017

162 16 0
                                    

I wish I could go back to the day I met you and just walk away  Because honestly, it would've saved me so much hurt and pain. -anonimo
***
Dire che ero annoiato era un modo carino per esprimere quella nuova emozione per me. Negli anni passati avevo la sensazione di avere sempre qualcosa da dover fare, anche se non era così. Ora che avevo del tempo ero annoiato.

Harry era ancora con i suoi amici, proprio come tutti gli altri. La Dottoressa Dolan era con loro per dare supporto emotivo o qualcosa del genere e Cecilia aveva il giorno libero. Ciò significava che dovevo trovare qualcosa da fare per un'altra ora circa. Solitanente sarei tornato a letto con le lenzuola che mi coprivano completamente. Questa volta però decisi di fare altro.

Il mio corpo era straiato sopra il duro materiale che formava il materasso dove dormivo da più di una settimana. I miei occhi iniziarono a vagare dall'altro lato della stanza: sul letto di Harry. Non aveva rifatto il letto quella mattina quindi stavo guardando un letto disordinato.

Il mio corpo si alzò e senza accorgemene mi ritrovai davanti al suo armadio. Sapevo di non aver diritto di guardare nel suo armadio che era in disordine proprio come il resto delle sue cose.

Sapevo che stavo sbagliando, sapevo che me ne sarei pentito. Ma questo non fermò le mie mani da aprire l'anta. L'anta di legno cigolò quando si aprì mentre io cercavo di guardare cosa si trovava all'interno. Controllai ancora una volta che non ci fosse nessuno nella stanza poi aprii completamente l'armadio.

Quello che c'era dentro non era ciò che avevo sperato. Pensavo ci fossero oggetti segreti che mi aveva nascosto per tutto questo tempo. Ma questa era solo la mia immaginazione, in realtà non c'era niente di tutto questo. Solo alcuni vestiti, scarpe, calzini e mutande. Niente di speciale, niente di scioccante. Un po' deluso chiusi le porte e mi lascia cadere sul suo materasso. La prima cosa che notai fu che tutto il mio corpo era ricoperto dal suo odore, qualcosa che sembrava come un caldo abbraccio. Senza pensare alle conseguenze appoggiai il mio naso al suo cuscino. Harry aveva il suo, speciale odore che non aveva nessuno. Era la cosa più strana che avevo sperimentato, ma stare straiato lì mi faceva sentire calmo, al sicuro e, stranamente, amato.

Chiusi lentamente gli occhi che si stavano facendo più pesanti ad ogni secondo che passava. Prima di realizzare cosa stava succedendo il mio cuore iniziò a battere più lentamente e la mia anima iniziò a lasciare il mio corpo. Prima di realizzare cosa stavo facendo sprofondai in un sonno profondo. Quando i miei occhi si chiusero mi sentii realmente rilassato.

Ma quando dovetti aprirli nuovamente le cose erano diverse. Il rumore di diversi passi nel corridoio riempì le mie orecchie. Quando capii che stavano venendo nella mia direzione era troppo tardi. La porta si spalancò non rivelando solo Harry ma anche Ginny, Hermione e Ron. Mi guardarono tutti, mi sentii a disagio. Soprattutto perché mi ero appena svegliato, i miei capelli erano un casino ed ero nel letto di qualcun altro. Ovviamente l'unica persona che lo sapeva era Harry. E questo mi rese nervoso. I suoi occhi verdi mi guardavano felice, mentre un sorrisino compariva sul suo viso.

'Miseriaccia,' disse improvvisamente Ron rompendo il silenzio imbarazzante. 'Quindi è vero.'

'Perchè non dovrebbe esserlo?' chiese Harry mettendosi sulla difensiva. 'Beh,' iniziò nervosamente Ron. 'Potevi star leggermente delirando.'

'Ronald,' disse Hermione arrabbiata al suo ragazzo colpendolo lievemente. 'Non lo ascoltare Harry, ovviamente noi non crediamo che tu sia pazzo o che stia delirando.'

In tutto questo io stavo seduto lì, sul letto di Harry. Con un battito eccessivo e le mani sudate. Cercai disperatamente di calmarmi e di stabilizzare il mio respiro ma non ci riuscii.

'Hey,' si rivolse improvvisamente a me Ginny. Il mio sguardo si alzò per incontrarsi col suo. Stava di fronte a me e mi porgeva una mano. I miei occhi vagarono fino ad un paio verdi che mi guardarono con speranza. Sapendo che significava davvero molto per il ragazzo dietro la ragazza dai capelli rossi, decisi di mettere da parte i pregiudizi.

La mia mano strinse lentamente la sua e un sorriso si formò sul viso di Harry.

'Ciao,' dissi con voce tremante. 'Come stai?'

Ginny mi sorrise gentilmente e si sedette accanto a me. Sperai con tutta l'anima che non sentisse l'odore del suo ragazzo. Non volevo che si accorgesse che avevo dormito nel letto del suo ragazzo.

'Sto bene,' disse. 'Mia madre mi sta assillando. Non vuole che entri a far parte di una squadra nazionale di Quidditch. Sostiene che non guadagnerò abbastanza per mantenermi, ma non la penso uguale.'

'Vuoi diventare una giocatrice professionista?' chiesi realmente interessato. 'Non desidererei altro, ma temo sia solo un sogno da ragazzina.'

'Credo dovresti provarci,' dissi senza pernsarci troppo. 'Sei giovane solo una volta, non dovresti sprecare questi anni aspettando un'opportunità che non arriverà mai.'

'Quindi è vero?' chiese Hermione sedendosi dall'altro lato. 'Sei cambiato veramente?'

Mi sentii nuovamente a disagio non sapendo cosa Harry aveva detto loro di me.'Sí,' dissi cercando di coprire la mano che era ancora fasciata. 'Credo di sí, o almeno ci sto provando.'

'Un po' troppo tardi,' sibilò Ron tra sé, ma tutti lo sentimmo. 'Ronald, basta. Lo hai giudicato tutto il giorno quando non sai niente di lui,' gridò improvvisamente Harry. Lui che disse queste cose al suo migliore amico per difendermi mi fece provare una nuova emozione, una che era molto bella.

Un piccolo sospiro lasciò le labbra di Ron, ma prima che potesse dire altro la Dottoressa Dolan lo fermò. 'L'orario di visita è finito,' disse. Aveva probabilmente aspettato che le cose andassero male per intervenire. 'Salutatevi per piacere. Dovreste andare.'

Vedere come tutti, tranne Ron, abbracciarono Harry mi fece sentire un po' geloso, anche se non ne avevo motivo.

'Ciao Harry,' disse dolcemente Ginny lasciandogli un bacio sulla guancia. 'Ti amo.'

'E io amo te,' sussurrò lui. La sua testa era messa nella stessa posizione di quando ci eravamo abbracciati.

'È stato belle vederti di nuovo, Draco,' mi disse Hermione sorridendomi genuinamente. 'Ti prenderai cura di lui ora che noi non possiamo?'

'Lo farò,' risposi senza nemmeno pensarci due volte. 'Lo prometto.'

'Sono felice di sentirtelo dire,' disse prima che tutti e tre lasciarono la stanza con la Dottoressa Dolan. Ora che ero nuovamente solo con Harry sentii quella strana ma bella sensazione. Era sia imbarazzo che qualcos'altro. Qualcosa che non conoscevo.

'Quindi,' iniziò Harry con quel bellissimo sorriso sulle labbra. 'Hai dormito bene?'

Per l'ennesima volta quel giorno sentii le mie guance andarmi a fuoco per colpa del ragazzo corvino.

Aftermath -drarry (trad. ita.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora