28~ Il regalo più grande~

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Una miriade di pensieri invadono la mia mente in quel momento, ma solo uno è quello più chiaro: lei è viva, sveglia e mi sta guardando con il suo solito sguardo felice, come se non sapesse quello che è successo.
Mi avvicino al lettino continuando a guardarla negli occhi, fino a sedermi affianco a lei e prenderle la mano stretta nella mia.
<Io...non posso... crederci...>
<Ciao Xavier...sono contenta di vederti!>
<Anche io, non immagini quanto!>
<Invece credo di sì...si vede dalla tua faccia...>
<Cosa vorresti dirmi?>
<Che hai la faccia di uno che è straziato, che non dorme bene la notte, che non riesce a gestire tutte le faccende di casa e che lavora troppo senza mangiare a sufficienza...hai perso dei chili, l'ho capito subito appena ti ho visto>
<Ci sarà un motivo per cui mi hai sposato, no? Perché mi conosci meglio di tutti gli altri e sai sempre capirmi al volo>
Le lascio una carezza sulla guancia prima di sorriderle e annullare le distanze tra noi, baciandola con dolcezza...un gesto che mi mancava così tanto!
Lei ricambia subito poi mi abbraccia delicatamente.
<Come stai piccola? Ero così preoccupato di perderti...non c'è l'avrei fatta senza di te!>
<Tranquillo Xavier, sono qui, non devi più preoccuparti. Sto bene, anche se mi sento le ossa ammostate, ma il medico mi ha detto che sto bene e che nel giro di due settimane se i valori rimangono stabili posso tornare a casa>
Faccio un sospiro di sollievo. Lei sta bene e tornerà presto a casa. Sembra un sogno che si avvera. Anzi mille sogni.
<Da quanto tempo ti sei svegliata? Perché non mi hai fatto chiamare subito? Sarei corso da te nell'immediato...>
<Proprio perché sapevo che avresti mollato tutto per scapicollarti qui ho preferito aspettare. Il dottore mi ha detto che sei solito a passare spesso verso quest'ora e ho pensato di farti una sorpresa...sono sveglia da stamattina...>
<Mi hai fatto la sorpresa più bella di tutta la mia vita! Certo insieme a tante altre...come quando abbiamo deciso di adottare Aurora, o quando mi hai detto di si all'altare diventando mia moglie. È l'onore più grande che potessi ricevere...e poi non tralasciamo il momento in cui mi hai detto che aspettavamo la piccola Alyssa...ecco...queste sono le cose più belle che mi hai donato. Grazie a te la mia vita ha un senso... senza è tutto buio, tutto ciò che abbiamo fatto insieme, tutto ciò che ha a che fare con un "noi", senza te perde senso...ecco come mi sono sentito per tutto questo tempo...>
Alzo lo sguardo verso i suoi occhi e mi accorgo che delle lacrime le rigano il viso, andando a contornare quei bellissimi lineamenti.
<Che succede piccola, stai male per caso?>
<No, è tutto a posto, è solo che quello che mi hai detto...mi ha fatta emozionare! Non hai idea di quanto io ti ami Xavier e non puoi immaginare di quanto io sia felice di tutte le scelte che abbiamo preso insieme! Ora però dovrei farti una domanda...>
<Dimmi...>
<Anche le mie figlie sono diventate due stuzzicadenti oppure le hai fatte mangiare?>
<No, no tranquilla, loro stanno bene...insomma non è che abbiano mangiato il cibo migliore che possa esistere su questo pianeta, ma anche tua madre mi ha dato una mano e stanno bene...>
<Sono contenta che tu sia riuscito a fare tutto da solo. Credo che per quanto tutto questo possa averti fatto soffrire ti abbia anche aiutato a maturare più di quanto già non fossi>
<Non lo so...ma se lo pensi tu voglio crederti>
<Quante cose mi sono persa?>
<In che senso?>
<Quante cose sono accadute in mia assenza?>
<Non molte in fondo...ho lavorato, ho badato a casa, ho cucinato...per modo di dire, e venivo qua...>
<In pratica l'unica cosa che mi sono persa è vederti in versione "cameriera">
La guardo con una faccia strana fulminandola. Appena sarà fuori da qui me la pagherà cara. Molto cara!
<Già...vedrai che ti faccio una volta usciti da qui...>
<Niente perché dovrò stare a riposo!>
<Oh fidati, quello che voglio farti ti piacerà, credimi...>
Lei mi rivolge uno sguardo stranito prima di prendermi a leggeri schiaffi il braccio.
<Pervertito!>
<Non dire che non lo vuoi anche tu!>
<Certo che si, ma non mi sembra il caso di mettersi a parlare di questo proprio ora e qui!>
<E che c'è?! Tanto siamo soli...>
<Xavier Foster, tu hai bisogno di una bella dormita!>
<Già...credo di sì...>
Passano un'infinità di secondi a guardarci persi l'uno negli occhi dell'altro poi mi risveglio da questo stato di incoscienza.
<Forse una novità c'è...>
<Quale?>
Prendo un bel respiro prima di iniziare a spiegare.
<Ogni volta che venivo a trovarti, c'era una donna fuori dall'ospedale che mi fissava...non ci ho mai fatto caso, ma una volta mentre aspettavo Heat che mi venisse a prendere l'ho osservata meglio...>
<Lo sai che tutto questo è inquietante, vero?>
<Si, lo so, ma ancora non ti ho detto tutto. Come ti dicevo l'ho osservata meglio e mi sono reso conto che mi somigliava, che mi ricordava qualcuno. Così quando Heat è arrivato gliene ho parlato e gliel'ho descritta...>
<E?!>
<Ne ha parlato con suo padre perché non si spiegava vi fosse...ho tralasciato il particolare che quel giorno lei mi so avvicinò dicendomi di conoscermi, che mi vedeva cresciuto...>
<È un'assassina spietata? L'hanno messa in carcere si?!>
<No, lasciami finire di parlare. Mio zio mi ha fatto sapere che lei è...beh ecco è mia zia, la sorella di mia madre>
<Cosa?? Come può essere? E come facevi a non saperlo?>
<Non lo so nemmeno io, l'ho scoperto solo oggi e mi ha fatto sapere Heat che domenica prossima verrà a palazzo assieme al resto della sua famiglia per conoscerci...>
<Ma è fantastico Xavier! Potresti scoprire tante altre informazioni su tua madre, conoscere la tua famiglia! Non sei contento?>
<Certo che lo sono, è solo che...>
<Xavier, non farti prendere sempre da tutti i tuoi dubbi. Andrà tutto bene e ne sarai contento. Credimi almeno per una volta>
<D'accordo>
Restiamo lì a parlare del più e del meno per ancora molto tempo, fino a quando mi sono reso conto di dover tornare a casa per badare alle mie figlie.
<Bella, resterei qui per sempre, ma i miei doveri da padre mi richiamano...penso che tu possa capire!>
<Certo amore. Mi raccomando bada a loro e falle mangiare bene!>
<Ovviamente, dubiti?>
<Un po'...ah dimenticavo. Preferirei se non dovessi loro nulla...vorrei fargli una sorpresa...se starò bene mi potrebbero fare uscire persino la settimana prossima, credo che tu possa resistere una settimana senza farle venire qui...nel caso farò finta di non essere sveglia...>
<Quanto vuoi farti attendere, eh? Va bene non dirò niente e spera per te che ti facciano uscire presto perché non resisto un secondo di più in questa situazione>
<Lo spero anch'io...voglio tornare a casa>
<E noi ovviamente ti aspettiamo entusiasti!>
<Si certo, così te li lavo io i piatti e cucino al posto tuo facendoti evitare di comprare cose già pronte! Ora va' altrimenti fai attendere troppo le signorine>
<Va bene...noi però ci vediamo domani, è una promessa!>
<D'accordo>
Mi riavvicino a lei e le lascio un veloce bacio prima di sorriderle e poi lasciarla lì.
Mi incammino verso la mia macchina e finalmente mi rimetto in viaggio verso casa.

Grazie al cielo riesco a trovare parcheggio davanti casa quindi mi sbrigo a spegnere il motore e avviarmi verso la porta d'ingresso.
Sento uno strano vociferare per casa...decido di aprire la porta e ritrovo Alyssa che gioca insieme ad Aurora e altri ragazzi che non ho mai visto in vita mia, tra cui un tizio che tiene la mano stretta sulla vita di mia figlia.
Un po' troppo appiccicato!
Come chiudo la porta tutti mi sentono e Aurora si avvicina a me aiutandomi a poggiare la giacca sull'appendi-abiti.
<Bentornato a casa papà, com'è andata? Sei stato a trovare la mamma?>
<Si...tutto ok...chi sono? Perché non mi hai detto nulla? E la cena? Restano qui ancora per molto? Poi voglio sapere chi è il tizio che ti sta tanto appiccicato!>
Dico tutto d'un fiato a bassa voce perché mi senta solo lei.
<Mamma mia papà! Con calma, una domanda per volta!>
<Rispondimi!>
<Sono dei miei amici, ti avevo scritto un messaggio questo pomeriggio in cui ti dicevo che sarebbero venuti a farmi compagnia e a darmi una mano ma non l'hai letto sicuramente...>
<Già...ero impegnato con il lavoro, ho finito tardi...>
<Hai mangiato a pranzo?>
Ora che ci penso inizio a sentire un forte senso di appetito...
<No, non avevo fame, ma adesso mangio qualcosa. Non mi hai ancora detto se quelli rimangono qui per cena...>
<In teoria li avrei invitati fino a dopo cena, ma non ti preoccupare per cucinare, ci abbiamo già pensato noi, ti stavamo solo aspettando...>
Rimango stupito dalla gentilezza di mia figlia, poi però mi passa per la testa una domanda a cui Aurora ancora non aveva risposto.
<Aurora Foster...non mi hai ancora detto chi è il tizio!>
<Ok papà, te lo dico, ma non ti devi scaldare, ok?>
Le faccio vedere che sono più calmo di qualsiasi altra persona al mondo mimando l'aureola in testa, anche se in realtà dentro mi sento più un toro inferocito...
<È il mio ragazzo...>
Osservo meglio la persona in questione esaminandola con più attenzione... è alto, parecchio alto, è ha i capelli scuri..gli occhi sono verdi e ha i percing alle orecchie...non mi piace affatto.
Faccio una faccia un po' inorridita per poi portare lo sguardo su mia figlia.
<Si chiama Zack e...>
<Non mi piace!>
<Ma papà, scelgo io con chi stare!>
<Ti dico che non mi piace!>
<È una brava persona invece! Non giudicare solo dall'aspetto fisico!>
<Siete già andati a letto insieme?!>
Noto lo sguardo di mia figlia abbassarsi verso il pavimento e le guance diventare sempre più rosse. La risposta era più che ovvia.
<Non ci voglio nemmeno pensare. Ho fame, si può mangiare?>
Aurora riporta lo sguardo su di me, con ancora la faccia imbarazzata e mima un si con la testa.
Entro nel salotto dove stavano tutti e subito Alyssa mi viene incontro.
<Ciao papà!!!! Mi sei mancato tanto!>
Mi chino in ginocchio per poterla stringere tra le mie braccia.
<Piccola mia, mi sei mancata anche tu! Hai fatto la brava?>
Mi rialzo in piedi sempre mantenendo lo sguardo sulla piccola che mi guarda dal basso.
<Si! Ma adesso ho fame!>
<Ora mangiamo tranquilla.>
Subito la piccola segue la sorella maggiore verso la cucina e allora ne approfitto per voltarmi verso i ragazzi amici di mia figlia: c'è una ragazza, con i capelli rossi e gli occhi azzurri, molto naturale, simpatica dall'aspetto. Poi due ragazzi, uno è il fidanzatino di Aurora, mentre l'altro è biondo, occhi scuri, non molto alto e magro...anche lui mi ispira simpatia...
La prima a parlare è la rossa.
<Buonasera sua altezza, mi chiamo Corinne, grazie per averci permesso di venire...>
Le sorrido per poi risponderle cordialmente.
<Buonasera anche a te, chiamami Xavier, sei un'amica di Aurora infondo...tu invece sei?> mi rivolgo verso il biondo.
<Sasha, piacere!>
Mi stringe subito la mano e in viso mostra un enorme sorriso. A guardarlo bene mi ricorda molto Jordan.
Da quanto tempo che non lo sento...dovrei organizzare un'uscita con lui, Julia e Alan...
Dopo poco si alza in piedi anche il fidanzato di Aurora, con uno sguardo molto intimorito e imbarazzato. Forse non è strafottente come avevo immaginato...
<Invece io mi chiamo Zack, piacere di conoscerla sua altezza...>
Gli rivolgo un sorriso forzato e lo saluto come si deve.
<Io piacere è mio e come ho detto alla tua amica...Corinne, datemi del tu e chiamatemi Xavier. Siete gli amici di mia figlia non dei clienti con cui ho a che fare...>
Si guardano tutti tra loro poi in coro mi ringraziano.
<E adesso tutti a tavola!>
Ci dirigiamo tutti verso il tavolo pieno di cibo preparato da mia figlia e i suoi amici.
Per la prima volta dopo tanto tempo mi sento nuovamente felice e non più con quel tappo allo stomaco che mi impedisce di mangiare o essere sereno.
Finalmente so che Bella sta bene e che presto tornerà da noi.
Questo è stato il regalo più grande che potessi ricevere.

Prince -Xavier Foster- IE FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora