CAPITOLO 25: ricordi pt. 3

32 1 0
                                    

Ragazzi ho scritto questa piccola premessa solo ora, io avevo pubblicato questo capitolo 3 giorni fa, ma avendolo modificato da un altro dispositivo la pubblicazione non è stata possibile e me ne sono resa conto solo ora. Mi dispiace veramente tanto.
_____________________________________

La scorsa sera, alla fine, io e Newt siamo andati a dormire secondo l'orario prestabilito.

Mi risvegliai nell'amaca che mi era stata riservata, era più presto del previsto, il cielo era colorato di un vivo arancione sfumato ad un leggero rosa, il Sole non aveva ancora oltrepassato il confine delle mura, la Luna regnava ancora.

Senza fare rumore mi alzai, mi rimisi i miei stivali e andai a fare una camminata da sola per pensare un po'. Era leggermente freddo, una leggera brezza mi riempiva la bocca di capelli e non facevo altro che provare a sistemarli dietro le orecchie.
Tenevo le braccia incrociate e stringevo le maniche della felpa nei pugni. Il mio viso si stava raffreddando lentamente, facendo schiarire ancor di più la mia pelle e evidenziando le mie labbra rosate. Gli occhi socchiusi, le labbra leggermente aperte e screpolate.

Mi dirigevo verso le porte del labirinto che si stavano aprendo:"hey pivellina! Già in piedi?" sobbalzai
"o mio Dio! Sono qui da un giorno, non voglio morire così giovane!"
"cosa stavi facendo qui?"
"osservo"
"osserva solamente, io sto aspettando gli altri, poi andiamo"
"dove andate?"
"nel labirinto, cerchiamo una via d'uscita"
"ecco cosa intendeva Alby"
"se non te lo avesse detto noi siamo dei velocisti"
"come diavolo fate a vivere qui voi?"
"che intendi?"
"ma non siete curiosi?"
"e di cosa?"
"di vedere cosa c'è là fuori, di scoprire. Per quale motivo non vogliono fare tutti i velocisti?"
"non è così facile sai, non siamo mai da soli nel labirinto"
"in che senso?"
"i dolenti, non sappiamo veramente cosa siano, ma c'è qualcosa là fuori"
"è per questo che avete paura"
"di giorno non si corre un gran rischio, ma la notte è impossibile sfuggirgli"
"avete provato a fare qualcosa?"
"del tipo?"
"non so, cercare di capire come ucciderli?"
"ma non sappiamo nemmeno cosa diavolo sono!"
"vorrà dire che bisognerà scoprirlo"
"ma la parte del nessuno è sopravvissuto dopo averne visto uno?"
"beh fanculo! Non ho intenzione di sprecare la mia vita qua dentro, se devo morire almeno avrò fatto qualcosa, intanto quando si muore sono i ricordi che hai con una persona a ferire chi resta, io sono qui solo da mezza giornata, non vi mancherei sicuramente!"
"tu sei matta"
"ah dici?!"
"ma tu pensi di arrivare qui e cambiare ogni cosa, beh mi dispiace ma non funziona così, non puoi andare nel labirinto così alla ceca, e quantomeno puoi andare a cercare un dolente o sperimentare qualsiasi tua idea maniaca o perversa!"
"sto solo cercando di dirti che voi vivete nella paura! Cosa pensate di fare eh?! Vivere qui per tutta la vita è semplicemente morire di qualche infezione tra 20 giorni? Beh fate pure! Io non farò parte di questa casetta di riposo con orticello e qualche piantina con un soggiorno prenotato fino alla morte! Se voi volete rimanere qui a sopportare questa esistenza squallida fate pure!"
Mi girai verso le porte del labirinto camminando velocemente, ma Minho mise il braccio davanti:" oh no signorina! Non ci pensare nemmeno! Non verrai con noi, anzi! Ora ti riporto subito dagli altri e ci penseranno loro!"
"MOLLAMI!" mi prese per un braccio e mi trascinò da Gally che stava ancora dormendo:"senti, alla tua ragazza pensaci tu! Io ho da fare!"
"ma cosa vuoi?"
"controllala tu!" Gally stava strizzando gli occhi mentre Minho se ne era già andato:"ma cosa hai fatto?"
"oh non rompere pure tu!"
"hey! Ma dove vai pivellina?!" alzai il dito medio senza girarmi di nuovo e Gally si ristese sulla sua amaca.

Tornai nel posto in cui mi ero stesa la sera prima con Newt ad aspettare che il Sole facesse capolino. Mi fermai a pensare, nonostante sentissi gli altri iniziare pian piano a svegliarsi. Una domanda mi stava facendo più di tutte le altre uscire fuori di testa: perché? Per quale motivo tutto questo? Per divertimento? Per soldi? O per semplice crudeltà?
Nonostante mi sforzassi di pensare a qualcosa di sensato, le uniche teorie che il mio cervello costruiva erano contorte e quasi impossibili.

Non smettere di amarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora