NOVEMBRE

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Can:
Ci siamo fermati da poche ore al porto di Malaga. E' notte fonda, o forse è già mattina. Non lo so, non so più niente. In questo momento non mi ricordo nemmeno come mi chiamo, e ne ho davvero tutte le ragioni...
Tengo Sanem tra le mie braccia, e senza troppa fatica le bacio ogni centimetro del suo corpo senza risparmiarne nemmeno uno. Anche volendo non ci riuscirei. Stanotte non riesco a farne a meno, non riesco a non sentirla, non riesco proprio a fermarmi.
Saranno state quelle parole che mi ha fatto leggere, quelle parole che ha scritto su di noi sul suo nuovo diario. Com'è che è andata? Quasi non ricordo più nemmeno quello...

"Stai scrivendo ancora?"
"Sto rileggendo quello che ho scritto l'altra notte..."
"E com'è?"
"Vuoi leggerlo?"
Mi voltai spiazzato verso di lei e sorridendogli dolcemente le chiesi conferma.
"Posso?"
"Certo!"
Ogni frase, ogni parola raccontava di noi. Del nostro amore, di quello che siamo stati, di quello che siamo e di quello che saremo sempre di più. Mi ricordo che la guardai nel mio modo, nel nostro modo, e qualcosa dentro di me si accese talmente forte che proprio non riuscì a controllarlo.
"Ti piace?"
"E' bellissimo..."
Mi sorrise in quel modo, ed io non potei far altro che stringerla a me e cominciare a baciarle il viso, spostandomi delicatamente verso il suo collo dove il suo profumo mi diede il colpo finale.
"Fa l'amore con me..." glielo sussurrai piano, ma di getto, senza pensarci un secondo di più. Il mio istinto, il mio corpo aveva bisogno di sentirla, e non avrebbe mai potuto sopportare un rifiuto. Non glielo chiesi infatti, quasi la supplicai, ma lei non mi rispose e si lasciò andare...

Ora è ancora qui tra le mie braccia, e anche se non so quanto tempo è passato non me ne importa niente.
"Spero che tu non sia stanca perché non credo che riuscirò a fermarmi facilmente questa notte amore..." le dico quindi tra un bacio e l'altro, e lei mi sorride e staccandosi un secondo mi dice tutto quello che voglio sentirmi dire, tutto quello di cui ho bisogno.
"E allora non ti fermare signor Divit..." poi tra un bacio e un altro mi ricorda quello che a volte stento ancora a credere, e forse è anche meglio così. "Sono tua... solo tua... ci sono momenti che tu puoi fare tutto quello che vuoi..."
E così, completamente pazzo di lei e senza più timore, lo faccio.

Sanem:
Le temperature si sono abbassate ma questo non ci scoraggia affatto, così avvolti da grosse coperte ci dirigiamo fuori a vedere insieme, abbracciati l'uno all'altra, l'alba che sta per sorgere.
"Non ci posso credere Can! Non sono mai stata sveglia tutta la notte in questo modo..."
"Bè nemmeno io..." mi risponde malizioso dandomi un dolcissimo bacio sulla guancia e facendomi sorridere intimidita.
"Can... non intendevo quello..."
"E cosa intendevi?"
"Che non mi è mai capitato di non dormire una notta intera e concluderla in questo modo, guardando l'alba..." spiego innocentemente, ma forse ha ragione lui, forse intendevo anche altro...
"Aaaah... no a me allora è già capitato..."
"Davvero? E quando?"
"Sai che ho sempre avuto problemi con il dormire..."
"L'uomo della notte!!!" Urlo all'improvviso facendolo sorridere.
"Esatto, una cosa del genere..." mi dice quindi, poi mi abbraccia meglio ed io ovviamente non mi oppongo.
"Sai Can, ci ho pensato molto in questi mesi e credo proprio di doverti ringraziare..."
Lo sento girare il viso verso di me, anche se non lo vedo perché mi sta abbracciando da dietro lo percepisco e immagino il suo viso stupito da questa mia ultima affermazione.
"Ringraziare? E di cosa?"
"Senza di te non avrei vissuto tante prime cose, visitato certi posti, conosciuto i miei limiti e imparato a superarli da sola... si insomma, se oggi sono quel che sono è anche grazie a te!"
Lo sento strofinare il suo viso con il mio, a tal punto da sentire la sua barba farmi leggermente il solletico, ma non gli dico niente perché preferisco farlo parlare, sento che anche lui ha qualcosa da dirmi...
"Non mi devi ringraziare Sanem, anche io se oggi sono quello che sono è grazie a te quindi credo proprio che ci stiamo completando a vicenda..."
"Tu credi? Come puoi dirlo Can? Io ero una semplice ragazza di quartiere prima di incontrarti, che aveva paura di tutto e che si nascondeva dietro ai suoi sogni e scappava da ogni tipo di responsabilità e si cacciava sempre nei guai..."
"Bè, nei guai ti ci cacci anche adesso in realtà..."
"Si, è vero! Ma è vero anche tutto il resto. Tu invece eri già un uomo, avevi già fatto le tue esperienze, visto i tuoi splenditi posti e avuto le tue prime volte... tutte le tue prime volte..." preciso cambiando tonalità di voce e lo sento sorridere divertito. "... io cosa ti ho dato in cambio? Quindi si, caso chiuso. Non posso far altro che ringraziarti!"
Si sporge leggermente e questa volta mi guarda negli occhi, come se sa che quello che mi sta per dire ho bisogno di sentirmelo dire solo in questo modo, e in nessun altro.
"Ti ricordi quando mi hai regalato il tuo profumo anni fa? Ed io ti dissi che prima di incontrarti ero un uomo alla deriva? Non era solo una frase fatta, non era solo la frase detta perché quel momento poteva risultare corretta, ma è stato davvero così. Io ho conosciuto tanti posti Sanem, ho visitato luoghi e fatto cose per la prima volta prima di te è vero, ma niente è stato lo stesso da quando ho incontrato te. Ho fatto cose senza e con te, e credimi quando ti dico che niente è stato così bello come quando avevo te al mio fianco..."
"E allora cosa ti avrei fatto scoprire?"
"L'amore Sanem, l'amore! Mi hai fatto capire che perdonare a volte è meglio che portare rancore. Che le secondo opportunità si danno, perché nessuno é perfetto e tutti possono sbagliare. Mi hai insegnato a restare, anche quando le cose si fanno difficile. A combattere. A prendermi cura di qualcuno! Si è vero, ho sempre aiutato gli altri ma con te è sempre stato diverso, perché tu sei diversa. Tu mi hai reso migliore! So che può sembrarti assurdo quello che ti sto dicendo, ma non cambierei niente della mia vita attuale con la mia vita passata, perché anche se non te ne rendi conto tu mi hai migliorato Sanem, più di quanto credi."
Lo abbraccio forte e resto stretta a lui per qualche secondo.
"Quindi siamo il valore aggiunto l'uno dell'altro?" Gli chiedo infine.
"Il valore aggiunto... mi piace, si credo proprio che sia la definizione giusta!"
"Il mio valore aggiunto..."
"Il mio valore aggiunto!"
E' l'alba e noi, impegnati a guardarci negli occhi, non ce ne siamo nemmeno accorti...

Can:
"E quindi dove andiamo?"
"In un posto che ti piacerà..." le rispondo semplicemente, mentre insieme camminiamo per i negozi di Malaga mano nella mano. Abbiamo bisogno di vestiti nuovi, soprattutto di qualcosa di più specifico per dove stiamo andando.
"Perché sei sempre così vago?!"
"Perché se te lo dico poi che sorpresa è?"
"Un'altra sorpresa?" Mi risponde con aria sognante.
"Si... sono sicuro che rimarrai davvero senza parola davanti alla nostra prossima metà!"
Mi fissa pensierosa, e poco dopo presa dalla sua inevitabile curiosità ricomincia con il solito interrogatorio che mi fa tanto ridere.
"Però mi puoi almeno dire se sarà un posto caldo o freddo?"
"Freddo! Molto freddo!"
"Davvero?" Non se lo aspettava, ma sono sicuro che non gli dispiace come idea. "... sono mesi ormai che non sento più freddo, sai?" Inizia a ridere eccitata da quel pensiero. "A dirtela tutta non mi ricordo nemmeno come ci si sente quando hai freddo! Tu te lo ricordi, Can?"
La guardo e non posso non dirglielo, credo che a volte me le serva proprio su un piatto d'argento... come posso non dirlo a questo punto? D'altronde è proprio quello che penso...
Mi avvicino a lei, la abbraccio all'improvviso e le accarezzo il viso sfiorandole quelle labbra che mi attirano sempre come una calamita.
"Io mi ricordo che quando si ha tanto freddo il corpo ha bisogno di calore, di molto molto molto calore... il mio poi ha proprio bisogno di quel..."
Mi guarda con il suo sguardo malizioso, incredulo, imbarazzato, ma anche ai miei occhi terribilmente sexy...
"Contatto?!"
"Contatto... esatto!" Mi avvicino per baciarla, ma lei indietreggia guardandosi intorno intimidita.
"Can..."
"Sanem..."
"No Can, ci stanno guardando tutti..."
"E tu lasciali guardare!"
"Can!" Si scansa divertita, ed io mi stacco a fatica.
"E va bene dai andiamo..." la prendo di nuovo per mano e la trascino dentro il negozio da me scelto.
"Dove andiamo Can?" Mi urla come fa sempre lei, continuando con il suo gioco dell'interrogatorio.
"Dentro il negozio!"
"No, intendevo dire dove mi porti questa volta?"
"Ancora? Non te lo dico Sanem rassegnati!"
"Potrei capirlo dai vestiti che compreremo però!" Afferma soddisfatta da quella sua idea investigativa.
"No! Perché quelli fondamentali li compreremo li!"
"Cosa?!" Mi chiede spiazzata tirandomi il braccio e facendomi fermare al centro del negozio.
"Credevi davvero che mi sarei fatto fregare dai dettagli?"
Mi guarda quindi con le braccia conserte e la faccia offesa. Ora è di nuovo una bambina, ed io sorrido da quella sua buffa espressione.
"Mettiti l'anima in pace Sanem, sono irremovibile..."
"E se io ti promettessi che..." si sporge verso di me e mi sussurra all'orecchio delle idee che Dio solo sa come riesco a non farmi corrompere e a dirle non solo il luogo dove andremo, ma anche la posizione esatta e i suoi confini. Ora è meno bambina, ve lo posso assicurare... Signora Divit, se solo fossimo soli in questo momento...
"Sanem!"
"Can?" Mi guarda dispettosa ed io a stento resisto.
"Certe cose non valgono, non sono leali..."
"Va bene... allora come non detto!" mi dice quindi di nuovo a braccia conserte e aria soddisfatta.
"Possiamo giustamente precisare che è un discorso semplicemente lasciato in sospeso... chissà, magari in un'altra occasione..." specifico sarcastico, ma anche terribilmente sincero.
"Non lo so, non credo. Sai, a me piace fare le sorprese. Credi davvero che mi perderei in certi dettagli?" Mi imita divertita, ed io decido di non cadere nel suo tranello. Perché io ci stavo cascando, davvero, e completamente! Lo giuro!


Sanem:
<<Non è forse questo l'amore? Scherzare, ridere, divertirsi insieme. Discutere di tutto e di niente. Essere bambini ma al tempo stesso fare cose che non avresti mai pensato di fare con nessuno in tutta la tua vita. Crescere. Insieme...
La Fenice è risorta dalle sue ceneri da sola, ma senza il suo Albatros non sarebbe diventata quella che è ora. Nessuno sarebbe riuscito a far uscire quella parte di lei che la rende completa in tutte le sue forme.
L'Albatros invece, avrebbe mai scoperto il vero significato della parola casa? Sarebbe mai riuscito a fermare le sue ali ed usarle non solo per volare ma anche per proteggere la persona che più ama?
Quando lo ha conosciuto era un uomo libero, volava per il mondo e non aveva nessuna intenzione di fermarsi. Le sue grosse ali lo rendevano così forte e sicuro che tutto il resto per lui era secondario. Andava avanti e i suoi problemi se li lasciava dietro le spalle, senza affrontarli davvero, ma andando solo per la sua strada e senza guardarsi indietro. Grazie alla fenice ha scoperto il vero significato della parola amore, del restare, perché niente è più importante della sua amata. Ora è libero, ma con lei. Ora può volare, ma non è più solo. E da come stanno le cose non credo che lo sarà mai più...
La Fenice e l'Albatros ora sono una cosa sola, e forse presto anche qualcosa di più...>>
Poso la penna, chiudo il diario e sorrido. Ho il cuore che mi batte forte. Il mio cuore che è suo, solamente suo e che porta il suo nome. Signor Divit, io ci provo a scrivere quello che penso, ma se solo il mio cuore potesse parlare... capiresti sicuramente di più, molto di più...

&quot;Soltanto un nuovo inizio.&quot; ♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora