2~primo giorno di scuola~✓

194 7 1
                                    

Quando apro gli occhi e faccio per rialzarmi noto che sono andato a sbattere contro una ragazza e subito, da persona bene educata, la aiuto a rialzarsi.
<Scusami davvero se ti sono venuto addosso, ero in ritardo e...>
Lei mi posa un dito sulle labbra come per zittirmi.
<Non ti preoccupare, ora sbrigati ed entra che la lezione sta per cominciare> fa la ragazza, sorridendomi e porgendomi la mano per presentarsi.
<Comunque piacere, mi chiamo Isabelle> e nel pronunciare il suo nome sfodera un meraviglioso sorriso a 32 denti.
<Ciao, mi chiamo Xavier, sono il vostro nuovo compagno>.
Appena mi presento ad Isabelle, mi sento travolto da mille emozioni; i suoi occhi mi rapiscono del tutto, non capisco più niente, perché mi trovo qui, davanti a lei... come ci sono finito...fino a quando lei non mi schiocca le dita davanti al mio viso per farmi tornare alla realtà e dirmi di sedermi nell'unico banco libero dell'aula: prima fila!
C'era da aspettarselo.
Per fortuna quando mi siedo al mio posto ancora la professoressa deve iniziare la lezione. Giusto il tempo di posare lo zaino a terra accanto al mio banco che la prof inizia a parlare.
<Buongiorno ragazzi! Io sono la Professoressa Brown e per quest'anno sarò la vostra insegnante di letteratura> annuncia lei con molto entusiasmo, poi continua <...e adesso che mi sono presentata, è arrivato il vostro turno! Leggerò i vostri nomi dall'elenco della classe e man mano che vi chiamo, voi vi presentate a me e al vostro nuovo compagno>.
Perfetto! Odio questo momento, dovermi presentare alla classe... significa tutti gli occhi puntati su di me e che una volta fatti un'idea di come io sia fatto, mi staranno alla larga già dal primo giorno!
Mi volto un attimo per osservare i volti dei miei nuovi compagni quando incontro quegli occhi, gli stessi occhi che prima mi avevano ipnotizzato e mi incanto di nuovo sprofondando in quello sguardo profondo, quando ad un certo punto sento una voce che ripete più volte il mio nome per richiamarmi all'attenzione e intanto un vociferare si alza nell'aula, accompagnata da alcune risate < Signor Foster?! È qui con noi?!> Continua a ripetermi...
<Si Signora Brown, sono presente, mi scusi se mi sono distratto> le rispondo io, sperando che non si arrabbi con me per essere sempre tra le nuvole. Tanto dovrà farci l'abitudine perché io sono distratto abbastanza spesso durante le lezioni, preferisco disegnare ciò che vedo e che provo invece di stare attento.
Per me l'arte è uno strumento di sfogo, grazie ad essa riesco a tirar fuori da me tutto, sia le cose brutte che quelle belle. Poi la voce della prof mi riporta di nuovo alla concentrazione.
<Non fa nulla, non preoccuparti, basta che non diventi un'abitudine...allora che fai, non ti presenti un po' alla classe?> A quella domanda mi viene la pelle d'oca solo al pensiero di dover parlare in piedi davanti agli altri...ma mi faccio coraggio e ci provo.
< Certo Professoressa... dunque... Buongiorno a tutti...mi chiamo Xavier Foster come già sapete e...>
< Dai sbrigati fallito!>
<Datti una mossa sfigato!!>
Comincio a sentire alcuni ragazzi che mi prendono in giro, ma evito di dare troppo peso alle loro parole e continuo la mia brillante presentazione.
<Ho frequentato il liceo classico, ma sono stato bocciato due volte e dopo ho deciso di iscrivermi qui al Linguistico...>. Siccome non ho altro da aggiungere senza nemmeno chiedere il permesso alla prof per sedermi, mi accomodo sulla sedia e abbasso la testa sulla superficie del banco, senza guardarmi intorno. Dopo qualche secondo la professoressa continua a chiamare i nomi degli altri ragazzi <Allora...vediamo un po'...dopo Foster...> E continua a chiamare i nomi fino a quando uno in particolare attira la mia attenzione <Isabelle Trick?> Chiama lei ad alta voce
<Sono io!> Esclama la ragazza con cui mi sono scontrato una decina di minuti fa. Mentre la prof le chiede di presentarsi anche lei, più all'insegnante che alla classe, perché tanto lei già conosce tutti, io la fisso, non riesco nemmeno a capire il motivo per cui lo sto facendo, non mi è mai capitato di voler guardare la gente con così tanto desiderio, anzi non faccio mai caso agli altri perché tanto sono tutti uguali, non ci legheró mai. Eppure, anche se so che è tempo perso, non riesco a fare a meno di ammirarla... è così bella e simpatica...appena torno a casa ne parlerò con Jordan.
Nel frattempo Isabelle si alza in piedi e comincia a presentarsi <Certamente Professoressa Brown. Mi Chiamo Isabelle Trick, abito in questa città da quando sono nata e mi piace lo studio. Nel mio tempo libero amo andare in giro a fare delle passeggiate all'aria aperta. Il mio sogno è viaggiare per il mondo...ah non amo molto leggere...Apparte questo, sono una ragazza estroversa e a parere mio anche simpatica credo> finisce il suo discorso sorridendo alla prof finché quest'ultima non le da l'autorizzazione per sedersi e in quell'attimo si volta verso di me. Credo per l'imbarazzo, mi volto verso la Professoressa perché ho la sensazione che la mia faccia stia andando a fuoco. Ma si sarà accorta che la stavo fissando per tutta la sua presentazione? Spero di no, altrimenti non saprei che fare...Ma perché mi comporto così, che mi prende? Sono andato via di testa?
Mentre io sono nuovamente tra le nuove, avvolto dalle mie stupide domande la docente continua l'elenco fino ad arrivare in pratica agli ultimi nomi <Whitingale Bryce?> Al pronunciare quel nome, un ragazzo magro e dai capelli bianchi si alza in piedi <Sono io, allora...il mio nome lo sapete...mi piace leggere i libri d'avventura, amo lo studio, non sono quel classico ragazzo che passa i pomeriggi sulla PlayStation a giocare, però pratico uno sport...il calcio>
Lui è stato l'ultimo dell'elenco, dopodiché la Professoressa si alza in piedi e comincia a presentarci il programma di quest'anno parlando ininterrottamente per quelle che per me sono sembrate ore ed ore. Tanta era la noia che dopo 5 minuti prendo dal mio zaino l'album e la matita e inizio a disegnare. Rifletto su cosa ho in mente e butto tutto nero su bianco.
Solo dopo quasi due ore mi accorgo di aver disegnato i suoi occhi, gli occhi di Isabelle, azzurri come il cielo, ma profondi come il mare.
A risvegliarmi dai miei pensieri è la campanella della ricreazione che finalmente suona. Non faccio in tempo a chiudere l'album che l'insegnante richiama la mia attenzione mentre tutti gli altri ragazzi sono già usciti dall'aula.
< Foster...la prossima volta gradirei se tu partecipassi alla lezione insieme a tutti gli altri> mi ammonisce e io non posso fare altro che darle ragione perché in effetti sono io quello nel torto.
< Si professoressa, mi scusi> la prof fa un cenno con la testa come per dire "va bene", poi si alza ed esce anche lei. Mi abbasso leggermente verso lo zaino per prendere il panino che per fortuna mi ero preparato ieri sera e di punto in bianco il mio banco si circonda di 3 ragazzi. Non alzo subito la testa perché penso siano malintenzionati, ma poi riconosco delle gambe esili, da ragazza, e le converse bianche di lei. Solo lì decido di alzare la testa e guardarli in faccia.
Sono Isabelle, Bryce e un altro ragazzo che credo si chiami Claude.
La prima a parlare è lei <Ciao Xavier, loro sono i miei migliori amici, ti va se ti facciamo un po' compagnia?>
Mi incanto nell'ascoltare la sua voce meravigliosa e soave, poi però mi accorgo di dover rispondere <C-Certo non ci sono problemi...>
Ora che ci penso questa è la prima volta che qualcuno della classe mi chiede di stare in loro compagnia...
