Light

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目を閉じてみれば
暗闇の中で your light, woah
照らしてくれるから
恐れず歩める you & I, woah
You're my light, you're my light*

目を閉じてみれば暗闇の中で your light, woah照らしてくれるから恐れず歩める you & I, woahYou're my light, you're my light*

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Momo con delicatezza lavava i capelli di Kotoko dentro quel piccolo bagno. Quest'ultima era seduta su una sedia, un asciugamano poggiato sul collo e la testa sul lavabo.

-L'acqua va bene o è troppo calda?- chiese Momo.

-è perfetta- rispose Kotoko. -E grazie. È alquanto difficile lavarli con una sola mano- ammise, dato che la destra era fasciata e ancora in fase di convalescenza.

-Non dirlo nemmeno. Avresti fatto lo stesso per me- le disse Momo, facendola annuire.

Non c'era giorno in cui la bionda non andasse a trovarla, le parlava, sperando anche di ricevere qualche informazione riguardo la notte dell'aggressione, ma Kotoko, non parlava. Sembrava aver eretto un muro riguardo quell'argomento. Peggio ancora, aveva eretto un muro spesso e impenetrabile con Jungkook, che ogni giorno era li. Le portava dei vestiti puliti, qualche libro e DVD di nuovi film, in modo che non si annoiasse. Cambiava persino l'acqua ai fiori, che le portava spesso.

Ma nulla di tutto ciò aveva smosso Kotoko. Nonostante lui provasse a parlarle o avere un contatto, che implicasse anche solo una stretta di mano. Kotoko non voleva essere toccata e specialmente voleva essere lasciata sola.

Le uniche persone che accettava di vedere e parlare erano Momo e Sunho.

-Pulita e profumata- disse Momo, sorridendole, dopo averle asciugato i capelli.

-Grazie- le disse nuovamente Kotoko, alzandosi dalla sedia, in modo da tornare verso il letto. Sospirò sedendosi su di esso.

-Cos'è quel sospiro triste. In questi giorni esci. Puoi finalmente tornare a casa- disse sorridente Momo, trascinando la sedia e sedendosi davanti a Kotoko.

-Ho un favore da chiederti- disse quest'ultima non alzando lo sguardo dalle sue pantofole.

-Si?- chiese Momo.

-Puoi impacchettare tutte le mie cose? Penso che per un po' torneròa Gunsan- disse facendo il nome della sua città d'origine.

Il sorriso di Momo scemò all'istante. -Cosa?- chiese non aspettandoselo minimamente.

-Ho bisogno di un po' di tempo, lontano da Seoul-

Momo scosse la testa. -No. Avevi detto che ritornare a Gunsan, sarebbe stato come ammettere la tua sconfitta. Hai tutto qui. E l'università? Ci ha i pensato? Stai andando alla grande, mancano pochi esami per il secondo anno- provò la bionda inarrestabile.

Kotoko alzò il viso, mostrandolo stanco e arreso.

-Non fargli questo. Se te ne vai...- Momo strinse forte le sue mani su quelle di Kotoko. -Questo lo distruggerà-

Married by contract.// JJKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora