©apitolo 41

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IZUKU'S P.O.V

Mi svegliai solo dopo un'oretta di sonno.
Guardai Shouto al mio fianco; quest'ultimo stava dormendo con la testa appoggiata sulla mia spalla.

Sorrisi appena e gli accarezzai delicatamente la guancia.

'Non saprei dire se è un bene o un male ricordarsi di te' pensai con un morsa al cuore.

Quel dolore, che stavo provando ormai da troppo tempo, si era tramutato in un senso di nausea.
Di scatto scesi dal letto, non curante di Shouto, e mi precipitai verso il bagno.
Appena arrivato non vomitai nulla.

Sospirai e mi sedetti su quel pavimento riscaldato di quella stanza.
I miei occhi stavano tornando a farsi lucidi mentre la mia mente era nuovamente immersa tra le voci ed i ricordi.

-..Basta- sussurrai stanco.
-..Ho ri-ricordato, o-ora state zit-ti- piagnuccolai.

-Ehy- una voce pacata interruppe quel momento.

-Che succede? Hai vomitato?- chiese preoccupata la sorella di Shouto.

Negai con la testa.

-Vuoi che ti prepari una tisana calda?- propose chinandosi alla mia altezza.

Negai una seconda volta.

Lei sospirò.
-Vado a chiamare Shouto- disse mentre si rialzava.

-No- dissi serio.
-Lascialo dormire- aggiunsi.

Lei mi guardò con un senso di tristezza in volto.
-Non stare sveglio troppo tempo- disse per poi uscire dal bagno chiudendo la porta.

Io annuì, anche se non mi poteva vedere.

Nel giro di poco tempo scoppiai a piangere.
Senza un motivo preciso.
Sentivo solo il bisogno di farlo, per sfogarmi.

Però piangere non bastava.
Avevo bisogno di qualcos'altro.
Tirai su con il naso e mi asciugai gli occhi, poi mi guardai intorno.

Notai la lametta di Shouto davanti allo specchio.

Tremolante mi alzai.
'Scusa, te la ricomprerò' pensai mentre la prendevo.

Mi abbassai la manica del mio pigiama, lasciando nude quelle cicatrici.
Presi un respiro profondo e la porta si aprì.

-Izuku?- mi guardò il proprietario della lametta.

-Izuku- ripetè una volta metabolizzato la situazione.

Piano piano si avvicinò a me e mi abbracciò.
-Per favore lasciala- mi sussurrò all'orecchio.

-T-te la ricompro- mormorai con la mano tremante.

-Izuku non usarla, per favore- sussurrò mentre piano piano la sua mano si posava sopra la mia.

Con le dita cercò di sfilarmi la lametta, ma io strinsi l'oggetto.

-Non ti aiuterà- cercò di farmi ragionare.

-Ne ho b-bisogno- dissi piano e sull'orlo di un altro pianto.

-Possiamo fare qualcos'altro- propose, ma io negai con la testa.

-Uno solo- dissi.

-Izuku..lasciala- cercò di prendermela, ma io portai la mano dietro la mia schiena.

-Mi ricordo che tu un tempo mi avevi detto che non mi avresti detto cosa fare- mi riferì al giorno in cui aveva scoperto le mie azione autolesive.

Lui rimase zitto.
-Ancora non ti amavo- mormorò poco dopo.

-L'amore non cambia le tue parole- affermai.

-Allora ora io ti dico che non ti permetto di tagliarti- il suo tono si fece più fermo e deciso.

-Tu non sei nessuno per comandarmi- sputai acido.

-Io sono il tuo ragazzo- lo interruppi.

-Solo perché sei il mio ragazzo non significa che mi devi impedire di farlo- sbottai.

-Izuku quello che vuoi fare è sbagliato- disse.

Io rimasi zitto con lo sguardo basso.

-Solo per questo io non voglio che lo fai- mi mise due dita sotto il mento e mi alzò il viso.
-Perché ti amo e vederti in questo stato fa male anche a me- continuò mentre i nostri occhi si guardavano.

-I-io so che è s-bagliato, pe-rò è l-l'unica cosa c-che m-i ca-lm-a- singhiozzai per poi tornare a piangere.

Lui tornò ad abbracciarmi e fece appoggiare la mia testa contro il suo petto.
Sentivo nuovamente il suo battito cardiaco e il suo respiro.
In poco tempo mi ero calmato.

-Sei sicuro che sia proprio l'unica cosa?- mi accarezzò i capelli.

-Mmh..anche il tuo cuore mi calma- mormorai.
-Ma non sarà sempre con me- aggiunsi.

-Ti darò il mio cuore tutte le volte che ne avrai bisogno- affermò lui.

-Non è vero- dissi io.

-Izuku- fece scontrare i nostri sguardi -Te lo prometto- promise.

Sorrisi appena con gli occhi lucidi, poi feci cadere la lametta a terra.

-Ora torniamo a letto- propose e io annuì.

TODOROKI'S P.O.V

Il giorno dopo

-Il motivo del suo ricordo improvviso è un punto di domanda, probabilmente le medicine prese in passato hanno funzionato in ritardo oppure c'è stato un qualcosa che gli ha fatto scattare tutto- spiegò il medico.

-Fatto sta che Izuku ora ha bisogno di un appoggio esterno, ovvero uno psicologo- aggiunse.

-Io non sono pazzo- mormorò Izuku.

-Lo so, ma lo psicologo ti serve Midoriya- affermò.

-Izuku, è per il tuo bene- gli presi la mano.

-Ti lascio avere una visita già domani, in questo biglietto c'è scritto il nome e il cognome di chi ti seguirà e la sala in cui si trova- spiegò per poi passare a me il bigliettino.

Annuì.

-Alla prima visita, se Izuku vorrà, potrà anche essere presente lei- aggiunse ed io annuì ancora.

Poco dopo ringriazziammo e uscimmo da quella stanza.

-Non sono del tutto convinto, non credo faccia per me- si lamentò.

-Te lo ha consigliato il dottore e ormai domani hai la visita- dissi.

-Si ma io non ci vado- ribatté.

-Izuku almeno fai qualche seduta...è per il tuo bene- lo guardai.

Lui distolse lo sguardo.
-Promettimi che ci proverai- dissi.

-...Va bene, ma domani verrai con me- disse per poi prendermi la mano.






























Angolo scleretico

Hi guysss

Ecco a voi un nuovo capitolo :)

Onestamente avevo un'idea diversa, però alla fine ho optato per scriverlo in questo modo, spero vi piaccia lo stesso :3

Scusate i soliti errori grammaticali, ma d'altronde ho solo sette in italiano -.-''

E niente

Se volete supportarmi lasciate un commentino o una ☆ se vi è piaciuto il capitolo

Beyy

𝑃𝑖𝑢𝑚𝑎 |𝑇𝑜𝑑𝑜𝑑𝑒𝑘𝑢|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora