Capitolo 25

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Attenzione: capitolo con rating Rosso. Contiene esplicite descrizioni sessuali, sconsiglio la lettura ai minorenni e soggetti sensibili a tale argomento.

"mmmh" mormorò Tom assaporando ad occhi chiusi il suo panino imburrato.
"È delizioso... Stavo morendo di fame!"
Hermione sorrise, addentando il suo panino.
"Non ho saputo fare di meglio, ho avuto poco tempo a disposizione prima che chiudessero le cucine."
Sedevano a gambe incrociate uno di fronte all'altra nel grande salone vuoto, su un vecchio tappeto scolorito.
"Non ho mai apprezzato così tanto un pezzo di pane!" Esclamò sorridendo.
Poi si alzò e camminò verso la poltrona dov'era appoggiato il suo mantello e la camicia insanguinata.
-e' sempre a petto nudo...lo farà apposta?- pensò Hermione guardando  la sua schiena muscolosa e facendosi uscire un sospiro dalle labbra.
Poi Tom si voltò, in mano reggeva una bottiglia impolverata.
" Ma quello è...vino?Da dove salta fuori?" Domandò Hermione perplessa.
Tom fece un sorriso compiaciuto.
"Champagne, per la precisione. Ce n'è una cassa piena in cantina. Dovevano passarsela bene, i proprietari di questa baracca!"
"Non vorrai berlo!" Esclamò stupita.
"Certo che sì. Non hai sete?"
Non era solita bere vino, la sua famiglia Babbana le concedeva solo due dita di spumante ai compleanni o alle feste di Natale e Capodanno... non aveva l'età legale per bere alcolici, e nemmeno Tom.
Stava per ricordarglielo quando lui stappò la bottiglia con un botto che riecheggiò nel silenzio.
"Woh!" Esclamò allontanando da sé la bottiglia dalla quale fuoriuscì una soffice schiuma che colo' sul suo avambraccio.
"Mi sa che era nelle cantine da un bel po'! Ma più invecchia più diventa buono credo."
Appoggiò a terra la bottiglia e si sedette di nuovo di fronte a lei
"Credo che questo ..." Disse leccandosi il braccio bagnato di spumante.
"...sia molto meglio della burrobirra!"
"Tom!" Lo rimprovero' lei diventando paonazza.
Ma per cosa lo stava rimproverando? Per il fatto di bere alcol o perché la stava tentando in modo così irresistibile?
"Suvvia piccola, ce lo meritiamo un po' di svago!"
Hermione lo osservava senza saper cosa rispondere.
In effetti dopo tutto quello che aveva passato se lo sarebbe meritato un attimo di spensieratezza.
E poi Tom era così bello, a petto nudo e con tutti i capelli arruffati che gli ricadevano sul viso perfetto.
Avrebbe voluto saltargli addosso e baciarlo tutto, assaggiare lei stessa il sapore dello champagne sulla sua pelle...
Ma il pensiero del bacio con Christian, tornò a tormentarla.
Voleva scacciare quel ricordo dalla sua mente.
Non era giusto nascondergli la verità, ma non era neanche giusto che lei si rovinasse uno dei pochi momenti sereni con Tom.
"Cosa c'è Hermione?" Domandò lui preoccupato.
"Niente." Rispose lei risoluta scuotendo la testa.
Era terribile tenergli nascosto quel segreto.
"Dammi qua." Esclamò afferrando la bottiglia e tracannando a collo una lunga sorsata.  Aveva davvero bisogno di bere.
Lui la guardò sgranando gli occhi.
"Hey! Vacci piano principessa!" Le tolse la bottiglia di mano, con un sorriso perplesso.
"Ti vuoi ubriacare?" Ridacchiò.
Hermione sentì il suo corpo invaso da un ondata di piacevole calore.
"E anche se fosse?" Lo guardò con sguardo di sfida. Non sopportava che la trattasse come una bambina.
E quel poco di alcol aveva iniziato ad affievolire il suo senso di colpa.
Si riappropriò della bottiglia e tracannò un altra lunga sorsata.
"Signorina Granger!" La rimproverò Tom, afferrando lo champagne e guardandola divertito.
"Mi meraviglio di lei!"
Scoppiarono entrambi a ridere.
Così andava meglio. Sentiva la testa leggera e il ricordo di Christian era lontano, quasi impercettibile...come un sogno avvenuto secoli prima.
Osservò Tom portarsi  il collo della bottiglia alle labbra, bevendo un paio di sorsi con grazia.
-Quelle labbra carnose- pensò Hermione con la mente leggera -sembrano  fatte apposta per gustare fragole, champagne e ostriche...-
"Hai le labbra più sensuali che io abbia mai visto lo sai?" Disse sognante prima di rendersi conto di stare pronunciando quelle parole a voce alta. Arrossì. Forse non avrebbe dovuto bere tutto quello Champagne.
Lui piegò le labbra in un sorriso storto, gli occhi brillavano divertiti.
" Me lo dicono in tante..."
Hermione lo colpì sul braccio e lui gemette di dolore.
Si rese conto di averlo colpito sulla ferita appena rimarginata.
"Ops. Scusa." Esclamò terrificata.
Afferrò la sua mano e osservò la linea rosata che correva sull'interno dell'avambraccio, poi senza pensarci vi depose un bacio, come faceva sua madre da piccola, quando si faceva la bua.
Era un gesto innocente, eppure Tom a quel tocco tremò.
Osservò il suo volto bellissimo, il modo in cui  la guardavano i suoi occhi screziati di verde, e si sentì morire.
Senza sapersi frenare premette le labbra alle sue, aggrappandosi al suo collo come se stesse per affogare.
La sua bocca era morbida e fresca, e sentì sulla lingua il sapore dolce dello Champagne.
"Sei ubriaca..." mormorò roco sulle sue labbra.
"Non sono ubriaca,ok?, forse solo un po' alticcia..."
"Un bravo ragazzo a questo punto ti fermerebbe..." Le sussurrò mentre la  bocca di lei scendeva lentamente lungo il suo collo.
" ...per non approfittare della situazione..." continuò con voce rotta da ansimi.
Non voleva che la fermasse.
Voleva assaggiare il sapore della sua pelle, e che lui la accarezzasse dappertutto.
"Ma tu non sei un bravo ragazzo..." lo sfidò lei.
A quelle parole lui la afferrò per i fianchi e la mise a cavalcioni sopra di lui.
"Hai proprio ragione ..." Sogghignò.
I suoi occhi la guardavano scuri e sensuali,lei affondò le mani nei suoi capelli, e lo baciò con un desiderio che sfiorava la disperazione.
Lui tremò, emettendo un suono gutturale.
Incoraggiata, si chinò sul suo torace e iniziò a lambirlo con le labbra e la lingua, gustando il suo sapore lievemente salato e il suo profumo.
Lui gemette di piacere, arrendendosi ai suoi baci. Poi prese il suo viso fra le mani e i suoi occhi verdi la scrutarono stravolti di desiderio.
Senza dire una parola, le sue mani le slacciarono la camicetta , lasciandola cadere lungo i fianchi.
L'aria fresca le fece accapponare la pelle, e sentì i suoi capezzoli indurirsi sotto il tessuto in cotone del suo reggiseno .
"Così bella... " Mormorò lui guardandola estasiato.
Le accarezzò il seno con le dita e lei sentì il desiderio impellente di essere nuda.
"Spogliami" gli ordinò, grata dell'effetto disinibitorio dell'alcol.
Con un movimento rapido Tom la prese in braccio come una sposa, ed Hermione sussultò sorpresa.
"Dove mi stai portando?"
Senza rispondere, lui la trasporto' fino alla soffitta dove adagiati a terra c'erano ancora le coperte e i cuscini dove avevano dormito, di fronte alla vetrata.
Le coperte erano tiepide, riscaldate dai raggi del sole che stava calando dietro la foresta.
Hermione guardò la luce dorata del tramonto illuminare i suoi muscoli asciutti e gettare ombre scure sotto il ciuffo di capelli che ricadeva sulla sua fronte, proiettandosi sul verde magnetico del suo sguardo.
Dopo averla adagiata dolcemente sul loro giaciglio, fece scattare la chiusura del reggiseno liberandola da quell'ultimo strato di stoffa.
Trattenne il respiro, mentre Tom ammirava ipnotizzato la sua nudità, mordendosi le labbra.
Sollevò gli occhi verso i suoi, come implorando il suo permesso, e lei con uno sguardo carico di desiderio glielo concesse.
Fu la sua rovina.
Le labbra calde e morbide di Tom circondarono uno dei suoi capezzoli, e iniziarono a succhiarlo e leccarlo avidamente. L'espressione di piacere sul viso di lui, che la gustava gemendo in totale abbandono,con gli occhi chiusi, fece il resto.
Il suo cervello andò in pappa, le sue ginocchia cedettero.
Ad ogni suzione e carezza della sua lungua milioni di scosse di piacere percorrevano il suo corpo raggiungendo posti inesplorati.
"Oddio..." Mormorò, mentre il sangue le faceva formicolare le guance arrossate.
Tom spalanco' gli occhi guardandola dal basso verso l'alto attraverso le lunghe ciglia scure, per spiare le espressioni di piacere sul suo volto.
"T...Tom..." Mormorò stravolta.
Il desiderio e la pressione che Hermione  sentiva in mezzo alle gambe stava diventando insostenibile. Voleva che lui la toccasse, che lenisse quella brama quasi dolorosa.
"Dimmi cosa vuoi che faccia Hermione..." Mentre le sussurrava quelle parole, la sua mano le accarezzò lieve come una piuma l'interno coscia, insinuandosi sotto la gonna.
"Dimmelo Hermione..."
Lei ansimò, incapace di formulare una frase di senso compiuto.
La sua mano  raggiunse lentamente  l'elastico delle mutandine e iniziò a tirarlo e rilasciarlo, giocherellando con lei in modo quasi crudele.
"Non ti tocco se non mi dici cosa vuoi..."
"No!Ti prego..." piagnucolò lei disperata.
Lui ridacchiò soddisfatto.
Poi le sue dita scesero più giù in mezzo alle gambe, togliendole il respiro, sentiva il loro calore attraverso la stoffa sottile delle mutandine.
All'improvviso lo sentì gemere e il sorriso scomparve dal suo viso, che divenne serio e bramoso.
"Sei così bagnata..." Mormorò mordendosi il labbro inferiore.
Le afferrò le mutandine sfilandogliele rapido, impaziente.
Il contatto con le sue dita calde la sconvolse.
"Tom.." mugulo' mentre il suo pollice le accarezzava in lenti movimenti circolari il suo punto più sensibile.
"Si... così piccola... Fammi sentire quanto mi vuoi..."
Lei aprì gli occhi e arrossì, il viso di Tom era  a pochi sentimetri dal suo, le sue labbra morbide e arrossate erano socchiuse e così invitanti.
Dio, quanto avrebbe voluto sentire quelle labbra carnose e morbide  sulla sua...
"Hermione..." Le sussurrò lui, continuando a tormentarla con il pollice.
In tutta risposta lei emise un gemito.
"Hermione voglio che tu mi dica cosa vuoi...e sii specifica."
"Voglio..." Boccheggiò lei.
"Voglio che mi baci .... lì..." Sussurrò un po' delusa dal suo improvviso pudore. Forse l'effetto dell'alcol era sparito, dopotutto.
Lui si morse le labbra compiaciuto.
Poi si avvicinò al suo orecchio.
"Speravo tanto che me lo chiedessi...ho una voglia di leccarti tutta..."
Hermione trasalì. Non era certa che il suo cuore avrebbe retto.
Tom tornò a baciarle il seno, poi scese giù lungo il suo addome, e inizio' a slacciarle i bottoni della gonna a pieghe.
La sfilò lentamente, guardando Hermione con sguardo predatore.
-quegli occhi non dovrebbero essere legali...- penso' lei senza fiato.
La gonna cadde a terra, e lui scese più giù con la testa.
Hermione d'istinto allargò le coscie e intrecciò le dita fra i suoi capelli.
Il suo fiato caldo la fece trasalire e le sue dita iniziarono ad esplorarla.
Con l'indice le massaggiò il clitoride, sollevando il viso per studiare la sua reazione.
Lei ansimò arrossendo.
Poi le sue labbra si appoggiarono morbide e calde su di lei e la sua lingua prese il posto del dito, iniziando a succhiare e stuzzicare il suo clitoride con colpi rapidi che le mozzarono il fiato.
"Oh...cazz..." Esclamò Hermione. Non era solita dire parolacce, ma non c'era altro modo per commentare quello che lui le stava facendo.
Strinse le dita fra i suoi capelli, e arricciò le dita dei piedi, mentre lui continuava ad assaporarla con dedizione.
Si sentì sciogliere come neve al sole.
Anche Tom gemette di piacere, e quel suono vibrò su di lei facendola risuonare come una corda di violino.
Hermione non aveva mai provato nulla del genere, e nemmeno pensava potesse esistere un piacere così languido e profondo.
Eppure non bastava e ne voleva di più.
Con stupore sentì le sue dita accarezzarla dolcemente  lì dov'era più bagnata ed emise un gemito di impazienza.
"Oh...ti prego..." Mormorò spingendosi contro di lui, incredula della sua audacia.
Lui ricevette il messaggio, e mentre la sua bocca continuava a torturarla insinuò piano un dito dentro di lei.
Un lieve bruciore la sorprese, ma  spari' quasi subito, sostituito da un piacere sconosciuto e profondo.
La sua mano si muoveva piano, penetrandola lentamente dentro e fuori.
Le sue gambe iniziarono a tremare.
Man mano che i suoi gemiti si facevano più spudorati, la sua mano aumentò il ritmo, assecondata dai movimenti del bacino di Hermione, e le sue labbra morbide succhiarono con passione la sua parte più sensibile, spedendole scosse elettriche lungo la spina dorsale.
Era troppo, Hermione si sentì come se si trovasse sull'orlo di un precipizio.
Ansimò forte, gridò il suo nome, e gemette in preda al piacere più grande che avesse mai provato.
Quando si riprese, Tom era sopra di lei, e la guardava come se null'altro al mondo fosse importante.






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