Capitolo 23

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Quella giornata stava andando di male in peggio.
Le lezioni erano state tutte cancellate, per rispetto alla ragazza deceduta.
-Assassinata- precisò una vocina minacciosa nella testa di Hermione.
Andare a lezione sarebbe stato un ottimo espediente per non pensarci, per distrarsi dalla miriade di dubbi e domande che rischiavano di strariparle dalla testa.
Si sedette in una poltroncina della biblioteca, una pergamena in mano per prendere appunti sul da farsi.
Doveva escogitare un piano, scoprire cos'era successo la sera precedente.
Aveva scoperto che la ragazza morta, nonostante l'aspetto esile e infantile, era  il capitano della squadra di Quidditch di Corvonero.
Se lo appunto' sulla pergamena,  insieme al suo nome.
La sua mano tremo' mentre imprimeva sulla carta con l'inchiostro nero l'altra informazione che aveva appena scoperto dalla professoressa Mc Grannit:
Era figlia di babbani.
Hermione era troppo intelligente per non  pensare al fatto che quell'aggressione assomigliava tremendamente a quelle avvenute quando la Camera dei Segreti era stata aperta .
La ragazza era stata azzannata a un braccio ed era morta per effetto del veleno.
Veleno di Basilisco?
Quel mostro era solito uccidere con lo sguardo, ma ricordava anche di quando Harry le aveva raccontato di essere stato ferito dalle zanne del mostro, e di come era sopravvissuto all'effetto del suo veleno solo grazie alle lacrime della fenice di Silente, Fanny.
Il Basilisco poteva passare attraverso le tubature, e l'aggressione era avvenuta in un bagno.
E se davvero qualcuno avesse aperto di nuovo la Camera? Chi poteva farlo a parte Tom?
Ricordo' quello che era successo a Ginny al suo secondo anno.
Qualcuno, qualsiasi studente, avrebbe potuto aprirla se avesse trovato il diario di Tom, gettato dalla torre di astronomia.
Eppure la ragazza agonizzante aveva riconosciuto proprio Tom, aveva indicato lui come il suo assalitore, ne era terrorizzata.
E se Tom le avesse mentito? Se non avesse gettato via il diario e fosse succube del suo potere oscuro?
Sapeva quanto Tom fosse attaccato alle sue cose, e quel diario aveva un forte significato per lui.
No, non doveva correre a conclusioni affrettate.
Ripensò alle parole di Christian, e il suo stomaco si strinse.
Tom era l'unico che poteva essere sospettato, l'unico che non avesse un alibi...
Pensare a Christian, alle sue insinuazioni, la faceva stare male, perché quei dubbi le stavano corrodendo il cuore come acido.
Non poteva, non voleva credere che le avesse mentito. No, non il suo Tom.
Strinse i pugni e prese una decisione.
Decise di credere al suo cuore, di credere a lui.
Tom era innocente, lo avrebbe dimostrato ed era disposta a tutto per proteggerlo, tutto.
Compreso baciare Christian.
Il ricordo delle sue braccia  che la premevano contro il suo corpo forte e muscoloso, del modo disperato in cui l'aveva baciata, e soprattutto di come lei aveva risposto al bacio la tormentava.
Si sentiva così in colpa. Eppure non aveva avuto scelta, no? Se non lo avesse fatto, Christian sarebbe andato a spifferare tutto a Silente, e Tom sarebbe stato perseguitato dai Dissennatori.
Odiava Christian. Come aveva potuto ricattarla così? 
-Eppure- continuò la vocina fastidiosa nella testa- un po' ti è piaciuto. Ti piaceva la sensazione della sua lingua nella tua bocca, e il modo in cui ti teneva stretta a lui...-
No. No non voleva ascoltare quella vocina perfida. Sì il bacio di Christian non era stato spiacevole, ma non significava nulla, non reggeva il confronto con quello che provava quando baciava Tom.
Tom.
Come avrebbe reagito, se lo fosse venuto a sapere? Hermione rabbrividì.
Poteva essere molto vendicativo, persino crudele, lei lo sapeva. Nonostante l'amore l'avesse cambiato molto, non aveva dubbi che se avesse scoperto cosa le aveva appena fatto Christian, ricattandola e obbligandola a baciarlo in quel modo, lo avrebbe ammazzato. E forse se lo meritava.
"Hey Granger!" Mormorò una voce irritante dietro di lei e si voltò.
Draco Malfoy. L'ultima persona che Hermione si aspettava di vedere.
"Il tuo ex fidanzatino non ha dormito nel nostro dormitorio stanotte...credo che abbia qualcosa a che fare con la morte di quella Sanguemarcio... " Sorrise sardonico.
"Perché scappare se no?...".
Hermione deglutì attonita.
Non sapeva che Tom e Draco condividessero la stanza, e non credeva che la sua assenza sarebbe stata notata.
Andò in panico.
L'unica cosa positiva di tutta quella storia del bacio era che grazie al silenzio ottenuto in cambio da Christian nessuno aveva ancora  sospettato di Tom.
Contava di farlo tornare al castello quella sera stessa, in modo che la sua fuga non venisse scoperta.
Hermione si guardò intorno preoccupata che qualcuno lo avesse sentito, ma la biblioteca era deserta.
"Sai, comincia a essermi simpatico, quel Riddleton!Fossi in te starei attenta Granger, potresti essere la prossima!"
Hermione avrebbe voluto mollargli un ceffone, ma invece fece di meglio.
"Beh, in realtà abbiamo passato la notte insieme."  Esclamò con superiorità.
Lui aggrottò la fronte, evidentemente sorpreso da quella risposta.
Hermione ridacchiò, una risata maliziosa e civettuola che spero' fosse credibile.
"La stanza da bagno dei prefetti è deliziosa per farsi un bagno insieme...l'acqua calda...la schiuma..." Continuò, arricciandosi un boccolo intorno alle dita con sguardo sognante.
Si alzò dalla sedia e si avvicinò a lui che indietreggio' senza parole, rosso in viso e con gli occhi spalancati.
"...diglielo pure alle tue amichette Serpeverde...che Tom è mio, e che ieri sera..." Si avvicinò al suo orecchio e bisbigliò
"Mi ha scopata da Dio". La faccia di Draco assunse una tinta scarlatta, ed Hermione provò un sottile piacere nel vederlo così spiazzato dalla sua messinscena.
Lui cerco' di ricomporsi, ma lei poteva vedere quanto fosse in difficoltà.
" Sei una gran puttana." Sibilo'.
Lei scoppiò a ridere. " Che combinazione, è proprio quello che mi ha detto Tom ieri sera, ma il suo era più un complimento." Lui la guardò furioso. Probabilmente era furibondo per come lei gli stava tenendo testa.
La guardò disgustato e girò i tacchi.
Quando lo vide uscire dalla stanza, Hermione emise un sospiro di sollievo.
Era stato tremendamente umiliante.
Ma era meglio che la scuola intera pensasse che era una puttana, piuttosto che sospettasse di Tom.
Ma lui sarebbe dovuto tornare, quella sera stessa, prima che qualcuno si domandasse dove fosse finito.

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