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Sola ed isolata,ecco come era in questo momento Cheryl.
La luce del sole non passava da giorni ormai dentro la sua grande camera. A volte si chiedeva perché avere tutto quello spazio se non lo occupava poi così tanto:solo il lato destro del letto,non superando mai quel piccolo spazio tra l'altro cuscino del suo grande letto matrimoniale.

Una volta era il loro.

Le bruciavano gli occhi al ricordo di quanto fosse bello trasformare l'aggettivo 'mio' in 'nostro' ,le dava la sensazione di star diventando quasi una cosa sola con lei. La dimostrazione è perché ora senza di lei si sentiva vuota,come se avesse perso non solo se' stessa,ma anche la capacità di provare emozioni.

Forse guardare loro foto non era utile,magari la faceva stare peggio,però era l'unica cosa che la faceva sentire ancora con lei.
Girò la testa verso la sua destra,il rumore della stoffa che faceva contatto con i suoi capelli rimbombava per quanto la stanza fosse silenziosa.
Le sue labbra si trasformarono in una linea dritta mentre tratteneva il fiato guardando lo spazio vuoto:lei era lì. I suoi occhi riuscivano a vederla,stesa sul suo fianco mentre la mano le sorreggeva la guancia.
Dio,sembrava così reale e così bella.

Sporse la mano ingenuamente sperando di poter accarezzarle la guancia un'ultima volta,rimanendo comunque delusa nell'afferrare solo aria sotto le sue falangi.
L'ultima volta che le aveva toccate erano fredde e pallide,più delle sue.

Il suo corpo esanime toccava il cemento bagnato in quella fredda notte,le urla,i suoni,le ultime parole e specialmente le emozioni che aveva passato in quei momenti decisivi si ripetevano nelle sue giornate come un disco rotto.
Pensava riguardo al futuro che l'aspettava quasi speranzosa nel fatto che sarebbe-lentamente-riuscita a convivere con tutto ciò,ma forse una parte di lei non voleva.

Una parte di lei aveva paura di dimenticarsi di Toni.

Aveva paura che col tempo,i ricordi con lei sarebbero svaniti,così come tutta la sua voglia di alzarsi dal letto.
Non accendeva il telefono da giorni,vedendo solo dalla schermata principale le numerose chiamate e messaggi dai suoi amici. Guardava in silenzio il soffitto ogni volta che sentiva qualcuno bussarle alla porta,lasciava anche il telefono fisso squillare finché la persona dall'altra parte della cornetta si arrendeva attaccando,facendo cessare il rumore.

Aveva tanti pensieri in testa ultimamente,ma la prima cosa che chiese fu a Jughead di non entrare nella roulotte della sua fidanzata,dicendo di chiuderla a chiave e poi lasciare quest'ultime a lei.
Non era pronta a riaprire quel luogo,magari troppo spaventata di essere assalita dai ricordi.
Poteva definirsi già un passo avanti che avesse deciso di entrare in camera da letto e non dormire sul divano.

La unica cosa che aveva fatto era rispondere ad alcune chiamate brevemente,solo per far sapere alla gente che era ancora su questo mondo e non con Toni.

Ci aveva pensato,in realtà fin troppe volte in così poco tempo,ma una parte di lei si bloccava ripetendosi che avrebbe dovuto vivere anche per Toni.
Glielo aveva promesso e avrebbe fatto di tutto per mantenerla,seppur era così difficile:non mangiava,non riusciva a prendersi cura di se' stessa.

Finalmente riusciva a capire cosa intendeva Nana Rose quando diceva quanto sentisse la mancanza di suo marito morto in guerra. Cheryl non lo aveva mai incontrato,ma dai racconti di sua nonna sembrava un amore così puro e genuino(a differenza di quello dei suoi genitori).

Si incolpava di non aver passato troppo tempo con Toni,(seppur tutti dicevano che sembrava vivessero in simbiosi)di non averle detto 'ti amo' abbastanza.
Tutto il tempo che avevano passato insieme sembrava un secondo,che scorreva veloce e si poteva vedere nelle grosse sfere marroni della rossa.

"Leva le tue saffiche mani dal mio corpo,lurida cagna di una serpent" sbraitò Cheryl,per poi uscire dalla porta del bagno lasciando la ragazza che le aveva cordialmente mostrato premura da sola.

choni one shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora