1~infanzia~✓

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Non so nulla sulla mia nascita, o almeno nulla di vero. Nella mia carta d'identità è scritto che sono nato nella città dove vivo attualmente, anche se so che in realtà non è così.
Sono orfano, i miei genitori biologici mi hanno abbandonato appena qualche giorno dopo la mia nascita, non so chi siano né come sono fatti.
Solo una cosa mi è rimasta di loro: il nome.

Mi chiamo Xavier Foster, sono nato con i capelli rossi e gli occhi color verde smeraldo. Ho 17 anni e sono molto riservato. Non ho amici, più o meno. Quando avevo 6 anni ricordo che un bambino dai capelli color biondo cenere mi si avvicinò per chiedermi perché, invece di giocare con lui me ne stessi tutto solo. Gli avrei risposto semplicemente che non avevo amici perché mi prendevano in giro e perché ero io in primis a non aver voglia di stare in mezzo agli altri, ma mi limitai a rispondergli con aria molto scocciata < Va bene, vengo a giocare con te>.
E da quel giorno mi ritrovai sempre in compagnia di quel bambino, Jordan si chiama e come me è orfano.
Tornando al presente, lui è il mio migliore amico, l'unico che posso realmente definire come tale in quanto nessuno si è mai interessato a conoscermi, solo perché sono diverso dagli altri, non mi interessa giocare a calcio come la maggior parte dei ragazzi o stare ai videogiochi tutto il pomeriggio.
A me basta avere un album da disegno e una matita per poi poter dare sfogo alla mia mente, mettendo nero su bianco tutto ciò che provo e penso.
Questo purtroppo però è uno dei motivi per cui sono stato bocciato 2 volte e per cui ho deciso di ritirarmi dal liceo classico che frequentavo fino a qualche mese fa.
Passavo le ore a disegnare invece di seguire le lezioni, e il pomeriggio facevo lo stesso: uscivo dall'orfanotrofio e mi rintanavo nel mio posto "segreto".
Non molto lontano dall'abitazione c'è un piccolo bosco, inoltrandosi, ci si ritrova in una piccola radura piena di salici piangenti, poco più in lontananza c'è un piccolo ruscello e il prato è spesso in fiore.
Quando ho bisogno di starmene per conto mio vengo sempre qui e mi metto a disegnare. Neanche Jordan è a conoscenza di questo posto.

Fra due giorni ricomincerà la scuola e io mi sono convinto a ricominciare da un'altra parte, al liceo linguistico, fantastico! Significa altri compagni che cominceranno a prendermi in giro, dover ri-presentarsi a tutta la classe, non avere più il mio migliore amico durante l'intervallo (perché lui a differenza mia non è mai stato bocciato)... sarà tutto così diverso, ma non mi posso lamentare perché me la sono cercata.

2 giorni dopo...

<Drin....drin...>.
Ancora quel suono, che palle.
Mi alzo dal letto per spegnere la sveglia che sta suonando da ormai parecchio tempo, quando però mi accorgo che l'ora che mi indica lo schermo del telefono mi dice che sono le 7:30. Non ci sarebbero problemi se non fosse per il fatto che la scuola inizia tra mezz'ora e per arrivare a piedi ci vogliono 20 minuti a passo veloce. <Ok...ok...ce la posso fare...non posso fare tardi il primo giorno di scuola, che figura ci farei?!>.
Mi continuavo a ripetere queste parole all'infinito, mentre mi vestivo con le prime cose che trovavo dentro l'armadio. Non ho avuto nemmeno il tempo di preparare lo zaino, ci ho messo dentro solo il mio album da disegno e la matita, per poi correre fuori dall'orfanotrofio e fiondarmi verso la nuova scuola.
L'istituto si trova dalla parte opposta della mia vecchia scuola, ma in una zona più tranquilla rispetto al centro città, caotico e confusionario.
A 2 minuti dall'inizio delle prime lezioni dell'anno riesco ad arrivare all'ingresso della scuola.
La struttura è situata all'interno di un grande parco, con dei bellissimi viali costeggiati da grandi alberi di quercia che conducono a degli enormi campi da gioco per i vari sport che si praticano durante l'ora di motoria.
L'edificio era anticamente una grande villa del 1800 che, con qualche ristrutturazione è stata trasformata in una scuola.
Non mi sono informato su quanti studenti la frequentino, ma date le ridotte aule a disposizione deduco non molti.
Senza perdere tempo, visto che sono in ritardo, entro all'interno alla ricerca della mia classe.
<2°B...2°B....> Continuo a ripetermi nella mente mentre cammino per i vari corridoi in cerca della classe. <Ma un elenco con le indicazioni del piano no?!> Imprecai a voce un po' troppo alta perché alcuni ragazzi si voltarono a guardarmi male.
Alla fine riesco a trovare la classe, ma sono in netto ritardo perciò corro prima che la professoressa chiuda la porta dell'aula.
Quando faccio per entrare in classe però vado a sbattere contro qualcuno e cado a terra.

Prince -Xavier Foster- IE FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora