14

1.8K 47 4
                                    

Prima ora: inglese.
È la stessa professoressa di due anni fa, è una delle mie preferite.
Sono seduta vicina a Katie e dietro di noi ci sono Noah e Jeremy.
Come a Los Angeles farò dalle 8 alle 13, l'unica differenza è che il martedì e il giovedì non finisco alle 16.
Farò cinque ore, alla prima come vi ho detto inglese, alla seconda storia, alla terza matematica, alla quarta letteratura e infine chimica.
Se non mi sbaglio queste saranno anche le materie di Los Angeles, quindi non sarò in difficoltà quando tornerò, l'unica cosa che cambierà, forse, saranno l'ordine delle materie e forse ci saranno alcune materie in più se sarà come l'anno scorso, poi chiederò a Kevin, anzi meglio Avril, il mio migliore amico tende sempre a distrarsi in classe.
"Mi sto veramente rompendo, facciamo un gioco?" Mi propone la mia amica.
"Dobbiamo seguire, è l'ultimo anno" la rimprovero.
"Tesoro sei la prima che sta pensando ad altro" ribatte lei.
"Che gioco facciamo?" Le Domando arrendendomi.

Abbiamo appena finito l'ora di matematica, quel professore mi fa morire dal ridere, la sua materia è una delle più odiate e lui lo sa, infatti cerca un metodo per farci divertire e imparare allo stesso tempo.
Come stavo dicendo abbiamo appena finito l'ora di matematica e stiamo facendo la paura di 10 minuti.
"Ragazzi non so voi, ma io già mi sono rotto le palle" dice Jeremy sedendosi su un muretto.
La nostra abitudine è di andare sempre fuori a passare l'intervallo, in modo tale che Jeremy possa fumare, sì fuma e anche tanto, infatti dovrebbe diminuire un po' per il suo bene, ma l'ultima volta mi ha detto esplicitamente di farmi i fatti miei.
"Dai ragazzi l'ultimo anno" dice una voce maschile dietro di noi, Liam Jones, un ragazzo alto, dai capelli neri e occhi scuri, con un tatuaggio enorme sul braccio, si vede perché indossa una maglietta a maniche corte.
"Liam vorrei avere la tua stessa allegria" dice Noah salutandolo.
"Ma guarda un po' Amber Mitchell quale onore" mi saluta il ragazzo, fa anche lui il quinto anno, ma in una classe diversa.
"Ma ciao anche a te" lo saluto educatamente.
È stata la mia prima cotta devo ammetterlo, è un bravo ragazzo, oltre ad essere bellissimo, ma non c'è mai stato niente, solo una semplice amicizia.
"Ora vado alle macchinette, sto morendo di fame, ci vediamo ragazzi" e se ne va così il famoso Jones.
"La tua prima cotta" mi prende in giro Jeremy.
"FINISCILA cretino, devo ricordare la tua?!" Lo minaccio.
"SANTO CIELO!" Esclama Jeremy, tappandomi la bocca con una mano, non lascia la presa, così decido di mordere la mano.
"Mi hai fatto male" dice il ragazzo.
"Tu mi stavi per uccidere" esclamo quasi ridendo.
"Almeno ti porterai questo segreto nella.tomba!" Scherza Jeremy.
È vero loro non saranno mai come il mio gruppo di Los Angeles, ma sono comunque dei miei amici e mi piace stare in loro compagnia.

Sono le 20 di sera, mentre dai miei amici sono le 17 e ora sono in videochiamata con Kevin e Hardin.
"Mi sta proprio sulle palle" dice Kevin.
Stiamo parlando di Sarah, anzi Hardin sta raccontando il viaggio con quella biondina.
"Amber si metterebbe vergogna di cambiare il biglietto con un'altra persona!" Esclama Kevin ridendo.
Già la signorina ha chiesto al passeggero vicino al mio ragazzo di fare a cambio.
"Sì, ma tu potevi parlare, invece di fare il cretino" dico rimproverandolo.
"Cosa potevo fare? Buttarla dal finestrino?!" Domanda ironicamente.
"Magari" diciamo insieme io ed il mio migliore amico.
"Voi siete pazzi, assassini!" Esclama il fratello.
"Amber sa troppe cose, devo farlo?" Mi domanda ridendo Kevin.
"No! Devi aspettarmi, sennò farai la stessa fine" lo minaccio mentre mangio il mio gelato al cioccolato.
"Che fai questa sera?" Mi chiede Hardin.
"Niente, guarderò Netflix" rispondo.
"Voi?" Continuo.
"Io starò a casa, mentre il tuo amico uscirà con la fidanzata" dice il fratello maggiore prendendo in giro quello minore.
"Io mi vado a preparare ti lascio con il tuo fidanzato, oh non fate niente di strano, potrebbero spiarvi" detto ciò il mio migliore amico scappa prima che possa dire qualcosa.
"È il solito scemo" dico ridacchiando.
"Sono stato orgoglioso di te oggi" mi dice.
"Per cosa?" Domando non capendo.
"Sei stata così matura Amber, vorrei essere come te, vorrei avere il tuo cervello, per non commettere sempre sbagli nella nostra relazione" mi confessa.
"Ti amo anche per questo, per il tuo fare scelte stupide per poi rimediare" dico, vorrei tanto baciarlo, abbracciarlo, ma non posso, questa cosa mi fa così male, come fa male a lui.
Ancora un po' amore...

Hardin, sei il mio problema.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora