AGOSTO

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Sanem:
Siamo in mare aperto da poche ore, ma soprattutto... siamo marito e moglie da nemmeno un giorno.
Sono seduta sulla nostra barca ancora vestita da sposa e lo guardo da lontano traccheggiare, ancora vestito da sposo anche lui, con un aggeggio che proprio non so a cosa possa servire. Ha provato a insegnarmi qualcosa, ma non ci capisco niente di barche. Lo guardo e mi sembra tutto così bello che ho paura di svegliarmi e scoprire che in realtà è solo un sogno. Il mio sogno. In fin dei conti, si è quasi tutto avverato: sono diventata una scrittrice, ho pubblicato il mio romanzo e soprattutto ho ritrovato il mio Albatros. Dopo tanto dolore ci siamo finalmente ritrovati e ci siamo sposati. Ora, come promesso, stiamo facendo il nostro viaggio e gireremo il mondo insieme. Finalmente, di nuovo insieme. I miei occhi brillano, ma questa volta dalla felicità. Se solo ripenso a come stavo lo scorso anno mi vengono i brividi. Lui non c'era, io ero ad Istambul sola, completamente vuota e sono finita in ospedale perché avevo perso il controllo di me stessa, perché non avevo lui con me.
Scuoto la testa decisa ad allontanare definitivamente quei pensieri che sono solo dei brutti ricordi del passato, e mi concentro sul presente che è tutta un'altra cosa. Guardo il mare e penso che questa è stata la sua casa per un anno intero, quando io non c'ero per lui c'era il mare ed ora me lo sta facendo conoscere. Come se per lui fosse importante, come se volesse in qualche modo farmelo amare come lo ama lui. Ma la verità è che io già lo amo, perché amo tutto ciò che riguarda lui, amo anche le cose che non mi piacciono, perché non conosco nessun altro modo di amarlo. Io lo amo così: completamente e nonostante tutto.

Can:
Mi do da fare con il timone, portando la barca nella giusta direzione, ma ogni tanto il mio sguardo si posa su di lei. Sorrido ogni volta che la guardo, perché sono felice. Finalmente felice dopo tutto quello che ci è successo. Mia moglie. Ancora non ci posso credere. Guardo la fede e sorrido ripensando al fatto che è successo davvero. E pensare che nemmeno sei mesi fa ero da solo, disperato, su questa barca a pensare a lei convinto che niente sarebbe mai tornato come prima. Non ricordo tutto nei dettagli, la memoria mi è tornata dopo l'incidente, ma ci sono cose che ancora la mia mente vede un po' più offuscate rispetto ad altre, ma solo le cose brutte. Di lei mi sono ricordato, ovviamente. C'è voluto un po' di tempo, ho dovuto quasi perderla di nuovo per farlo, ma poi la mia mente si è sbloccata e finalmente ci sono riuscito.
"Non puoi dimenticare chi è inciso nel tuo cuore". Sanem aveva ragione. Ed io lei non potevo dimenticarla definitivamente perché è sempre stata lì, sempre lì, solo lei, come nessun'altra. E poi è così bella...
La guardo di nuovo e il mio sguardo si perde completamente nella sua bellezza, nei suoi movimenti, nei suoi occhi incantati dal mare e quel sorriso ingenuo ma al tempo stesso così sensuale. La mia mente vaga in pensieri un po' più intimi, e il mio desiderio aumenta sempre di più quando questa volta voltandosi ricambia il mio sguardo. Mi guarda, restiamo a fissarci da lontano e poi mi sorride felice, ed io con lei.
Sento qualcosa smuoversi dentro di me e Dio solo sa quanto vorrei averla tra le braccia in questo momento, finalmente dopo tanto tempo. Ora si può, ora possiamo. Quasi mi manca il fiato solo al pensiero, ma fortunatamente la sua voce mi riporta subito alla realtà.
"Capitano Can, quando pensa che torneremo sulla terra ferma?" Mi urla come può ed io sorrido da quella sua domanda che ovviamente non mi lascia per niente sorpreso.
"Già stanca del mare, Maschione?"
"Non potrei mai... è solo che..." si guarda intorno confusa e in modo un po' impacciato cerca di raggiungermi riuscendoci a fatica.
"Solo che?"
"Sto morendo di fame Capitano!"
Sorrido di nuovo, ancora meno sorpreso da questa sua affermazione.
"Mi sembrava strano che ancora non lo avessi detto..."
"Ti ricordi anche questo allora?"
I nostri occhi si incrociano di nuovo ed io non riesco a non desiderarla ancora. E lei lo capisce perché, senza rendersene conto, le sue guance diventano rosse dall'imbarazzo, ma questa volta nessuno dei due si sente in colpa di quella voglia che non dobbiamo più fermare. A limite, solo per il momento.
"Io di te mi ricordo tutto Sanem..."

"Soltanto un nuovo inizio." ♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora