Ginny la guardava perplessa e per nulla convinta.

Hermione sospirò. Avrebbe dovuto rivelarle tutta la storia , il suo viaggio nel tempo, la sua missione affidatale da Silente, e soprattutto raccontarle tutto sul diario. Perchè era il diario il fulcro di tutto ne era certa. Il diario doveva avere ancora al suo interno un pezzo dell'anima di Voldemort, e quel pezzo di anima non voleva altro che mettere in moto una serie di eventi che avrebbero portato Tom a perdere se stesso e a trasformarsi ancora, e stavolta in modo definitivo, nel Signore Oscuro.  Ma l'Orcrux in realtà non aveva calcolato che Tom, il nuovo Tom, non voleva più avere niente a che fare con lui. L'aveva gettato via, rinnegando per sempre quella parte di se stesso. Ed Hermione era sicura che qualcuno avesse trovato il diario e ne era rimasto soggiogato.

Era già successo nel passato, proprio alla ragazzina dai capelli rossi che adesso la fissava con aria interrogativa e preoccupata,

"Ti devo raccontare tutto Ginny, ma non qui. è una storia troppo lunga e complessa. Troviamoci stanotte in Sala Comune, quando tutti dormono. Ti racconterò tutto."


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