FEBBRAIO

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Sanem:
Siamo in videochiamata ormai da un ora. L'agenzia ha fissato un riunione con i proprietari della DreamShoes, e hanno voluto assolutamente che anche io e Can fossimo presenti. Tutto sembra come i vecchi tempi, io che parlo senza mai fermarmi, Can che mi guarda fiero e si intromette ogni tanto con la sua sicurezza, giusto per dare la giusta impostazione a tutti quei miei pensieri che come un fiume in piena hanno ricominciato a scorrere nella mia mente.
Provo a spiegare il mio concetto del sogno che diventa realtà, e ad ogni parola il mio sguardo si posa su Can che mi guarda come sempre e il mio stupido sorriso non ritarda ad arrivare.
"Signori?"
Improvvisamente uno dei proprietari della DreamShoes si intromette, richiamando inevitabilmente la nostra attenzione.
"Scusate l'interruzione, ma sbaglio o questo discorso vi riguarda particolarmente?"
Guardo Can intimidita, e fortunatamente questa volta è lui a prendere parola.
"Bè si, diciamo di sì. Possiamo dire che abbiamo vissuto un sogno anche noi, che con il tempo si è trasformato in una magnifica realtà. È tutto documentato nel libro di mia moglie, non so se ne ha mai sentito parlare..."
"Un libro? Signora Divit, lei è anche una scrittrice?"
Lo guardo e con le guance arrossate gli rispondo sempre più intimidita da quel discorso che ormai si è concentrato su di me.
"Si! O almeno è quello che ho provato ad essere..."
"Come provato?" Improvvisamente la voce di Deren prende il comando e la vedo sporgersi verso la telecamera per guardarmi meglio davvero orgogliosa di quello che sta dicendo. O forse, proprio di me.
"Non fare la modesta! Sei una scrittrice a tutti gli effetti, e noi siamo molto fieri della nostra Sanem! Non è vero ragazzi?"
Un applauso generale risponde a quella domanda, ed io ora non ho più dubbi: mi mancano tutti quanti alla follia!
"Grazie mille ragazzi..."
"Sanem..." il proprietario delle DremShoes prende di nuovo parola ed io quasi non me ne accorgo per colpa di quella confusione generale, fino a quelle parole però che inevitabilmente mi lasciano completamente senza fiato.
"Aydin? Lei è Sanem Aydin! Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima? L'Albatros e La Fenice. La vostra storia d'amore ha fatto sognare milioni di persone. Quindi mi state dicendo che quel libro è diventato realtà?"
"Signore con tutto il rispetto, ma la loro storia è sempre stata reale. Sanem l'ha sognata prima di viverla, so che può sembrare incredibile ma è così. Io lo so. Sono il suo migliore amico, l'ho sempre saputo. Anzi, se devo dirla tutta sono stato il primo a saperlo! È anche grazie a me se si sono incontrati per la prima volta, lo sa?" Dice Cey Cey fiero, mettendomi ancora di più in imbarazzo.
"Ma quale migliore amico? Sono io il suo migliore amico! Anzi sono quasi un fratello! L'ho vista nascere e nessuno la conosce più di me!" Si intromette Muzo all'improvviso.
"Ma quale migliore amico? Quale fratello? La volevi sposare Muzo, perché non lo ammetti?!"
"Quello era molto tempo fa, molto tempo fa..."
"Ragazzi!" Deren torna all'attacco, ed io gliene sono profondamente grata.
"Questo non è importante, quello che conta è che sia chiaro a tutti che nessuno più di Can e Sanem conoscono il vero significato del sogno trasformato in realtà... e noi ne siamo tutti testimoni! Una storia d'amore incredibile signori, e non lo dico solo perché ci stanno sentendo!"
Guardo di nuovo Can e senza aggiungere nulla i nostri sguardi si dicono tutto. Come sempre.
Dopo queste parole il signore si alza in piedi e con fare deciso riprende parola sorprendendoci tutti.
"A questo punto credo proprio che non ci siano dubbi..." dice guardando il suo socio che sorridendogli approva sicuro "... la campagna è vostra ma, ho solamente una condizione... e sono sicuro che non sono l'unico a pensarla in questo modo!"
Davanti a questa affermazione Deren si alza e come suo solito prende in mano la situazione.
"Sono sicura che riusciremo a trovare un punto di incontro, ci dica senza esitare le sue condizioni e saremo tutti felici di accontentarla..."
"Voglio che la pubblicità sia fatto solo ed esclusivamente dai signori Divit!"
Un silenzio si intromette dopo quelle parole, e senza dire nulla mi giro verso Can e lo guardo confusa da quella richiesta improvvisa.
"Ma... signore come faremo? Noi non siamo ad Istambul, e non torneremo ancora per molto tempo!"
"Se vi invieremo l'attrezzatura giusta e tutti i prodotti di cui avete bisogno pensate di essere in grado di preparare un servizio da soli? Signor Divit lei è un fotografo conosciuto in tutto il mondo, e non a caso anche un grande pubblicitario. Non ho dubbi delle sue capacità!"
"Il nostro Can è il numero uno in molti settori, ma è anche il nostro capo quindi a lui la scelta. Anche se non ho dubbi di quale sarà... non è vero Can?" specifica di nuovo Deren pregando palesemente Can, in maniera indiretta ma comunque evidente, di accettare quello che per l'agenzia potrebbe essere una grande opportunità lavorativa.
Così guardo Can che dopo qualche secondo di suspence, che a quanto pare lo diverte in particolar modo, risponde tranquillamente senza problemi. Classico di Can Divit!
"Va bene, si può fare! Perché no?!"
Mi guarda e mi sorride, ed io lo seguo completamente spiazzata ed euforica per quello che dobbiamo fare.
"Affare fatto allora?"
"Affare fatto signore!" Rispondo felice, e mentre lo dico ripeto di nuovo a me stessa quello che ho pensato poco fa, aggiungendo un piccolo particolare che prima non avevo precisato: mi mancano tutti, e mi manca tutto questo!

"Soltanto un nuovo inizio." ♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora