20. Fight it, take the pain, ignite it.

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«Uhm... Oikawa? Perché hai una ciotola piena solo di frutta secca?»

Il castano, sedendosi al solito tavolo e posando un'enorme scodella di noci del brasile sul ripiano, rivolse un gran sorriso a Yukie, la quale lo stava guardando perplessa.

«Sono noci brasiliane! Ho scoperto che solo due noci contengono il centodieci per cento della dose giornaliera di selenio, un minerale fondamentale al corpo umano. L'assunzione di cinquemila microgrammi di selenio, equivalente a una cinquantina di noci, può causare un'intossicazione chiamata Selenosi. La Selenosi può portare a problemi respiratori, attacchi di cuore e insufficienze renali.»

Tutta l'attenzione era rivolta verso di lui, e l'atmosfera generale era piuttosto allibita. Tranne Iwaizumi - Iwaizumi sembrava spazientito e basta.

«Nel caso non te ne fossi accorto, qua nessuno respira e a nessuno batte il cuore. Dubito che i nostri reni funzionino. Perché diavolo vuoi ri-ammazzarti con della frutta secca?» gli chiese infatti Hajime, preparandosi mentalmente alla futura cazzata che stava per uscire dalle labbra di Tooru.

«Proprio perché siamo morti, voglio vedere se mi succede qualcosa!»

Iwaizumi gli diede uno schiaffo sulla nuca, trattenendosi dallo sbattergli direttamente il vassoio in testa.

Ormai abituati agli strani metodi che Oikawa studiava al fine di spingere la sua anima - e il suo corpo - al limite, gli altri ragazzi continuarono a fare colazione. Kiyoomi, che si era portato dietro l'intera confezione di cereali, annegò i cornflakes nella sua solita tazza di latte di soia, mentre Atsumu divorava con foga un cornetto alla crema. Rintarō era concentrato sul suo vassoio stracolmo di cookies americani e Osamu stava mangiando, come il fratello, un cornetto alla crema, però accompagnato da un cappuccino.

Erano passati mesi, ed Osamu era più che fiero di essere in grado di mangiare quasi ogni alimento senza soffermarcisi su più di tanto. Certo, alcune volte gli veniva automatico iniziare a fare calcoli e pensare ad eventuali grammature, ma non appena riconosceva il pensiero intrusivo faceva il possibile per ignorarlo e, anzi, persino fare il contrario di quello che urlava. Non era stato affatto facile, specialmente i primi tempi; le volte in cui fu stato tentato di mollare tutto a causa dei crolli emotivi e, a tratti, della nostalgia che provava, erano innumerevoli. Ma grazie all'aiuto dei suoi amici - soprattutto, al supporto di Rintarō -, aveva fatto passi da gigante. Ogni volta che credeva di non farcela, c'era Rintarō a crederci per entrambi.

Inevitabilmente, Osamu aveva ripreso tutto il peso perso, e dire che questo fu un evento triggerante è dire poco. Oh, quante lacrime versate per quelle ossa così sporgenti ora nascoste sotto strati di carne. Oh, quante lacrime versate per la perdita di quel controllo tanto malato che per anni aveva regolato le sue azioni. Gli stava così stretta addosso, tutta quella pelle. La trovava così pesante.
Eppure, allo stesso tempo, aveva anche realizzato che non solo aveva guadagnato chili. Oltre ai chili, Osamu aveva anche guadagnato tempo ed energia, ora non più mirati a pensieri ossessivi e sfiancanti che occupavano tutto il suo spazio mentale. Oltre ai chili, Osamu aveva anche guadagnato l'abilità di concentrarsi su ciò che più amava e su coloro che più amava. Oltre ai chili, Osamu aveva anche guadagnato un corpo che gli permettesse di muoversi liberamente, senza fatica, per poter andare ovunque desiderasse con le persone a cui più teneva. Oltre ai chili, Osamu aveva anche guadagnato la facoltà di accettare se stesso per la persona che era, e non per il corpo che possedeva. Aveva imparato che non siamo corpi con un'anima, ma anime con dei corpi. Il guscio esterno che ci contiene non è la parte più significativa e rilevante della nostra persona; è solo un minuscolo dettaglio.
Coloro che ci amano non lo fanno per il nostro aspetto fisico. Per questo nemmeno noi dovremmo farlo.

Dopo anni, finalmente, Osamu era riuscito a tornare se stesso. Aveva riguadagnato la sua identità. Non avrebbe mai più permesso al disturbo di definire la sua persona.

THE MIDDLE OF NOWHERE, sakuatsuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora