OTTOBRE

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Sanem:
E' mattina già da un pezzo, e Can non sembra avere nessuna intenzione di svegliarsi. Sono le nove passate e dorme come un ghiro. Lo guardo e ogni tanto mi diverto a dargli fastidio. Nel sonno si muove e si agita cercando di scacciare quel pizzichino che sente sul viso, ma che in realtà sono io. Sorrido ogni volta che ci prova e non ci riesce, ma torno seria quando vedo che questo non lo sveglia comunque. Lo guardo indispettita e inizio a chiamarlo con dolcezza.
"Can?" Ma ovviamente non risponde.
"Can?" Ancora niente. Così inizio anche a dargli dei colpetti sulla spalla e ad alzare un po' di più il tono della mia voce.
"Can?!"
Fa un salto improvviso, ed io insieme a lui. Poi mi guarda confuso ed io sorrido colpevole.
"Che succede?"
"Ma da quando dormi fino a tardi la mattina?"
Si gira come per cercare qualcosa e quando vede che ore sono si volta di nuovo verso di me.
Mi guarda, sorride ancora mezzo addormentato e si avvicina a me provocandomi.
"Da quando non mi fai più dormire la notte Sanem..."
Lo guardo e sorrido imbarazzata, e quando me lo ritrovo a un centimetro da me improvviso una conversazione che non credo abbia molto senso.
"Ciao..." ho le guance rosse e il sorriso impacciato. Quanto dovrò ancora sentirmi così davanti a quest'uomo? Mi sento così stupida a volte...
"Buongiorno amore mio..."
"Buongiorno a te... amore mio!" Ripeto intimidita.
Inizia a darmi dei piccoli baci sulla guancia fino ad avvicinarsi piano piano alle mie labbra, ma appena sta per baciarmi io mi scanso euforica ricordandomi quello che dobbiamo fare.
"Dai andiamo Can!" Dico alzandomi in piedi all'improvviso e cercando di tirarlo su per un braccio.
Mi guarda confuso ed io continuo ad incitarlo.
"Dai alzati che è tardi!"
"Ma l'aereo ce lo abbiamo stasera..." mi ricorda confuso.
"Lo so. Non mi avevi detto però che mi avresti fatto visitare un po' la città prima di partire? Siamo in Italia! Non posso non vederne almeno una piccola parte!"
Mi guarda e scuote la testa nascondendo un sorriso divertito, forse da quella mia euforia, forse da quel mio modo di esporre il mio entusiasmo, o dalle mie pretese, non so...
"Quindi mi hai svegliato solo per questo?" Mi chiede sarcastico.
Lo guardo ed improvvisamente capisco.
"E per cos'altro avrei dovuto svegliarti?" Gli chiedo a braccia conserte, incredula ma anche divertita da quel suo fraintendimento iniziale.
"No no, niente..." mi risponde trattenendo una risata e alzandosi finalmente per prepararsi.
Lo guardo e faccio per uscire, ma lui mi blocca senza nemmeno darmi il tempo di fare un passo.
"Aspetta però..." mi attira a se e siamo di nuovo a pochi centimetri l'uno dall'altro. Ci guardiamo e tutto il resto scompare. Non mi ricordo dove siamo, perché, e soprattutto cosa dobbiamo fare. Lo ripeto ancora: quanto ancora dovrò sentirmi così stupida davanti a lui? Non lo so, ma spero per tutta la vita. O forse anche di più. Socchiudo gli occhi e sorrido, lasciandomi trasportare da quell'emozione che provo ogni volta che siamo così vicini anche senza sfiorarci.
"... non credo che riuscirò a fare qualcosa senza un tuo bacio..."
"So che sei un uomo pieno di energie Can Divit, non ti sottovalutare..."
"Sei tu che mi dai energia signora Divit, nessun'altra..."
"Mi hai appena detto che te ne tolgo anche molte, altrimenti perché siamo ancora qui?" Preciso divertita, provocandolo.
"Stai giocando con il fuoco, lo sai? Vuoi che ti dimostri davvero che con te non sono mai abbastanza stanco?" Mi chiede, ma senza lasciarmi tempo di rispondere mi zittisce baciandomi. Ed io, come sempre, lo lascio fare...
"Ora va meglio?" Gli chiedo staccandomi leggermente, ma lui non ci pensa proprio a smettere.
"No, ancora un po'..." e mi bacia di nuovo.
"Can..." non so come faccio, ma lo fermo di nuovo sorridendogli dolcemente. "... se continuiamo così non andiamo da nessuna parte..."
"Per me va bene!"
"Can..." lo richiamo guardandolo con occhi imploranti. "... me lo hai messo in testa tu, ora voglio vedere almeno qualcosa! Abbiamo tutta la vita per..." gli dico improvvisando un occhiolino e indicando con gli occhi il letto facendolo sorridere di nuovo. So che ha sempre trovato buffo quel mio modo di fare, e quando posso mi piace rincarare un po' la dose, giusto per farlo sorridere un po' di più.
"Tutta la vita dici?"
"Si certo, ma ora vestiti!"
"Bè, mi sembra uno scambio ragionevole..."
Sorrido e avvicinandomi al suo orecchio glielo sussurro piano.
"Non vedo l'ora..." e lo lascio lì dirigendomi fuori la barca ad aspettarlo, con i suoi occhi, perché li sento anche se non lo vedo, puntati su di me.

"Soltanto un nuovo inizio." ♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora