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"sei matto come me? stato nel dolore come me?" -Halsey; Gasoline
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Per la seconda volta quel giorno volevo piangere. Non perché ero triste però. Questa volta sentivo le lacrime che cercavano di fuggire dai miei occhi a causa dell'imbarazzo.

Sapevo che sarebbe successo, sapevo che sarebbe arrivato il giorno in cui non lo potevo più evitare. C'era solo una stanza con le docce per i ragazzi e visto che io ed Harry eravamo gli unici due maschi lì non potevo più evitarlo.

Dovevamo fare la doccia mentre l'altro era nella stessa stanza. Nudi.

Una parte di me continuava a dirmi che non dovevo sentirmi in imbarazzo. Eravamo entrambi maschi, non è come se venisse da un altro pianeta. Tuttavia essere nudo di fronte a qualcun'altro non mi era mai piaciuto. Lo odiavo. Mi faceva sentire estremamente strano. C'erano così tante cose da considerare. Per esempio, ti dovresti girare così che la tua schiena sia rivolta verso l'altro? Dovreste parlare mentre vi fate la doccia? Puoi guardare in basso, per un secondo, o devi guardare il soffitto tutto il tempo?

Sapevo di essere drammatico. Era uno dei miei talenti far sembrare enormi i piccoli problemi.

Ma questo era Harry, Harry Potter. Il ragazzo che avevo bullizzato per anni. Il ragazzo che era il mio perfetto opposto. Il ragazzo che aveva sconfitto Lord Voldemort mentre io stavo proprio dietro di lui.

Quindi forse, e solo forse, non stavo reagendo in modo esagerato questa volta.

Quando raggiunsi il bagno Harry aveva già occupato la doccia in fondo alla stanza. Fortunatamente aveva messo l'acqua così calda che il vapore aveva riempito la stanza.

Mi tolsi velocemente i vestiti e andai verso una delle docce dall'altra parte del bagno, mettendo l'acqua il più calda possibile. Il cuore mi iniziò a battere un po' più veloce. L'ansia mi circolava nel sangue, facendomi diventare nervoso.

'L'acqua è piuttosto fredda,' disse Harry improvvisamente. Gli occhi verdi erano chiusi mentre l'acqua gli scorreva sul corpo.

Forse, solo forse, avevo guardato verso il basso. Solo forse ovviamente.

'Sí, lo è,' dissi casualmente dopo essermi accorto che sarebbe stato scortese non rispondere. Cadde il silenzio, che fu rotto, con mia sorpresa, da me. 'Scusa se chiedo, ma come sei finito qui? Cioè, chi ti ha mandato in questo posto?'

Pensai che potesse diventare violento o che potesse arrabbiarsi con me. Però, invece di reagire violentemente, accettò dove stava andando la conversazione e rispose onestamente. 'Ginny mi fece venire,' disse, 'non riusciva più a gestirmi, credo. Non che io la possa biasimare.'

'Ginny è la Weasley no? La tua ragazza immagino.'

'Sí, è la mia ragazza,' disse aprendo finalmente gli occhi così che io potessi vederli. 'Prima che io venissi qui la nostra realazione diventò, come posso dire, complicata.'

'Capisco,' dissi cercando di essere di supporto. 'State ancora... insomma, insieme?'

'Una cosa del genere, credo,' rispose. Dal tono della sua voce capii che non era così sicuro. 'È venuta la scorsa settimana a trovarmi, ma non mi sembrava giusto. Non come una volta,' borbottò, come se non sapesse come esprimere i suoi sentimenti. 'Non mi sembra giusto, si merita di meglio. Qualcuno che non è come me.'

'Pazzo intendi? Beh, ho sentito dire che pazzo è il nuovo figo, quindi ti potresti sbagliare.'

Rise, mi venne la pelle d'oca. La sua risata era così bella. Mi fece rabbrividire, mi fece venir voglia di sentirla ancora e ancora.

Ma ancora una volta non dovrebbe farlo. Non dovrebbe importarmi se piange o ride. Non dovrebbe importarmi di lui.

'In realtà sei abbastanza diverterte, lo sai?' Mi fece i complimenti Harry e ciò mi fece venire nuovamente la pelle d'oca. 'Come facevo a non saperlo?'

Per un momento chiusi gli occhi, pensando a come reagire. L'acqua calda mi scorreva sulla schiena, i muscoli si rilassarono al suo tocco. Un sospiro soddisfatto lasciò le mie labbra. Mi chiesi perché ero così stressato da questa situazione. Non era così brutta alla fine, nemmeno strana. Aprii di nuovo gli occhi e vidi quelli di Harry fissi su di me. Quando vide che avevo riaperto gli occhi guardò altrove, facendo arrossire entrambi. Non riuscii a fare altro se non guardare di nascosto il ragazzo dall'altra parte della stanza. Le sue mani erano nei capelli e li lavava con uno shampoo scadente che ci avevano dato. Sembrava così rilassato, così bello.

'Perchè ci odiavamo,' dissi dopo qualche minuto. Il verde incontrò l'argento ancora una volta, ma nessuno dei due arrossì come delle stupide adolescenti. 'È per questo che non sapevi quanto ero divertente, è per questo che non sapevo quanto premuroso e gentile sei in realtà.'

'Credi che io sia premuroso e gentile?' chiese Harry, facendomi arrossire. 'Sí, voglio dire, mi hai già aiutato due volte e-'

'E io sono stato un arrogante.' Finì la frase al posto mio. Nel modo sbagliato oserei dire. 'Sí, forse. Ma nemmeno io sono completamente dolce,' dissi semplicemente. 'Questo è molto vero,' reagí Harry. Il vapore che gli girava intorno al corpo si arrestò quanto abbassò la manopola, chiudendo l'acqua. I miei occhi erano sempre concentrati su di lui quando lo fece e vidi, involontariamente, parti del suo corpo che non volevo vedere. Il mio viso si tinse ti rosso. Camminò verso di me, cosa che non aiutò. Si fermò, in piedi di fronte a me. Potevo sentire il suo respiro sul mio viso, potevo sentire il calore del suo corpo nudo. Il cuore mi iniziò a battere tremendamente veloce, ma non era niente in confronto a come mi sentivo quando il battito cardiaco aumentava di solito.

'Grazie per il complimento,' sussurrò prima di prendere un asciugamano e andarsene. Il mio cuore stava ancora battento incredibilmente veloce.

Non era assolutamente andata come mi sarei aspettato.

Aftermath -drarry (trad. ita.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora