Capitolo 1

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"Hermione non vieni a cena?"
I fiammanti capelli rossi di Sarah erano come al solito raccolti in una coda di cavallo alta ma un ciuffo era scappato dall'acconciatura e la ragazzina non smetteva di torturarselo tra le labbra.
"No, non ho fame...devono essere state le Cioccorane che abbiamo mangiato a merenda... resterò qui a leggere. Grazie Sarah" Hermione sorrise mesta all'amica con un sottile sentimento di colpa e malinconia che le serrava per davvero la bocca dello stomaco. Sarah annui' e fece per uscire dal dormitorio quando d'un tratto si volto' verso l'amica.
"... Ah dimenticavo! " esclamo' concitata. Hermione alzo' il viso dal libro 'Storia di Hogwarts'e osservo' Sarah mentre frugava nella sua cartella di cuoio color verde marcio.
"Quando sei svenuta nel bagno delle ragazze l'altro giorno ti sono caduti i libri di mano. Pensavo di averli raccolti tutti - a proposito, li ho messi sul tuo comodino mentre ti portavano in infermeria...- ma stamattina una ragazzina del primo anno mi ha dato questo... dice che l'ha trovato sul pavimento del bagno completamente fradicio. E' tuo per caso? "
Hermione cerco' di nascondere il moto di agitazione e terrore guardando il diario di Tom fra le mani bianche della ragazza, le pagine bagnate lo avevano un po' gonfiato ma per il resto era tutto intero..
"Si...e' mio grazie." Se ne era completamente dimenticata.
Hermione lo prese in mano e cerco' di calmarsi analizzando con calma la situazione. Nonostante a prima vista quel diario le incuteva paura, perche' le ricordava fin troppo l'Orcrux che il Signore Oscuro aveva creato... anzi che avrebbe creato per manipolare Ginny e che avrebbe quasi ucciso lei ed Harry, oramai quello non era che un vecchio diario. Non aveva nulla da temere da lui. Lui? Come se fosse una persona! Hermione ridacchio' nervosa. La tensione della partenza le stava facendo brutti scherzi!
"Mi sara' scivolato insieme agli altri...grazie Sarah!"
L' amica sorrise e saluto' Hermione per recarsi in Sala Grande.
Rimasta sola Hermione si rigiro' il diario logoro tra le mani. Che stupida. Pochi istanti prima aveva avuto una sensazione raggelante, come se il diario avesse una volonta' propria e volesse seguirla, essere portato con lei e Tom nel futuro. Ma tutto cio' era assolutamente ridicolo. Quello era solo il diario su cui il povero Tom aveva riversato su carta lacrime e fiumi di inchiostro e sofferenza. A pensarci bene si sentiva un po' in colpa per non averglielo mai restituito... per non parlare del fatto di averlo letto! Se fosse stato Tom a leggere il suo diario sarebbe stato orribile, si sarebbe sentita nuda, tradita.
No, non era giusto. Che diritto aveva lei di portargli via quel pezzo di se' stesso, i suoi ricordi di infanzia? Glielo avrebbe restituito. Non aveva nulla da temere perche' Voldemort era morto e Tom Riddle non si sarebbe mai trasformato in Colui Che Non Deve Essere Nominato. Non piu', non ora che aveva trovato l'amore. Il diario non sarebbe mai diventato un Orcrux ma si sarebbe riempito di pagine nuove, di una nuova vita di felicita' e amore insieme a lei. Come un Happy Ending... Hermione sorrise. Non vedeva l'ora di iniziare questa splendida avventura, la sua nuova vita con Tom.
Il pensiero di Tom le fece venire in mente all'improvviso che le sette erano vicine. Fini' di impacchettare le ultime cose e si avvio' furtiva verso la Stanza delle Necessità.
Tom era gia' li' ad aspettarla. Appoggiato con le larghe spalle contro il muro di pietra, il corpo perfetto fasciato dall'uniforme scolastica e un sorriso da mozzare il fiato dipinto sul volto. Era radioso, Hermione non sapeva definirlo altrimenti. Aveva sempre pensato che la sua aria tenebrosa e tormentata lo rendesse affascinante, in un modo misterioso e anche molto pericoloso, ma non si aspettava certo che una volta toltosi quella maschera il vero Tom fosse ancora piu' ammaliante. Una luce viva e calda brillava nelle sue iridi color smeraldo, e la piega del suo sorriso svelava un carattere tutto nuovo, spavaldo e sicuro di se'.
Hermione si trattenne dal sospirare estasiata... non voleva certo assomigliare a una di quelle ragazzine del primo anno!
"Pronto Riddle?" Domando' maliziosa avvicinandosi a lui e alle sue labbra carnose e invitanti.
"Io sono sempre pronto, Granger..." e cosi' dicendo strinse le braccia forti intorno a Hermione, il suo respiro tiepido sapeva di menta piperita e le lembi' dolce la pelle del viso mentre i suoi occhi non si staccavano dalle labbra di Hermione.
Hermione ebbe un fremito quando finalmente le loro labbra si incontrarono, non si era ancora abituata a quel vortice di emozioni, alle sottili scariche di piacere che le correvano lungo la schiena al tocco caldo della sua lingua nella sua bocca e alla sensazione di non avere piu' bisogno di ossigeno per sopravvivere, ma solo di lui.
Poi il silenzio venne rotto dal suonare di una vecchia pendola in ottone, ricordando ad Hermione che non avevano molto tempo prima che qualcuno venisse a cercarli. La loro assenza probabilmente non sarebbe sfuggita a Silente.
"E' tempo di andare Tom"disse con il fiato corto.
"Te lo chiedo per l'ultima volta. Sei davvero sicuro di voler venire con me? Di abbandonare tutto cio' che conosci? Non so cosa troveremo nel futuro." Pronuncio' queste parole con angoscia, non solo perche' se Tom avesse deciso di non seguirla per lei sarebbe stato impossibile proseguire, ma anche perche' la sua ultima affermazione era vera. Non aveva idea di come il futuro fosse cambiato ora che lei aveva interferito cosi' pesantemente sul passato, e aveva paura. Sapeva che interferire nel passato era sbagliato, un abominio contro natura, e Dio solo sa cosa avrebbe comportato. Ma che scelta aveva avuto? Nessuna. Aveva gia' scritto una lettera a Silente e l'aveva consegnata lei stessa nelle mani del professore supplicandolo di aspettare almeno ventiquattr'ore prima di leggerla, in modo che solo dopo la loro partenza il futuro preside avrebbe saputo tutta la verita' sulla sua missione. In tal modo avrebbe scongiurato la chiusura della scuola e non avrebbe fatto venire un infarto al povero preside quando si sarebbero presentati davanti a lui nel 1997 ( o il giorno dello smistamento nei Grifondoro di una undicenne Hermione). Chissa' se il preside sarebbe stato deluso dall'esito della missione, dopotutto Mirtilla era morta e Hermione non aveva portato a termine quello che Silente le aveva ordinato. Cosa ancor peggiore, temeva che la sua decisione di portare Tom nel futuro non sarebbe affatto andata a genio al preside.
Tom prese il viso di Hermione fra le mani e appoggio' la sua fronte su quella di lei. "Non c'e' nessun altro posto in cui vorrei essere se non con te."
Hermione arrossi', i suoi occhi cosi' chiari e profondi erano cosi' vicini da confonderla.
"Allora tieniti forte a me." Cosi' dicendo fece scattare la levetta dorata della giratempo che teneva legata al collo, e tutto intorno a loro scompari' in un vortice di luce e oscurita'.

La notte nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora