Can:
Siamo a Los Angeles ormai da qualche giorno. Dopo la grande città di New York ci siamo spostati verso il sud della California. Nei prossimi giorni, Panama. L'ultima volta che l'ho vista ero da solo e non posso non farla vedere a Sanem. Sono sicuro che le piacerà tantissimo...
Sono felice di essere qui. Adoro la città, ma non riesco a starci per troppo tempo. Anche qui è abbastanza affollato, ma perlomeno c'è il mare, la vista è magnifica e si respira un aria diversa.
Oggi abbiamo deciso di visitare il Monte Lee, un monte che si trova a Santa Monica. Questo monte è famoso perché proprio da lì si può vedere la scritta "Hollywood", uno dei simboli più conosciuti della città di Los Angeles. La scritta, composta da grandi lettere di colore bianco, larghe nove centimetri e alte quindici metri circa, inizialmente fu creata per scopi promozionali ma poi con il tempo è diventata una delle più importanti attrazioni turistiche.
Mi giro verso Sanem per vedere se è tutto ok. Stiamo camminando già da un po' e non so quanto possa essere felice di questo.
"Sanem, ci sei? Tutto bene?"
"Tutto bene, tutto bene! Starei meglio se avessi qualche cosa nello stomaco ma, per il momento non mi posso lamentare!"
Sorrido per quella precisazione, e per il fatto che se fosse per lei mangerebbe praticamente in ogni momento.
"Ti prometto che dopo ti porto a mangiare in un bel posto..."
"Oh Can si! Ma soprattutto in un posto che fa cose buone! E che non siano hamburger! Credo di averne abbastanza per tutta la vita..."
Sorrido di nuovo, perchè ha ragione. A New York non abbiamo mangiato altro, o perlomeno è stato il cibo che abbiamo mangiato più spesso.
"Ti manca la nostra cucina, non è vero?"
"Non mi far pensare alla nostra cucina Can, potrei mettermi a piangere!"
"Sai cosa mi manca di più?"
"Cosa?" Mi chiede, girandosi curiosa verso di me.
"Le Kofke crude..."
Ci guardiamo e lei sorride intimidita abbassando lo sguardo per qualche secondo.
"... credo che le mangerei di gusto, anche piene di peperoncino!"
Continua a sorridere divertita da quel ricordo.
"Sapevo che ti sarebbero mancate prima o poi..."
"Io invece no, ma ti giuro che in questo momento è proprio così!"
"A me invece manca la cucina di mia madre, ogni mattina sentire quel profumo di cibo che solo lei sa fare..."
"Mamma Mevkibe è la regina dei fornelli!"
"E' vero..." mi risponde con aria malinconica. So che le manca, ed è più che normale.
"Sai, credo proprio che se tu avessi preso anche la bravura di tua madre in cucina saresti stata la donna perfetta!" Le dico cercando di sdrammatizzare un po' i suoi pensieri, e a quanto pare ci riesco senza troppa fatica.
"Come scusa?"
"Bè si... in fondo lo sai anche tu che..."
"Guarda che sono migliorata durante quell'anno che sei andato via!"
Ci guardiamo e sorridiamo leggermente. E' la prima volta che parliamo senza problemi di quell'anno, è assurdo ora che ci penso ma è proprio così, e mi fa così strano affrontare quel periodo della nostra vita in questo modo.
"Si me lo avevi detto, ma non avendo mai provato una vera e completa cena non dirti se è vero o no..."
"Allora appena posso ti preparerò una cenetta con i fiocchi... ci stai?"
La guardo dubbioso, faccio finta di essere in difficoltà, di essere confuso e non molto convinto della cosa, ma lo faccio solo per prenderla in giro e lei, ovviamente, ci casca in pieno.
"Bè, non è una scelta facile Sanem, infondo potrei rischiare molto..."
"Can!" Mi richiama dandomi una leggera spinta, ed io sorrido divertito.
"Ma si dai, sto scherzando. Con molto piacere signora Divit!" Così la prendo e la abbraccio, baciandole delicatamente la fronte mentre continuiamo a camminare in contemporanea.
"Comunque ridendo e scherzando, guado un po' lì!" Le indico la scritta e lei segue l'indicazione del mio dito ammirandola finalmente con occhi emozionati, come ogni volta che vede qualcosa di nuovo.
"Oddio Can, ma è grandissima!"
Siamo sotto la scritta, e nonostante sia molto lontana da noi la vediamo benissimo.
"Ma c'è gente lassù!" Mi dice euforica.
"Si, si può andare anche più su e vederla da vicino!" Le spiego, convinto che non prenda mai in considerazione l'ipotesi di continuare a camminare ancora.
"E che stiamo aspettando Can, andiamo anche noi!"
La guardo sbigottito e sorridendo glielo chiedo incerto. "Davvero? Pensi di farcela?"
"Perché pensi sempre che io non ce la faccia, Can? Perché pensi sempre che io sono sempre quella che pensa solo a mangiare, e niente di più? Posso arrivare fin lassù certo, posso farcela! Sono o non sono la moglie di Can Divit?" Mi chiede girandosi verso di me con le braccia conserte ed il viso scocciato.
Sorrido da quella buffa espressione, ma cerco di sembrare più serio possibile.
"Non penso che tu non ce la faccia, è solo che so come sei fatta e quindi mi preoccupo per te! Avevi o non avevi fame fino a qualche minuto fa?"
"Si..." mi risponde pensandoci un po' su "... però ora voglio arrivare prima in cima!" puntualizza sicura, ed io decido di dargliela vinta.
"Va bene, come vuoi tu. Andiamo!" La prendo per mano e iniziamo ad incamminarci decisi verso la nostra meta. Le bastano pochi minuti però per darmi la conferma che i miei pensieri non erano poi del tutto infondati. Me lo dice piano, dolcemente, ed io non posso non sorridere a quella sua domanda.
"Can? Però dopo mi porti a mangiare, vero?"
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"Soltanto un nuovo inizio." ♥️
FanficPer chi come me ha bisogno di sapere di più, per chi come me ha bisogno dei dettagli che non abbiamo potuto vedere ma solo immaginare, per chi come me crede che ogni storia d'amore non ha mai un lieto fine ma semplicemente "tanti nuovi inizi". Come...