I giorni trascorsero incredibilmente veloci, all'Istituto delle Anime, e prima ancora che i ragazzi se ne rendessero conto, Dicembre arrivò in un battito di ciglia.
«Ma che vuol dire che siamo a Dicembre? Ieri era il dodici Ottobre.»
«Hai dormito per due mesi, ecco che vuol dire, Atsumu.»
«Davvero?»Un sospiro.
«No, imbecille. Stavo scherzando.»
Atsumu e Kiyoomi rimasero ad osservare la pioggia battere con prepotenza sulla finestra dell'aula, in attesa dell'arrivo di Kuroo. Dietro di loro Osamu era collassato con la testa sul banco, una guancia appoggiata sulla sua superficie, e Rintarō stava cercando di scarabocchiare la sua faccia senza svegliarlo.
«Non so quanto possa essere una buona idea, Sunarin.» lo richiamò Atsumu, senza curarsi di tenere la voce bassa. Tanto sapeva che neanche un carro armato sarebbe stato in grado di svegliare suo fratello, quando dormiva. Farà anche fatica ad addormentarsi, ma una volta crollato, non c'era verso di tirarlo fuori dal mondo dei sogni.
Suna, in tutta risposta, alzò le spalle, e non appena riuscì a disegnare il primo baffo sopra le labbra del suo vicino di banco, Kuroo fece il suo ingresso nell'aula. Il pennarello gli scivolò via dalle mani per la sorpresa, cadendo sul naso di Osamu, il quale si tirò su di scatto.
Pallini. Pallini bianchi ovunque.
Chiuse gli occhi, cercando di calmare la sua testa che, in quel momento, stava girando come una trottola. Quando li riaprì notò subito l'espressione difensiva dipinta sul viso di Rintarō, perciò gli chiese: «Che hai fatto?»
«Niente!»
Atsumu, nel vedere suo fratello ignaro del baffo disegnato male, scoppiò a ridere, e Yukie frugò nel suo zaino alla ricerca di uno specchietto. Quando lo porse ad Osamu, mostrandogli il suo riflesso, lui afferrò un orecchio di Rintarō e glielo tirò con tutta la forza che ancora possedeva in corpo.
«Testa di minchia, questa me la pagh-»
«Buongiorno, ragazzi! Come state oggi?» esclamò Kuroo, sedendosi sulla cattedra. Lanciò un'occhiata ai suoi studenti: nonostante la maggior parte di loro mostrasse ancora un'espressione spenta, ve n'erano alcuni che, almeno apparentemente, sembravano starsi riprendendo. In quei pochi di loro pareva esser nata una scintilla di speranza dietro ai loro sguardi, e Kuroo non poté che sentirsi fiero di loro.
Soprattutto, realizzare che Osamu rientrava in quella categoria, gli riempì il cuore di conforto.«Prof, prof!» Bokuto, dall'ultima fila, agitò in aria una mano per attirare la sua attenzione. «Vero che il ventuno c'è il ballo di fine trimestre?»
Assottigliando gli occhi, Kuroo gli rivolse un sorriso furbo. «Esatto. Volevo proprio parlarvi di questo, oggi.»
Osamu, che stava ancora pizzicando con le unghie l'orecchio di Rintarō - il quale sembrava trovarsi in agonia -, fece silenzio per ascoltare l'insegnante, così come tutti gli altri studenti. Kuroo si schiarì la voce.
«Innanzitutto, vi dico subito che la lezione di oggi sarà divisa in due. In questa prima ora vi spiegherò tutto quello che c'è da sapere sul ballo e sulle vacanze natalizie; nella seconda svolgeremo la nostra lezione abituale.» Incrociando le gambe sul tavolo e poggiando i gomiti sulle ginocchia, andò avanti. «Uno: il ventun Dicembre sarà l'ultimo giorno di lezione. Dal ventidue fino al sei Gennaio, proprio come in una scuola normale, le lezioni e i corsi saranno sospesi per lasciar posto alle vacanze di Natale. Non potrete comunque uscire dall'Istituto, ma nel Giardino verranno allestiti stand e attrazioni di tutti i tipi. E prima che me lo chiediate, sì, ci saranno anche le giostre.» All'ultima frase un paio di ragazzi esultarono entusiasti, facendo ridacchiare il professore. Sembravano essere più emozionati loro, dei ventenni, che i dodicenni della classe di Fukunaga. «Le potrete passare come più preferite. A Natale e a Capodanno saranno organizzate delle attività più particolari, ma non sarete obbligati a partecipare. Ognuno sarà libero di festeggiare - o non festeggiare - come meglio crede.
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THE MIDDLE OF NOWHERE, sakuatsu
Fanfiction❝ "La presente condizione dell'uomo, obbligandolo a vivere e pensare ed operare secondo ragione, e vietandogli di uccidersi, è contraddittoria. O il suicidio non è contro la morale sebben contro natura, o la nostra vita, essendo contro natura, è con...