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"Non credi di star bevendo un po' troppo,Tiny?" commentò Sweet Pea,vedendo che le labbra di Toni non avevano intenzione di staccarsi dal collo della bottiglia.
"Perché devi sempre rompermi le palle,Sweets? Chi si fa i fatti suoi campa cent'anni,mai sentito dire?" si staccò scocciata,sbattendo la bottiglia di vino sul tavolo bruscamente. Non durò tanto in quella posizione,che nel giro di pochi secondi tornò attaccata alle labbra di Toni.
Stava cercando di bere così velocemente che le si stava formando il segno sopra il labbro.
"Sto cercando di aiutarti,Toni. Non stai ragionando lucidamente." insistette l'amico,cercando cautamente di mettere le mani sulla bottiglia di vino.
La più bassa la tolse dal suo raggio di presa,ancora più infastidita di prima.

Era fragile in questo momento,molto fragile. D'altro canto il ragazzo non sapeva cosa fare,non aveva mai visto Toni ne' tantomeno qualcun'altro in questa situazione,solo sentito dire dall'amica cosa faceva il padre tornato da lavoro la sera.
Quello che faceva male al cuore di Sweet Pea,era proprio questo: si stava comportando proprio come suo padre,bevendo a dismisura.

"Sai cosa? Vai a farti fottere. Non ho bisogno di aiuto,mi stai solamente complicando le cose."rispose con la mascella tesa Toni,sentiva la rabbia e il dolore travolgerla.
"Ton-" iniziò a parlare l'altro,ma fu bruscamente interrotto.
"Ti chiedo di uscire,prima che lo debba fare io con la forza. Sarai anche più imponente te,ma non dubiterei delle mie capacità che entrambi conosciamo bene." le sue parole sembravano piene di cattiveria,ferendo il petto di Sweet Pea.
Voleva insistere,ma sapeva che la cosa sarebbe solo peggiorata;dall'altra parte,però,sapeva che in questo momento doveva essere vicino alla sua amica,chiaramente addolorata.

"Tornerò tra un po',ti lascio del tempo per te" si alzò dalla sedia,uscendo dalla roulotte.

Appena la porta si chiuse,Toni si lasciò adagiare con il petto sul tavolo della piccola cucina.

"Cosa intendi,Cher?" iniziò a ridere piano per il nervosismo.
"Toni,sai che ti amo con tutto il mio cuore,ma quello che abbiamo deve..finire" la voce di Cheryl era tremante.
"Ho sbagliato qualcosa? Ho fatto qualcosa di male?" gli occhi di Toni si colmarono di preoccupazione. Non stava succedendo davvero. Non doveva essere vero.
"Non è colpa tua,mon amour. E lo sto facendo per te,per noi." iniziò a piangere Cheryl,piano e silenziosamente.
"Se lo stessi facendo per me,di certo non mi staresti scaricando così" rispose l'altra offesa,sentiva il suo cuore pesante.
"Toni...non rendere tutto ciò più difficile."
"Spiegami,allora! Ho il diritto di sapere!" alzò la voce Toni.
"Non possiamo stare insieme,ecco! Contenta? Non posso stare con te." rispose con tono altrettanto alto Cheryl.
Un'ondata di realizzazione travolse Toni,ferita e ormai distrutta.

Si guardarono in silenzio negli occhi,entrambi lucidi e rossi.

"Mi dispiace Toni,ti amo così tanto,ma non posso." uscì come un sussurro dalle labbra della ragazza.

Pensarci faceva sempre più male ogni volta,ma sembrava come un disco rotto nella mente di Toni.

"Se mi avessi amato veramente,ora staresti qui con me." sospirò,non convinta se lo stesse dicendo riferito a Cheryl o ammettendolo a se' stessa.
Si sentiva tradita,addolorata,arrabbiata e confusa. Cheryl le aveva voltato le spalle,senza nessuna pietà.
Eppure il suo cuore era ancora follemente innamorato di lei,dei suoi boccoli rossi che erano sparsi sul cuscino a prima mattina,di quando si allungava le maniche fino a metà palmo della mano per il freddo,quando si arrabbiava a prima mattina con Toni perché la distraeva e non riusciva a mettersi l'eye-liner.

Le dava fastidio,in realtà. Doveva avercela a morte con la rossa,maledirla e disprezzarla per averla ridotta così. Perché allora si sentiva ancora così nei suoi confronti?

choni one shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora