Sanem:
Apro gli occhi confusa, cerco Can nel letto ma non lo trovo. Mi alzo piano, mi sento ancora così stanca eppure ieri sono andata a letto molto presto. Non so cosa mi sta succedendo ultimamente, forse questo cambio di stagione. Il tempo qui sta cambiando un po', e anche se fa ancora caldo, il periodo delle piogge sta arrivando. O forse è già arrivato. Non ho ancora capito molto bene come funziona, ma il cielo nuvoloso mi fa intuire facilmente un evidente cambiamento climatico.
Prendo il telefono e vedo un messaggio di Ayhan. Lo leggo, con gli occhi ancora mezzi chiusi dal sonno.
<<Dopo settimane di rincorse sono riuscita a parlare con Cey Cey... dimmi quando posso chiamarti sorellina, non so più cosa pensare!>>.
Sbadiglio ancora insonnolita e ci penso un po' su, ma prima di rispondere decido di alzarmi e riprendermi un po'. Cosa stai combinando Cey Cey? Scuoto la testa, poso il cellulare e mi alzo dal letto. Vado in cucina, guardo l'orologio e quasi non credo ai miei occhi. È quasi mezzogiorno. Ma quanto ho dormito? Ecco perché ho tutta questa fame...
Apro il frigo e cerco qualcosa da mangiare. Ho così fame che mangerei il frigorifero intero! Prendo quello che più mi va e mi siedo, mangiando con calma la mia colazione. O il mio pranzo? Un tuono interrompe i miei inutili pensieri e faccio un salto per quel suono inaspettato. Ma dov'è Can? Non faccio in tempo a chiedermelo che sento aprire la porta di casa.
"Can?"
"Sanem?"
Sento i suoi passi avvicinarsi sempre di più a me.
"Ei! Buongiorno dormigliona!" Mi sorride e mi raggiunge, baciandomi delicatamente le labbra.
"Tutto bene?" Mi chiede, sedendosi sullo sgabello vicino a me.
Annuisco, ancora con il boccone in bocca. Poi sorrido per la mia sicura buffa espressione che in qualche modo ha fatto ridere anche lui. Mi da dei pizzicotti sulle guance, ed io lo scanso divertita.
"Ma dove sei stato?"
"Ero andato a correre un po', ma sta cominciando a piovere quindi sono rientrato. Volevo anche approfittarne e fare qualche foto, ma devo sbrigarmi prima che arrivi il diluvio universale."
"Che foto?" Gli chiedo, scendendo dal mio sgabello per andare a lavare il piatto e il bicchiere che ho appena usato.
"Al temporale! Sai, se sei fortunato e riesci a scattare la foto nel momento giusto può uscire fuori uno scatto perfetto."
"E non è pericoloso con questo tempo?" Chiedo ancora, sperando di sbagliarmi.
Sbadiglio di nuovo mentre lo dico, e non riesco proprio a capire il perché. Ma come posso avere ancora sonno?
"Forse un po', ma ne vale la pena!"
"Can..."
Mi raggiunge e mi abbraccia da dietro cercando di arruffianarmi un po'. Come se io non lo conoscessi bene...
"Non devi convincermi, a me basta solo che stai attento..."
"Va bene mammina..." mi sussurra nell'orecchio, ed io sorrido per la battuta e per il solletico che proprio non riesco a sopportare.
"Vado a prendere la macchina fotografica!" Mi da un bacio veloce sulla guancia e si incammina verso la camera da letto. Poi, istintivamente, senza un reale motivo, il mio sguardo si posa sul calendario appeso proprio davanti i miei occhi, e improvvisamente torno seria.
"Sanem io vado, prima che sia troppo tardi!"
"Can?" Lo blocco confusa, ma senza farmi capire.
"Dimmi amore!"
"Ma oggi siamo già al 25?"
"Si, anche questo mese è quasi finito... ti rendi conto di come passa il tempo?"
"Già..." è l'unica cosa che riesco a dire, e poco dopo lo sento chiudere la porta e fortunatamente uscire. Non so quanto a lungo sarei riuscita a nascondere la mia attuale espressione...
"... così velocemente che nemmeno te ne rendi conto..."
Quasi dieci giorni di ritardo. Ah Sanem ah! E ora? E ora cosa faccio?!Can:
Posizione bene la macchina fotografica verso il mare, e faccio un po' di prove prima di fare lo scatto giusto. O meglio, lo scatto perfetto. Il cielo è sempre più nero, ma la pioggia ancora resiste e non ne vuole sapere di scendere. Perdo un po' di tempo con la macchina fotografica, e vedo da lontano alcune persone che corrono in cerca di un riparo. Altre invece, decise ad andare proprio via. Tra qualche ora questa pioggia passerà, ne ho visti molti di temporali così quando ero in giro per il mondo, poco più di un anno fa, ed ora so riconoscerne addirittura i vari tipi. Ripenso a quanto tempo è passato, ed è proprio vero quando dico che il tempo passa velocemente. Siamo già ad aprile, ed è passato già un anno dal nostro primo incontro sul molo poco dopo il mio ritorno. Ripenso a quel momento ed improvvisamente un brivido mi percorre per tutto il corpo. Ricordarla in quello stato mi fa stare così male che decido di allontanare immediatamente quel pensiero da me.
