«Allora...» mormorò Kaori, cercando di fare conversazione, «Che ne pensate di questa prima lezione?»
In quel momento lei e il resto dell'improvvisato gruppo di amici si trovavano in mensa per la pausa pranzo, ognuno perso nei propri pensieri a causa delle parole del loro insegnante. Terminato il discorso di Kuroo, gli studenti avevano passato il resto della lezione a discutere sull'argomento e molti di loro avevano espresso la loro opinione al riguardo. Furono due ore parecchio interessanti, in cui tutti rimasero ad ascoltare il prossimo e molte ideologie vennero messe a confronto, dando origine a numerosi dibattiti. Tuttavia, la situazione mentale di molti studenti era stata parecchio scombussolata. Non sapevano davvero cosa pensare, se non: "Perché nessuno ci ha mai detto queste parole quando eravamo ancora in vita? Perché farlo proprio ora?"
«Io continuo a pensare che sia una puttanata.» rispose Atsumu mentre si ficcava in bocca una polpetta al sugo. Osamu, guardandolo schifato a causa dei suoi modi incivili, gli diede uno scappellotto.
«Il tuo cervello è una puttanata, deficiente.»
«E il tuo è una puttana!»
«Ma che diavolo vuol dire?»
«Esattamente quello che ho detto!»Già abituati ai continui battibecchi dei due gemelli, nessuno fece caso a loro. «Io non so bene cosa pensare.» ammise Yukie, un'amica di Kaori, mentre fissava il suo pranzo con aria assorta. «Avrei voluto che qualcuno mi dicesse quelle cose prima che morissi. Magari non mi avrebbero fermato dal fare ciò che ho fatto, ma sicuramente mi sarebbero state di aiuto. Magari sarei potuta morire con un minimo di speranza in cuore. Non so se quello che ho appena detto abbia senso.»
Iwaizumi, nel sentire le sue parole, annuì. «Sì, ha senso. La penso come te.»
«Io dubito che a me sarebbero state utili.» Kiyoomi, senza neanche volerlo, attirò l'attenzione su di sé. Abbassò in fretta lo sguardo sul suo vassoio, pentendosi subito di aver parlato, ma terminò di dire ciò che pensava. «Nel mio caso, anche se avessi esternato ciò che provavo, non sarei comunque riuscito a gestire quelle emozioni. Non ne sono mai stato capace.»
Oikawa bevve un sorso d'acqua. «Come Yukie, io credo sarei morto con un minimo di fiducia nel genere umano, se qualcuno mi avesse detto quelle parole prima che mi ammazzassi. Mi sarei ammazzato comunque, ma non così rassegnatamente.»
Alle sue parole, Iwaizumi sembrò irritarsi. «Potresti evitare di dire quella parola con tanta leggerezza? Qua c'è qualcuno a cui potrebbe dar fastidio.»Oikawa si sporse verso di lui, giocando distrattamente con le innumerevoli bende che portava alle braccia e guardando l'altro ragazzo con aria di sfida. «Oh, ammazzarsi, dici? Tanto ormai ci siamo ammazzati tutti, che differenza fa?»
Già, che differenza faceva? Erano tutti caduti con le ginocchia a terra, dopotutto. Erano tutti ceduti sotto al peso della Vita, calpestati dalla suola di quell'essenza che tanto amavano personificare, solo per il piacere di addossare la colpa a qualcuno anziché assumersi le proprie responsabilità e affrontare le conseguenze della loro scelta.
«La differenza è che qua ci siamo ammazzati tutti a causa di un trauma, e non tutti riescono ancora a parlarne con facilità. La differenza è che contrariamente a come speravamo, il trauma che ci gravava addosso né si è risolto e né tantomeno è scomparso; anzi, ce lo siamo trascinati dietro. La differenza è che ora nessuno di noi sa come stracazzo andare avanti perché così come non eravamo riusciti ad affrontare i nostri problemi quando eravamo in vita, ora non sappiamo come farlo neanche da morti.»
Oikawa, nonostante il suo tono alterato, non batté ciglio. «Però è esattamente ciò che è successo, no? Ci siamo ammazzati. Ci siamo a-a-amma-zza-ti, la la la la~» Si mise persino a canticchiare, ironico, ma tornò serio in pochi secondi. «Ciò che è successo è successo, Iwa-chan. Fattene una ragione e prenditi le tue responsabilità.»
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THE MIDDLE OF NOWHERE, sakuatsu
Fanfiction❝ "La presente condizione dell'uomo, obbligandolo a vivere e pensare ed operare secondo ragione, e vietandogli di uccidersi, è contraddittoria. O il suicidio non è contro la morale sebben contro natura, o la nostra vita, essendo contro natura, è con...