Blue & Grey

2.5K 130 130
                                    

I am singing by myself
I just wanna be happier
이것도 욕심일까?

I am singing by myselfI just wanna be happier이것도 큰 욕심일까?

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Momo e Jihyo, sgranarono gli occhi nello stesso momento. -Che significa che vuoi rimandare il matrimonio?- chiese l'ultima, poggiando fin troppo forte, la sua tazzina sul piatto.

Kotoko sospirò. -La situazione non è delle migliori. Jungkook non è ancora riuscito a parlare con Sunho e Jiha. Entrambi hanno detto di aver bisogno di tempo- rispose.

-Tempo? È loro figlio, come possono trattarlo in questo modo?- chiese Momo esterrefatta.

-Adottato- specifico Jihyo, anche se Momo già ne era a conoscenza.-Hanno dato l'anima per lui, sapere che stava per mandarli al diavolo per Sooji, deve averli sconvolti parecchio- Jihyo si massaggiò le tempie, poggiandosi meglio sulla sedia.

-Ma non è andata realmente così. Perché non  provi a parlarci tu?Dopotutto Sunho è pur sempre il tuo medico no?- chiese Momo.

-Jungkook non vuole. Preferisce dare loro il tempo che desiderano e parlarci lui- spiegò Koko, lasciandosi sfuggire un altro sospiro.

-Quella stronza di Hari, alla fine è riuscita a metterlo contro di loro. Fin da quando avevano deciso di adottarlo, lei era contro. Lo ha sempre odiato e non capiva come sua sorella potesse amarlo- disse Jihyo.

-E si vede. Gli hanno subito voltato le spalle- disse Momo inviperita.

-Momo cerca di capirli, non è semplice nemmeno per loro-

-è difficile da comprendere persino per me Jihyo. Io non riuscirei mai a farlo- disse Kotoko.

Jihyo la guardò negli occhi, addolcendo i suoi tratti. -Per noi è diverso Kotoko. Sono sangue del nostro sangue. Jungkook... non è il loro vero figlio- spiegò.

E Kotoko sentì un peso sul petto a quelle parole, sentendosi così triste in quel momento. Jungkook non meritava ancora tutta quella sofferenza. I suoi stessi genitori non lo avevano desiderato, arrivando quasi a sbarazzarsi di lui, e quelli adottivi, nei quali aveva trovato un po' di amore, li avevano voltato le spalle. Non osava immaginare come potesse sentirsi in quel momento.

Davanti a lei, cerva di mostrarsi forte e rassicurante, sicuramente per evitarle inutili pensieri, ma per Kotoko era impossibile non pensarci. Voleva così tanto poter fare qualcosa per alleggerirlo da tutto quel dolore, per vederlo sorridere nuovamente come solo lui sapeva fare. Per vedere i suoi occhi brillare di gioia.


Kotoko osservò il giovane ragazzo davanti a lei con un sopracciglio alzato.

-Soobin... come mai sei qui?- chiese lei, con la sua cartella in mano, davanti all'entrata dell'ospedale.

-Purtroppo il suo bodyguard non si è sentito molto bene oggi, e il signor Jeon mi ha chiesto di accompagnarla- rispose lui, alquanto imbarazzato a sua volta. -Rimarrò a debita distanza e l'aspetterò in sala d'attesa, non si preoccupi. Sono qui, solo per accertarmi che vada tutto bene e che torni a casa sana e salva-

Married by contract.// JJKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora