«la dichiaro colpevole» il rumore del martelletto del giudice mi risuonava nella testa, era stata una causa sfiancante e nonostante tutto l'impegno non era stato possibile vincere.Nonostante il freddo di novembre avevo perso il conto di quanto tempo fosse passato da quando avevo deciso di sedermi fuori sul terrazzo o di quante sigarette fossero uscite dal pacchetto.
Decido di controllare i messaggi scomodando il mio gatto che dormiva beatamente sul dispositivo.
Emily
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-pensavo ti avrebbe fatto piacere vedere Dan sul podio, ci sentiamo quando torniamo ciao Iz!
Sorrisi alla vista di Daniel sul podio di Imola, ero contenta che la sua stagione non stesse andando cosi male nonostante fossero le ultime gare.
Dopo la nostra cena Emily si era impegnata davvero tanto per cercare di andare d'accordo con me e non era andata neanche così tanto male, ci eravamo trovare a parlare durante le sue permanenze a casa Ricciardo.
Si era reputata una persona piacevole e senza contare la piccola cosa che ci accumunava, non era infattibile la possibilità di diventare amiche.
Rispondo con una semplice emoji per poi rientrare in casa seguita da Salem e Ade, tutti sapevano che dopo una causa andata male avevo bisogno di spazio per assimilare la sconfitta.
Non mi restava altro che dedicarmi alla mia attività preferita, Netflix.
***
Dopo due giorni chiusa in casa a crogiolarmi tra silenzio, musica e nicotina mi ero scrollata di dosso la depressione facendomi una doccia calda.
«si Ade si, adesso mi vesto e andiamo» il mio cane aveva deciso di non darmi un attimo di tregua
Mi infilo velocemente una felpa, metto il guinzaglio ad Ade e mi chiudo la porta alle spalle.
Il tragitto da casa mia al parco più vicino viene accompagnato dalla musica della mia playlist, entrati nel parco sfilo il guinzaglio al mio cucciolo lasciandolo correre e mi siedo su una panchina tenendolo d'occhio da lontano.
Preciso come un orologio svizzero, dopo 48H di solitudine e spazio, sul mio schermo appare una foto mia e di Daniel.
«la tua precisione e puntualità mi irritano Ricciardo»
«ti ho concesso i soliti due giorni e ora voglio sapere come stai»
«non hai una ragazza a cui pensare tu?»
«smettila di essere cinica, specialmente con me» mi accendo una sigaretta mentre alzo gli occhi al cielo
«scusa Dan e complimenti per il terzo posto»
«grazie Iz e smettila di fumare cosi tanto»
«prometto che ci proverò, quando torni tu?» accarezzo la testa di Ade sdraiato ai miei piedi
«domani e sappi che devi uscire con me, ti porto al ristorante»
«si capo va bene, ti chiamo domani mattina»
«fallo però okay?»
«lo prometto, salutami Emily»
«ti voglio bene Elle, tanto»
Chiudo la telefonata e tiro un sospiro attirando l'attenzione del piccolo Dobermann.
«dobbiamo tornare ad uscire con i ragazzi Ade, devo togliermi questa spina dal fianco»
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The Number Three || DR
FanfictionUn fastidioso bussare contro la porta mi costringe ad alzarmi per andare ad aprire, la scena che mi trovo davanti è a dir poco esilarante. Un ragazzo riccio decisamente più alto di me si trova appoggiato al muro di fronte con un sorriso confuso dipi...