CAPITOLO 27:ricordi pt. 5

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Mi svegliai quella mattina per via del caldo afoso, nonostante fino alla mattina precedente facesse abbastanza freddo.

Non riuscivo ancora bene ad interpretare ciò che era accaduto la sera prima, mi stavo facendo mille domande, non sapevo nemmeno cosa sarebbe successo ora.

A risolvere i miei dubbi arrivò Newt, stranamente questa mattina si era svegliato più presto ed era venuto a trovarmi:"hey, ciao" lo salutai:"ciao"
"che ci fai qui?"
"non lo so, pensavo solo che...cioè, insomma, dopo quello che è successo ieri magari sarebbe stato meglio parlarti"
"effettivamente avrei anche io qualche domanda..." mi sedetti a terra accanto a lui.

Stava evitando di guardarmi negli occhi, e io stavo facendo la stessa cosa, eravamo decisamente in imbarazzo, non so nemmeno io il perché.
"Newt, allora?"
"non so bene come iniziare...sarò diretto, quello che è successo ieri ha significato qualcosa per te?"
"tu mi piaci molto, e non so cosa dovrebbe succedere ora, e quantomeno so cosa significasse quel bacio, ma so per certo che qualcosa è stato"
"per me è lo stesso, le parole che ho detto sono vere, anche tu mi piaci molto, ma non so cosa dovremmo fare, è complicata la situazione. Non so come potrebbero reagire gli altri, non so cosa potrebbe succedere"
"non so sinceramente, ma io credo che valga la pena provare, vedere come va, non credo che a nessuno interesserà particolarmente" non comprendevo bene le sue preoccupazioni, non capivo perché avesse così paura del pensiero degli altri.
Intrecciò la sua mano con la mia e i nostri sguardi si incontrano:"sì, proviamo"
"ci stiamo preoccupando per nulla, a chi vuoi che interessi"
"ero più che altro preoccupato per il tuo pensiero, non sapevo bene se fosse stato qualcosa di vero anche per te"
"sì Newt, lo è stato" sorrisi guardando il terreno e poi appoggiai la testa contro il muro, inspirando a pieni polmoni.
"Newt, cosa vorresti fare ora?"
"per ora mi basterebbe baciarti, poi vediamo"girai la testa verso di lui e feci una risatina, leggermente imbarazzata, ma nella testa avevo il suo stesso desiderio:"ok, allora fallo"
sorrise e si chinò su di me, la sua mano mi stringeva la guancia, le mie erano invece appoggiate sul suo petto.
Non sapevamo bene come comportarci, lasciavamo fare tutto al nostro corpo, al nostro istinto.

Si divise da me lentamente e le nostre labbra produssero uno schiocco.
I nostri respiri erano coordinati e più potenti.
La sua mano destra mi stava ancora accarezzando la guancia.

Dopo qualche altro secondo riaprimmo gli occhi, desideravo averne di più, averne ancora, non volevo smettere:"riproviamo?" sembrava quasi leggermi nel pensiero:"sì" bisbigliai.
Si riavvicinò a me, premendo le sue labbra contro le mie, cercai di arretrare ma il muro me lo impediva.
Il suo naso sfiorava la mia guancia ripetutamente, mentre le nostre labbra scorrevano le une sulle altre e le nostre mani erano intrecciate, il suo pollice accarezzava il dorso della mia.
Ero sicura che questa cosa fosse peggio di qualsiasi altra forma di stupefacenti, Newt aveva ragione: stare lì dentro, anche solo per un mese, mi aveva fatto diventare pazza, pazza di lui.
Saranno stati sicuramente anche gli ormoni a migliorare l'effetto.

Mi allontanai da lui per riprendere fiato e iniziai a ridere dal nulla:"che è successo?" chiese mentre spostava la mano dalla guancia alla sua coscia:"non lo so, semplicemente mi sembra strano che fino a ieri eravamo """solo amici""" e ora siamo qui"
"io l'ho detto fin da subito che sei strana, però va bene così"
"ma come fai a non ridere scusa, non so neanche io perché lo faccio, ma questa storia mi fa ridere"
"a questo punto sarò sincero nel dirti che non so nemmeno più cosa risponderti" iniziò a ridere pure lui senza un senso e dopo prese pure a farmi il solletico, nonostante sapeva perfettamente quanto io fossi contraria a ciò.

Continuavo a contorcermi e, nella speranza che smettesse, mi gettai tra le sue braccia e mi strinsi a lui, che smise quasi immediatamente e ricambio l'abbraccio.
La mia testa era quasi sul suo stomaco e lui più che stringermi mi aveva avvolto le braccia attorno:"ah ora è così?! Mi abbracci solo per evitare il solletico? Oh non ci provare!" riprese a solleticarmi il ventre, il mio punto più sensibile, mentre io non riuscivo a non dimenarmi come una matta:"shhh non urlare! Se gli altri si svegliano è un casino!"
"basta Newt!" finalmente smise e io lo abbracciai nuovamente:"ce l'hai fatta allora!"
"a me sembrava divertente sai"
"allora vediamo se lo è davvero!"
"dai no!" lo ripagai con la stessa moneta e iniziai a muovere le dita freneticamente vicino al suo collo, mentre lui cercava di ripararsi con le mani.
Mentre Newt indietreggiava io mi avvicinavo sempre più a lui, e alla fine per il troppo peso perse l'equilibrio e finì con la schiena a terra, mentre io gli finii addosso.
Per fortuna non ci siamo proprio scontrati, ero infatti riuscita a spostare le mani sul terreno appena in tempo.

Io stavo lentamente smettendo di ridere, calmandomi con dei respiri intensi, mentre Newt continuava a sorridere imperterrito:"sei davvero un'idiota!" aggiunse ridacchiando:"detto da te" mi lasciò inaspettatamente un bacino sulle labbra e mi scansò:"hey ma tu pensi che dovremmo dire a tutti subito questa cosa?"
"Newt, sinceramente credo lo capiranno da soli, secondo me bisogna solo aspettare"
"lo dirai a Gally?"
"non lo farò, ma non capisco perché a lui dovrebbe importare"
"semplicemente perché si vede che ha un debole per te"
"e cosa pensi potrebbe fare di preciso? Ucciderti nel sonno?"
"se lo volesse ne sarebbe capace"
"non lo metto in dubbio, ma credo di essere più brava in queste cose"
"stai insinuando che tu mi uccideresti in un modo migliore?"
"sto parlando in modo un po' più generale. Sono semplicemente un po' più macabra, mi potrei far venire in mente dei motivi un po' più pertinenti per compiere un omicidio magari"
"è questo il punto, a lui non servono delle motivazioni!"
"ah, ma di che ti preoccupi!"
"se non fossi così - disse indicandosi il corpo con le mani-magari non mi preoccuperei"
"se non sei super iper palestrato, come magari lo è Minho, non vuol dire che non puoi difenderti, guarda me!"
"per te è una cosa diversa, tu sei speciale e in qualche modo questo ragionamento non ti riguarda"
"usa semplicemente la testa e non i muscoli. Non ti sto dicendo di dare delle testate, tanto per essere chiara" si mise a ridere:"dai, dobbiamo andare, ormai si staranno per svegliare tutti!"
"sei un guastafeste, sempre e comunque! A proposito! Mi devi ancora il ballo di ieri!"
"rimedierò il più presto possibile" disse lasciandomi un bacino sul naso.

Non smettere di amarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora