CAPITOLO 4: terrore

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Il giorno dopo, prima della chiusura delle porte del labirinto, mandammo Ben dentro quel posto terrificante. Thomas era sconvolto, mentre io ero abituata a tutto ciò, nonostante mi facesse male vedere le persone che amavo morire per una stupida puntura. Ancora una volta fu Minho a portarlo all'ingresso del suo inferno.

Dopo la chiusura delle porte ci fu solo silenzio.

Me ne andai per i fatti miei nella mia capanna a pensare, oggi nessuno aveva lavorato. Ad un certo punto mentre risistemavo la struttura ho sentito dei passi vicini, così tirai fuori il mio coltello dall'apposita custodia legata alla mia caviglia, feci uno sgambetto all'individuo dietro di me che cade per terra, mi girai di scatto e mi accasciai puntandogli il coltello alla gola. In quell'istante i nostri visi erano così vicini che riuscivo a vedere il mio riflesso nei suoi occhi color nocciola. Non riuscivo a capire perché Thomas si fosse ripresentato di sua spontanea volontà.
Io:" che ci fai qui? Mi hai fatto spaventare"
Thomas :" voglio il tuo aiuto."
Io:" e per cosa? Per farti rifare di nuovo il naso da Gally?"
Thomas :"vorrei mi insegnassi queste mosse da film che usi tu"
Io:" scordatelo"
Thomas :" dai che ti costa. Voglio solo fargli vedere chi è il più forte".
Iniziavo ad odiare quel ragazzo, ma con tutta la bontà che il mio cuore possedeva accettai. Gli dissi che ogni sera si sarebbe dovuto presentare da me e lo avrei aiutato. Quel ragazzo mi stava ipnotizzando, dovevo smetterla.

Il giorno seguente Minho e Alby entrarono nel labirinto per tracciare il percorso di Ben. Nel frattempo  aiutavo Winston a sistemare le amache, in fin dei conti in quel posto ero amica di tutti e tutti mi volevano bene, sapevano che senza di me il labirinto sarebbe stato troppo noioso. Vidi Thomas seduto su un tronco insieme a Chuck mentre discuteva con Newt. Mio fratello stava raccontando a quel pivellino la storia di Alby.

Iniziò a piovere e tutti ci riparammo nell'edificio dove si trovavano le amache. La maggior parte di noi era preoccupata perché si stava facendo tardi e Minho e Alby non erano ancora tornati.

Finito di piovere corremmo tutti alle porte del labirinto. Newt ordinò Gally di bloccarmi, poiché sapeva che Minho era il mio migliore amico e io avrei potuto fare cavolate. A un certo punto le porte iniziarono a chiudersi quando scorsi in lontananza Minho e Alby. Iniziai a dimenarmi e ad urlare per liberarmi dalla presa di Gally. Alla fine mi liberai e corsi dentro il labirinto e andai ad aiutare Minho. Appena presi Alby per un braccio incontrai i soliti occhi color nocciola e realizzai che mi aveva seguito lì dentro. Eravamo ad un passo dall'uscita quando le porte si chiusero.

Non smettere di amarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora