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"Non voglio andare a farmi il controllo" sbotta Liam.
"Liam, non fare l'idiota, ti serve, è importante" spiego per la centesima volta.
Da quando sono tornata a casa stiamo discutendo, il motivo? Forse l'avete già capito, lunedì non vuole andare a farsi la visita.
"Perché devo andare? Non riesco a camminare, cosa dovrebbero dirmi di diverso?" Mi domanda.
"Ma come ragioni!" Manca poco, mi sto per mettere ad urlare.
"Non ci vado e non rompere il cazzo" dice guardandomi negli occhi.
"Non rompere il cazzo? LIAM SEI TU CHE MI STAI ROMPENDO IL CAZZO, IO SONO QUI PER AIUTARTI, SONO QUI PER TE E MI DEVO ANCHE SENTIRE QUESTE COSE?!" Urlo, sono arrivata al limite.
Non trovo una spiegazione logica per cui non vuole farsi sta cazzo di visita.
"PERCHÉ? SE NON FOSSI SU QUESTA SEDIA A ROTELLE DOVE ANDRESTI?! DA HARDIN" Urla anche lui.
Ora cosa c'entra?
Forse lui...sa?
Se sapesse me l'avrebbe detto, credo...
"Spiegami ora cosa c'entra Hardin?" Domando, l'ansia mi sta divorando.
"Niente Amber, non c'entra niente, voglio stare da solo" dice guardando a terra.
"Forse è meglio se ritorni a casa" continua.
Non me lo faccio ripetere due volte che prendo alcune cose e vado via senza salutarlo.
Se riesce a stare da solo, non ha bisogno di me, posso stare tranquillamente a casa mia.

Sto camminando per Los Angeles da mezz'ora, non voglio tornare a casa, ho bisogno di aria fresca, non delle mille domande di mia madre.
"Amber" una voce mi risveglia dai miei pensieri.
"Kevin, ragazzzi" saluto avvicinandomi a loro.
Hardin, Jason, Kevin e Lucas stanno giocando a Basket.
"Cosa ci fai qui?" Mi domanda il mio migliore amico.
"Volevo fare una passeggiata" rispondo.
"Hai litigato con Liam?" Mi chiede Jason.
"Non voglio parlare di lui" rispondo e sento subito lo sguardo di Hardin addosso.
"Vuoi fare due tiri?" Mi propone Hardin.
"Sai, se ti vuoi sfogare, è il metodo migliore" continua ridacchiando.
"Non sarei in grado di starvi dietro" rispondo ridacchiando anch'io.
"Non dire stronzate, vieni a giocare" dice Lucas prendendomi per mano e trascinandomi dentro al campo.
"Grazie ragazzi" ringrazio prendendo la palla.
"Gli amici servono a questo" dice Hardin facendomi l'occhiolino ed iniziamo subito a giocare.

"Questo è tutto" finisco di raccontare cosa è successo con Liam ai fratelli Watt, i quali mi stanno accompagnando a casa a piedi.
"Non capisco perché non si vuole fare questo controllo" dice Kevin, infatti la penso come lui.
"Nemmeno io, non ha senso" dico passandomi una mano nei capelli.
Hardin non sta dicendo niente, si limita ad ascoltare con una strana espressione sul viso.
"Tu cosa ne pensi?" Domando e lui mi guarda senza dire niente.
"Hardin" continuo, voglio capire.
"Non è importante cosa penso io, non vorrei dire stronzate" dice mentre si mette le mani in tasca.
"Fatto sta che lunedì ci parlerò lo stesso" dico guardandolo.
"Perché non prima? Tanto non vuole farsi nessuna visita" dice.
"Ha ragione Amber, parlaci e metti fine a tutto" parla Kevin.
"Avete ragione, domani andrò a parlare con lui" dico guardando i fratelli con il sorriso.
"Vengo con te, ceh ti aspetterò sotto casa sua" dice Hardin.
"Hardin, posso farcela" dico ridacchiando.
"Lo so, ma non mi sembra vero Amber, sto aspettando questo momento da troppo tempo" dice mettendomi un braccio intorno alle spalle.
"Dai, ti rivoglio come cognata" scherza Kevin.
"Vi amo, ve lo giuro" dico ridendo come una pazza.
Vero, dico sempre le stesse cose, ma senza di loro non sarei niente, non avrei niente.
A loro devo tutto.
I miei amici, Hardin, sono la mia seconda famiglia, sono tutto per me, loro, insieme alla mia famiglia, sono fondamentali, sono i miei pilastri, senza di loro crollerei.

Hardin, sei il mio problema.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora