5 ~pranzo Reale~✓

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Domenica mattina

Mi alzo tranquillamente come tutte le domeniche mattina, tanto non ho niente da fare, i compiti li ho già finiti ieri assieme a Bella.
Ormai io e lei ci vediamo tutti i giorni, stare con lei mi fa sentire meglio, più allegro come non mi ero mai sentito.
Visto che ho tanto tempo, inizio a sistemare la camera, così da renderla più presentabile visto che ora assomiglia più che altro ad un magazzino.
Per puro caso dó un'occhiata all'orologio e mi venne in mente un particolare che appena sveglio mi era sfuggito.
<Cazzo!>
Sento qualcuno bussare alla porta ma per quanto sono nervoso non ho neppure fatto caso a ciò.
Dopo poco fa il suo ingresso Jordan con un'espressione interrogativa.
<Che succede?>
<Mi sono appena ricordato che oggi è domenica!>
<E meno male che te ne sei accorto alle 11 e non nel pomeriggio>
<Ma non in quel senso, idiota! Intendo che oggi è quella domenica! Ti ricordi che ero stato invitato ad un pranzo!?>
<Ah è vero! Bhe... è ancora presto per andare a pranzo, no?>
<Si, ma passano a prendermi tra mezz'ora...e sono ancora in pigiama!>
<Ma tanto che ci vuole a prepararsi! Sbrigati a vestirti, qui ci penso io a finire di riordinare la stanza>
<Grazie, sei proprio un fratello!>
<E che altro sennò!>
<Ma vai un po'!>
Vado immediatamente in bagno a farmi una doccia, poi asciugo i capelli e cerco di sistemarli il più possibile per farli sembrare decenti.
Torno poi in camera, dove Jordan ancora sta finendo di riordinare e mi dirigo verso l'armadio. Non ho molti vestiti, ma per fortuna qualcosa di decente, adatto all'occasione ce l'ho.
Precisi come un orologio svizzero, la limousine reale arriva davanti all'orfanotrofio alle 11:30.
Quando salgo noto che già il resto dei miei amici sta esplorando questo mezzo per noi nuovo, visto che non è da tutti i giorni poter viaggiare in limousine... più che altro credo che tra noi nessuno se la possa permettere...all'appello manca solo Bella, che abita due vie dopo la mia.
Una volta tutti a bordo il veicolo prende una strada secondaria e meno affollata per dirigersi verso il palazzo reale.
Nel giro di poco lo spazio intorno a noi cambia radicalmente: dalle case e i negozi della città, a interminabili campi pieni di fiori e da cui, poco più in lontananza, scorge l'imponente palazzo reale, costeggiato da enormi aiuole colme di alberi e fiori, più in lontananza nascono meravigliosi giardini ornati di enormi fontane con diversi giochi d'acqua, una meraviglia in poche parole.
Quando l'auto si ferma, tutti noi scendiamo e ci osserviamo un attimo intorno. L'aria che si respira è così calda e tranquilla, si sentono i profumi dei fiori, nessun rumore di clacson o motorini che sfrecciano sulla strada. Solo il rumore dell'acqua delle fontane, del vento che accarezza le chiome degli alberi e il fantastico cinguettio degli uccellini.
Poco dopo siamo accolti da un signore, sicuramente della servitù che ci invita a seguirlo verso la sala da pranzo.
Ovviamente anche l'interno del palazzo non può essere da meno: i soffitti sono altissimi e i lampadari che scendono a cascata da lì sono maestosi. Le pareti che sembrano essere fatte d'oro e i meravigliosi quadri danno proprio l'aria di essere in un castello.
L'arredamento, molto elegante, mi riporta un po' nel passato, sembra proprio di essere tornati nel 1800.
Dopo una "passeggiata" tra i corridoi del palazzo, entriamo in quella che suppongo sia la realtà da pranzo.
Anch'essa è bellissima: le vetrate danno molta luce all'ambiente e le magnifiche tende che sembrano fatte d'oro e rubini arricchiscono ancor di più la sala. L'enorme tavolo in cristallo penso possa ospitare minimo una cinquantina di persone e le sedie sembrano d'oro.
Dopo poco notiamo che il resto degli ospiti inizia ad accomodarsi perciò anche noi facciamo lo stesso. Nel frattempo fa il suo ingresso anche la famiglia reale: prima Heat e suo padre.
No, okay, suo padre mi assomiglia molto o sbaglio? No basta devo smetterla di pensare queste cose, ma non posso fare a meno di pensarci. Ha lo stesso colore di capelli, e i lineamenti del viso sono pressappoco gli stessi.
Credo che anche bella nota la somiglianza, perché si gira verso di me e si avvicina al mio orecchio <Hai notato? Intendo, hai notato quanto il padre di Heat ti assomiglia?>
<Già...stavo pensando la stessa cosa> sussurro anch'io.
Già, ora che lo osservo con più attenzione noto sempre più somiglianze, fino a quando entra il Re.
Oh mamma! Lui si che mi assomiglia, eccome se si!
Anche Bella sembra accorgersene e mi guarda esterrefatta senza però proferire parola.
Il Re osserva tutti quanti, come se fossimo gente "senza alcun valore" per lui, fino a quando posa i suoi occhi verde smeraldo, lo stesso verde dei miei, su di me. Rimaniamo a guardarci per un tempo che sembra essere stato lunghissimo poi, con un battito di ciglia, sposta la sua attenzione verso la sedia di fronte a sé per poi sedervisi.
Durante il pranzo, ottimo aggiungerei, noto più di una volta che sia il Re che suo fratello mi lanciano delle occhiate, come per tenermi d'occhio, anzi ancor meglio, come se l'oggetto della loro conversazione fossi io. La cosa mi inquieta assai, ma cerco di far finta di nulla e continuo a godermi il pasto, visto che uno così non mi ricapiterà tanto presto.
A fine pasto il sovrano si alza con in mano un bicchiere e richiama l'attenzione di tutti i suoi ospiti.
Prima di prender fiato ed esplicare ciò che ha da dire, riporta brevemente lo sguardo su di me. Chissà cosa mai gli avrò fatto...
Sicuramente quello che ha da dirci non è nulla di importante, dato che sta per annunciarlo davanti anche ad alcuni semplici popolani.
I miei pensieri vengono interrotti dal Re che inizia il suo discorso.
< Salve a tutti miei cari familiari...amici...e ospiti speciali di mio nipote. Quest'oggi sono molto contento di avervi qui con me per festeggiare il compleanno di Madame Cheryl... è vero...non è più con noi, ma per me questo è un giorno speciale da ricordare e voglio onorarla finché sarò in vita.
Ed è proprio per questo che sono lieto di avervi qui con me per festeggiare questo giorno importante. Era tra le donne più umili e gentili che io abbia mai conosciuto, una donna eccezionale e soprattutto solare. Vedeva sempre il lato positivo delle cose anche quando non ce n'era...
Anche se oggi è un giorno importante, vorrei cogliere l'occasione per fare un altro annuncio...intendo abdicare a breve e metterò il mio potere e il futuro del popolo nelle mani del mio successore...>
subito un sorriso si fa strada sul volto di Heat.
Il Re intanto prende di nuovo fiato e continua a parlare.
<... Purtroppo però non sono stato del tutto sincero con voi...mi spiace aver mentito a tutti quanti, ma ho un figlio...e anche se l'ho tenuto nascosto a tutti, lui è l'unico e vero erede al trono...mi dispiace di averti fatto illudere fino ad oggi mio caro nipote...ma non sapevo cosa fare...non so perché ma oggi credevo fosse giunto il momento che rivelassi la verità.>
Il sorriso che aveva lui fino a qualche istante fa viene cancellato da una faccia sconvolta mista a sorpresa.
<Scusami tanto fratello, ma quando sarebbe nato questo bambino? Poi suppongo sia di Cheryl...>
<È successo prima ancora che mi sposassi con lei e si, lei è la madre...>
Il padre di Heat si alza in piedi con una faccia abbastanza arrabbiata.
<Vuoi forse dirmi che mentre eri sposato con la Regina, hai avuto un figlio con la tua cameriera?!>
<Non azzardarti mai più chiamarla cameriera, chiaro?! Non lo era affatto!>
I due fratelli iniziano a bisticciare, finché un maggiordomo si schiarisce la voce per fargli capire che devono avere maggior contegno.
<Si...lo ammetto, ho avuto un figlio con lei...quando ancora era la mia cameriera e si, ho tradito la Regina, ma non potendo tenere il piccolo, abbiamo dovuto darlo in adozione. Dopo la morte della Regina e il matrimonio con Madame Cheryl pensavo di dimenticarmi di lui e dare alla luce un altro erede legittimo, ma così non è successo ed ora sono intenzionato a ritrovarlo e portarlo a corte per insegnargli a diventare un grande sovrano. Non sono mai riuscito a dimenticarlo, d'altronde come potrebbe un padre, dimenticarsi del proprio figlio?! Ovviamente non voglio agire se prima non avrò il vostro consenso>
Tutti lo guardano in cagnesco, sicuramente non approvano anche se sinceramente non ne capisco il motivo... perché negare ad un padre di ritrovare il proprio figlio? Nonostante l'ostilità verso i suoi confronti, tutti annuiscono in segno di approvazione.
<Grazie mille per il vostro appoggio. Vi ringrazio infinitamente. Lo cercherò dappertutto, anche se già ho una mezza idea di dove si possa trovare...>
Heat si alza dal tavolo, abbastanza deluso, anche poco fa la sua risposta non era come per tutti positiva, bensì negativa. Stranamente il padre non corre dietro al figlio, ma la figura che si alza da tavola ad inseguire il ragazzo è il Re, suo zio.

Si è fatto pomeriggio ed è giunta l'ora di tornare a casa.
Prima di salire nuovamente in quella lussuosa auto mi guardo per un'ultima volta attorno, come per avere la certezza che questo non sia un sogno.
Mentre ripercorro i vari piani del palazzo scorgo in una finestra il Re che guarda nella nostra direzione...che strano...mettendo ancora più a fuoco mi rendo conto che non sta guardando alla cieca, sta proprio osservando me. Non riesco a capirne il motivo e questo mi crea mille interrogativi in testa...

Alla mia fermata decide di scendere anche Bella, così da rimanere un po' da soli prima di rincasare.
<Cos'hai? Per tutto il viaggio di ritorno non hai fatto altro che stare tra le nuvole...>
<Ah...no tranquilla, non ho niente...va tutto bene>
<Sei sicuro? Perché a me non sembra proprio...>
<Si...puoi fidarti>
<Tanto non ti credo comunque...adesso però è tardi e devo andare...ti ricordo che domani c'è scuola...>
<Si, lo so...allora a domani>
Prima di rispondere ci lasciamo con un leggero bacio a stampo, poi lei si allontana un po' e si incammina verso casa sua.
<Ciao, a domani!>
Aspetto come sempre che svolti l'angolo, poi entro in orfanotrofio sapendo di trovare uno Jordan pieno di domande da da farmi riguardo la giornata di oggi.
Con grande coraggio racconto tutto e me lo sopporto finché non si sarà stancato.

Prima di andare a dormire mi sdraio sul letto e rifletto un po' per conto mio...e se fossi io quel bambino? È da oggi a pranzo che ci penso e non posso fare a meno di considerare l'ipotesi.
Tutto potrebbe coincidere...come non lo potrebbe...chissà qual è la verità su tutta questa storia?!

Quando mi addormento ho ancora quel pensiero in mente: E se fossi io?

Prince -Xavier Foster- IE FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora