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Il mio dolce sonno viene interrotto dal rumore della mia serratura e dallo sbattere della porta d'ingresso, una qualsiasi persona normale si preoccuperebbe di questo ma per me è solo routine.

Ignoro il tutto pur sapendo cosa sarebbe successo da lì a poco e giro il volto verso l'altra parte della stanza.

«Isabelle dimmi che stai scherzando, sono le undici non puoi continuare a dormire» sento la voce provenire dal mio salotto.

«mh lasciami stare Daniel sono stanca» dico nascondendomi sotto le coperte

Ecco che dopo pochissimo la tapparella della mia stanza viene alzata ed io mi ritrovo a guardare negli occhi la fonte del mio disturbo, con il suo 1,80 di pura energia Daniel Joseph Ricciardo.

«ti sembra il caso di irrompere in casa mia così?» dico sbadigliando ancora immersa nel mio caldo letto.

«come se fosse una novità Iz»

Detto questo Daniel mi toglie le coperte riportandomi alla fredda realtà, anche io furba che in pieno inverno indosso i pantaloncini per dormire.

«non che io mi stia lamentando del panorama ma credo tu debba alzarti, non sarò io a dire a Pierre e Cate che non andremo con loro oggi»

Questa sua affermazione mi fa rendere conto la posizione in cui mi trovo scopre decisamente troppo il mio fondoschiena.

«so che ti piacerebbe continuare ad ammirare la vista ma smettila di guardarmi il culo Ricciardo» dico alzandomi e colpendolo sulla spalla.

«non l'ho mai negato Iz» mi risponde ridendo e tirandomi contro una felpa.

Mi dirigo in bagno e dopo aver lavato i denti, indossato la felpa per evitare di gelare dal freddo raggiungo il mio amico in cucina.

«a cosa devo l'onore di una colazione già pronta?» sorrido guardando la mia tazza di caffè piena e una brioche al pistacchio al suo fianco.

Daniel viene verso di me per poi appoggiare le mani sui miei fianchi e stringermi a se.

«buon compleanno Iz» allaccio le braccia dietro al suo collo e nascondo il viso nell'incavo del suo collo, a distrarci è il miagolio del mio gatto che reclama attenzioni.

«ehy salem come stai tesoro?» accarezzo la schiena nera del mio gatto che però decide di cercare attenzioni dall'australiano.

«gatto ingrato lo so che preferisci lui» dico mentre bevo il mio caffè.

«come biasimarlo se non fosse per me morireste di fame entrambi» risponde lanciandomi un'occhiataccia.

«esagerato,io sono sopravvissuta ventiquattro anni senza di te»

«mi chiedo ancora come tu abbia fatto» 

«sempre adorabile Ricciardo»

Mi siedo sull'isola della cucina iniziando a mangiare la mia brioche.

«allora Dan cos'hai in programma per oggi?»

«intanto dobbiamo pranzare con Pierre e Cate poi ci raggiungono anche Charles e Charlotte mi sa, quindi faremo un giro»

«okay allora finisco il caffè e mi preparo, tu sei già pronto?»

«si quindi muoviti Iz non mi va di arrivare in ritardo»

Mentre torno verso la mia camera il mio amico si siede sul divano accendendo la tv.

«fai pure come se fosse casa tua eh»

«praticamente lo è Iz» ridacchio alla sua affermazione e decido cosa indossare

La scelta ricade su un paio di jeans bianchi strappati e un maglione nero stretto in vita.

Do una veloce spazzolata ai capelli che fortunatamente avevo lavato e piastrato la sera prima, metto un filo di mascara e completo il tutto con i miei orecchini a cerchio.

«Daniel hai visto la mia borsa?» nel mentre in cui lo chiedo indosso i miei stivali alla caviglia e il cappotto

«si è qua» giungo in cucina vedendo il mio amico intento a porgermi la borsa

«grazie ora possiamo andare e siamo persino in orario»

«è un miracolo Iz, ora cammina che chiudo la porta» mi da una leggera spinta per poi tirar fuori il mazzo di chiavi

«prendiamo la tua macchina Dan e la scelgo io la musica» ci dirigiamo verso i garage mentre ascolto le solite lamentele di Daniel su quanto sia scontata in fatto di musica

The Number Three || DRDove le storie prendono vita. Scoprilo ora