"Come va, fotografo?"
Mi giro di scatto e la ritrovo davanti a me. Sorrido, e mi meraviglio ogni volta che succede. La penso, e subito compare davanti ai miei occhi adesso. Per fortuna...
"Ho fatto qualche prova, ora devo aspettare solo il momento giusto..."
"E quando lo capisci che è arrivato il momento giusto?" Mi chiede curiosa. Ho quasi il dubbio che si sia riferendo ad altro, ma non mi ci soffermo molto.
"Non sempre lo sai, a volte succede e basta!"
"Capito..." mi risponde pensierosa.
"Tutto bene?"
"Si..." mi dice poco convinta, e io cerco di studiare il suo volto. I suoi occhi sono lucidi, ma per un motivo che non capisco non vuole dirmi il perché.
Il rumore di un tuono si mette tra di noi, e insieme ci giriamo a guardare il cielo che quasi sembra diviso a metà.
"Era questo per caso?"
"No aspetta, vediamo il prossimo..." mi giro di scatto e imposto la macchinetta fotografica. Restiamo in silenzio per qualche minuto, e concentrati aspettiamo insieme quel momento giusto per scattare finalmente la foto. Prendo la mano di Sanem e l'appoggio sopra al pulsante della macchina, e sopra il suo dito appoggio il mio.
"No Can, ho paura di sbagliare qualcosa..."
"Lo facciamo insieme Sanem, non ti preoccupare. Insieme possiamo fare tutto, ricordi?" Le dico sorridendogli e lei ricambia dolcemente.
"Va bene..."
Poco dopo un altro rumore si mette tra di noi, e qualche secondo più tardi lo facciamo insieme.
"Ora!"
Schiacciamo insieme il bottone, e subito dopo andiamo a visualizzare le foto scattate e tra quelle, proprio l'ultima, proprio la nostra, è riuscita proprio come volevamo.
"È venuta!" Afferma euforica.
"È venuta..." ripeto sorridendole.
Mi abbraccia felice e io la stringo forte a me.
Inizia a piovere all'improvviso, ma non ci stacchiamo subito.
"Facciamoci una foto sotto la pioggia Can!"
"Come una foto sotto la pioggia?"
"Si dai! È un momento da immortalare! Metti l'auto scatto, vieni!"
Imposto come mi ha chiesto l'auto scatto e insieme corriamo poco più distanti, verso la spiaggia, sotto la pioggia, fregandocene di tutto!
"Come ci mettiamo?"
"Guardami!"
La guardo e sorrido, senza capire bene cosa vuole fare.
"Can, devi promettermi una cosa!"
"Cosa Sanem?"
"Qualunque cosa succeda, tu ricordati sempre che ti amo! Va bene?"
"Sanem..." non capisco...
"Promettimelo!"
"Te lo prometto!"
"E ora baciami!"
Ci stringiamo l'uno all'altra e senza pensarci due volte la bacio deciso. Il mio cuore inizia a battere forte, e da quello che sento anche il suo. Non so cosa sta succedendo, ma una cosa la so: è questo lo scatto perfetto. Questo è nessun altro. Non ho assolutamente dubbi!Sanem:
È passato un'altro giorno, e non sono riuscita a pensare ad altro che al mio ritardo che potrebbe cambiarmi la vita. Cambiarci, in realtà. Perché automaticamente cambierebbe la vita anche a Can ovviamente. Faccio un respiro profondo, perché improvvisamente ho paura. Non è passato molto tempo da quel discorso fatto con Can, quello che ci ha portati a discutere, a fraintenderci, e involontariamente farci male. So che vuole dei figli da me, ma abbiamo deciso insieme di aspettare. E ora?
Ho fatto uscire Can con una scusa, gli ho chiesto di andarmi a comprare dei biscotti che lui sa piacermi tanto, ma in realtà non era una cosa di vitale importanza. Non sapevo cosa altro dirgli. Ho bisogno di stare da sola, ho bisogno di sapere se è vero, di capire cosa fare, di capire come poter gestire tutto, e soprattutto come poterlo dire a Can nel caso fosse vero...
Guardo il test che ho da poco comprato alla farmacia più vicina, ed ho così paura che non riesco nemmeno a muovermi. Leggo le istruzioni, che mi spiegano precisamente cosa fare, e un po' impacciata ci provo sperando di non sbagliare nulla.
Mi sistemo, mi siedo sulla vasca e con il test in mano aspetto quei pochi minuti richiesti che, ora che lo sto vivendo in prima persona lo so, sembrano infiniti.
La mia testa è talmente piena di pensieri però, che non mi rendo nemmeno conto che Can è rientrato a casa prima del previsto.
"Sono io Sanem, ho dimenticato il portafoglio..."
Alzo lo sguardo e in un secondo me lo ritrova davanti, completamente spiazzato dalla scena che gli si presenta proprio davanti agli occhi...Can:
"Sanem..."
Si alza di scatto e resta immobile, visibilmente spiazzata di vedermi.
"Can..."
"Cosa..." mi avvicino piano, e i miei occhi non possono che soffermarsi sul test di gravidanza che tiene in mano, tremante.
"Stai bene?"
"Sto bene..."
Indico il test senza dire nulla, e quando i miei occhi incrociano i suoi finalmente capisco perché lo sono venuto a scoprire in questo modo. Ha paura. Ha gli occhi lucidi, e non riesce a dire molto. Così provo a farlo io...
"Sei..." no, non ci riesco. Ma perché è così difficile dirlo ad alta voce?
Scuote la testa, ed io sorprendentemente dispiaciuto aspetto una risposta più precisa che ho tanto voglia di sentirmi dire.
"Non lo so Can..."
"Ok..." le prendo la mano libera e la stringo forte a me, poi la bacio, delicatamente, e avvicinandomi a lei la faccio sedere di nuovo, ed io faccio lo stesso restando al suo fianco.
"Quanto bisogna aspettare ancora?"
"Qualche minuto..."
"Ok..."
"Can?"
La guardo e vedendola in difficoltà le sorrido rassicurandola.
"Scusami se non te l'ho detto, è solo che credevo che tu..."
"Sanem..." La fermo, perché so cosa vuole dire. "Va bene... io lo voglio..."
"Davvero?" Mi chiede, e i suoi occhi si inondano di lacrime che subito dopo scendono sul suo viso senza darle il tempo di trattenerle.
"Davvero! E a quanto pare, più di quanto pensi..."
"Ma dopo quel discorso, io credevo che tu volessi aspettare..."
"E tu?"
"Anche io avrei aspettato, ma se fosse così ne sarei felice Can... non potrebbe essere altrimenti..."
"È lo stesso per me Sanem, e voglio che tu lo sappia. Ma soprattutto voglio che tu sia sicura che per me non potrà mai essere il contrario... devi credermi Sanem!"
Mi abbraccia all'improvviso, ed io le accarezzo i capelli cercando di calmarla un po'.
"Hai ancora paura?" Le chiedo infine, e lei si stacca da me per rispondermi meglio.
"Solo un po'..." sorride dolcemente ed io glielo dico di nuovo, asciugandole le lacrime dal viso.
"Insieme possiamo fare tutto, te lo ricordi non è vero?"
Annuisce, tirando su con il naso e asciugandosi ancora un po' gli occhi. "Si, hai ragione!"
"Quanto manca?"
"Credo sia arrivato il momento..."
"Sei pronta?"
"Pronta!"
"3..."
"...2..."
"...1!"
Gira di scatto il test, e la risposta è finalmente davanti ai nostri occhi.
I nostri volti di colpo diventano tristi, o forse semplicemente più consapevoli che quella voglia sta crescendo sempre di più dentro di noi... dipende da che punto di vista si vuole guardare la cosa...
"Negativo..." mi dice lei, alzando lo sguardo verso di me. "... non sono incinta!"
Sorridiamo insieme dolcemente, poi lei abbassa lo sguardo e alza le spalle come a dire che non fa niente, ma capiamo entrambi che in realtà avremmo voluto altro e, anche se non lo diciamo, i nostri occhi lo sanno. Ora più che mai!
"Forse abbiamo ancora altre cose da fare... evidentemente non è ancora il momento giusto..." mi dice, cercando una spiegazione logica a quello che ci è appena successo.
"Sanem..." le prendo il viso tra le mani e glielo alzo delicatamente per guardarla di nuovo negli occhi. Ho bisogno di guardarla negli occhi!
"La prossima volta... vedrai che il nostro sogno si avvererà. Ne sono certo!"
Mi sorride dolcemente, e vedendola così sono di nuovo più sereno.
"Si è vero, puoi dirlo forte Can Divit! Si avvererà. Come è successo con tutto il resto..."
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"Soltanto un nuovo inizio." ♥️
FanficPer chi come me ha bisogno di sapere di più, per chi come me ha bisogno dei dettagli che non abbiamo potuto vedere ma solo immaginare, per chi come me crede che ogni storia d'amore non ha mai un lieto fine ma semplicemente "tanti nuovi inizi". Come...