Passiamo l'intervallo a chiacchierare, io racconto loro di me e lo stesso fa il gruppo. Ad un certo punto si unisce un altro ragazzo, non molto simpatico devo dire e noto anche qualche somiglianza con me... sarà qualche tratto del viso, non so...okay mi sono proprio bevuto il cervello...ma cosa vado a pensare, sono matto?!
Comunque sia, appena questo ragazzo arriva si presenta a me.
< Piacere, mi chiamo Heatcliff Foster, per gli amici Heat, tu sei...?>
<Xavier Foster> rispondo io.
<Ah sì giusto. Bene io vado, ci si rivede allora. Spero ti piaccia la nuova scuola.>
<Certo, ci vediamo> aggiungo io poco prima che se ne andasse lasciandomi nuovamente con il gruppo di prima.
Non riesco a farne a meno, allora chiedo ai ragazzi.
< Scusate la domanda, ma chi è quello lì?>
È Isabelle che parla, gli altri due sono concentrati a parlare tra loro di una festa a cui voglio partecipare questo fine settimana.
<Lui è Heatcliff Foster, nientemeno che il figlio del fratello del re>
<Quindi lui sarebbe di sangue reale? È un'erede al trono?>
<No lui no, te l'ho detto è il figlio del fratello del re, quindi solo i figli dell'attuale re possono salire al trono, ovvero i cugini di Heat>
< E il re quanti figli ha?>
<Nessuno, è questo il bello, se non avrà figli salirà al potere il padre di Heat...ma come mai ti interessa tanto?>
<Niente lascia stare> rispondo io.
Se gli dicessi che il motivo di questo interrogatorio è che penso ci siano somiglianze tra me e Heat penso che mi manderebbe in manicomio!
Intanto mi accorgo che siamo rimasti in due dentro la classe, gli altri sono tutti usciti a riposarsi un attimo.
È Isabelle a rompere il silenzio <Comunque puoi chiamarmi Bella, Isabelle non mi piace poi così tanto...>
< Va bene, Bella> le sorrido come un ebete. Poi lei aggiunge
<In che zona della città abiti?>
<Nella parte sud, lontano dal centro, nell'orfanotrofio della città>
<Ah ho capito, io abito qualche via lì vicino...quindi sei orfano...mi dispiace...> Le faccio un cenno con la testa come per farle capire che non fa niente, ma noto che lei arrossisce un po' sulle guance e non capisco il motivo...poi continua a parlare.
< Non è che ti andrebbe di uscire insieme questo pomeriggio?>
Ora credo che quello rosso sono io...okay...una ragazza mi ha invitato ad uscire con lei...ma non dovrebbe essere il contrario? Vedendo che non rispondo aggiunge <Se non ti va fa niente...posso sempre uscire con Bryce e Claude...>. Noto che si è un po' rattristata in viso, non mi va di darle un delusione perciò decido di accettare, anche perché, in tutta sincerità, anche a me va di passare il pomeriggio in sua compagnia.
< Non ci sono problemi, tanto non ho nulla da fare...>
<Va bene allora vengo lì davanti all'orfanotrofio alle 16> risponde tutta allegra.
<D'accordo, nessun problema> .
Appena le rispondo però suona la campana che sancisce la fine della ricreazione. Tutti i ragazzi tornano a sedere, compresa Bella.
Le 3 ore di lezione che mancano trascorrono lentamente e mi annoio parecchio, ma per fortuna mi sono portato l'album dietro.
Ho tutto il tempo necessario per fare un bel ritratto a Bella, ma è ancora da perfezionare e colorare...lo finirò appena torno a casa...
Quando guardo l'ora mi accorgo che mancano solo 5 minuti, perciò decido di mettere dentro lo zaino le mie cose.
Appena suona la campana mi alzo dalla sedia e mi ritrovo Bella in piedi davanti a me.
< Ti va se torniamo a casa insieme?>
<D'accordo, andiamo> le rispondo io.
E così usciamo insieme da scuola e ci incamminiamo verso casa.

Prince -Xavier Foster- IE FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora