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«spiegami perché finisce sempre così» mentre lo dico mi lascio cadere sul divano

«perché non siamo capaci di ordinare poca roba sorellina» Diane finisce l'ultima parte del nostro pranzo e si concentra su di me.

«allora che hai fatto negli ultimi giorni?» posa i suoi occhi azzurri su di me.

«ho chiuso finalmente la causa, ho prenotato dal tatuatore e ho recuperato tutte le serie tv che avevo arretrate»

«direi solita routine» lo scatto della serratura fa girare entrambe verso la porta.

Daniel mezzo nudo con due camicie in mano fa capolinea in casa mia lasciando un pò interdetta la ragazza al mio fianco.

«Iz devi darmi un consiglio non so se mettere quella nera o quella a righe bianche e nere» il suo sguardo passa da un capo all'altro senza notare minimamente Diane.

«ecco questo fa parte della mia routine» rido mentre mi rivolgo a mia sorella.

L'australiano sbianca leggermente per poi scoppiare a ridere.

«ecco questo non me l'aspettavo, vado a prendere una maglia nel tuo armadio e arrivo»

Mentre lo guarda allontanarsi Diane concentra la sua attenzione su di me.

«da quando avere un pilota che entra in casa tua mezzo nudo quando capita è routine?»

«smettila D, è solamente Daniel non c'è nulla di strano» 

Fortunatamente l'australiano fa di nuovo capolinea nella stanza interrompendo la nostra conversazione.

«allora Diane come stai? Marc è in azienda?» lascia un bacio sulla guancia alla mora e si siede vicino a me.

«tutto bene, si ieri era in festa quindi oggi gli tocca fino a tardi, in ogni caso tu dove devi andare con una camicia?»

«potrei avere un appuntamento» lo guardo confusa dalla sua affermazione.

«questo non me lo avevi detto» concentro il mio sguardo su di lui e un colpo di tosse ci distrae

«penso che sia il momento che io vada, ci sentiamo domani Izzie» mi lascia un bacio sulla guancia, da un abbraccio veloce a Daniel ed esce dal mio appartamento.

«ora voglio tutti i dettagli sappilo»

***

Sono sdraiata sul letto di casa Ricciardo dopo aver guardato per l'ennesima volta lo spilungone cambiarsi la camicia.

«quindi riepilogando si chiama Emily, ha venticinque anni e fa la truccatrice»

«proprio così» infila una camicia a righe bianca per poi guardarmi per chiedere l'approvazione.

«si questa  va bene e ti prego tienila prima che mi venga voglia di strozzarti»

«non potresti stare senza di me quindi smettila» mi alzo e mi piazzo davanti a lui per sistemargli i capelli.

«ora si che stai bene, su andiamo» 

Usciamo dall'appartamento e aspetto che il riccio chiuda la porta per andare a casa.

«prometto che tutto questo non  modificherà le nostre abitudini» posa la fronte sulla mia stringendomi a sé.

«non preoccuparti per me, divertiti e basta» 

Mi sorride per poi girarsi e allontanarsi, lo seguo con lo sguardo finché non gira l'angolo.

Okay, forse c'è un problema.

The Number Three || DRDove le storie prendono vita. Scoprilo ora