Avalon
25 Dicembre 2017
Non ho mai vissuto un Natale del genere.
Se non ci fosse stata Haven, probabilmente, a quest'ora, sarei seduta a tavola assieme ai miei genitori e ai loro amici miliardari, ad organizzare quello che forse sarebbe stato il mio matrimonio.
Mi mancano quei tempi quando si limitavano a comprarmi dei regali super costosi e a farmi sentire la principessa della festa. Ora è come se fossi soltanto un trofeo da lucidare ogni giorno e da mostrare al mondo intero.
Haven mi ha tirato fuori dalla mia prigionia; ha sfidato le insidie per arrivare alla torre, e si è arrampicata sino in cima per salvarmi.
Come in tutte le fiabe che si rispettino. Lei è la mia valorosa guerriera.
Ed oggi è di una bellezza straordinaria; vestita come una donna con la D maiuscola, con l'espressione da post sesso, quello che abbiamo fatto selvaggiamente nella limuosine e col suo senso di adattamento, sviluppato da poco. Siamo in un posto che difficilmente, in altre occasioni, avrebbe mai potuto frequentare.
È uno dei posti più cool della città, nel pieno centro di Detroit.
È lei è un diamante raro, in mezzo a tutta questa gente che vale meno di zero, se non per i portafogli carichi o per i Rolex costosi che sfoggiano ai polsi.
E quando si muove in mezzo alla folla, per venirmi incontro, lo vedo lo sguardo che i ragazzi le rivolgono. Ha un bel fondoschiena, una scollatura profonda e seducente . Per non parlare dei suoi occhi e delle sue labbra; sono un richiamo assurdo, sia per le donne che per gli uomini. Forse non si rende conto di quanto sia bella. Forse nessuno glielo ha detto mai.
Quando viene a sedersi accanto a me, sul divanetto in pelle viola, e mi cede un bicchiere carico di vodka, le afferro la nuca e la trascino verso di me, per poi catturarla in un bacio poco casto.
Lascio vagare la mia lingua all'interno della sua bocca, lasciandole intendere che ho voglia di lei, in tutti i sensi e in tutti i modi.
Mi mordicchia le labbra, ma poi si scosta, con le iridi di un verde più scuro del normale.
« Avalon, smettila o ti giuro che ti porto via da qui e ti scopo in un bagno pubblico. Ed è l'ultima cosa che vorrei fare in un giorno come questo. »
Le sorrido, consapevole di essere leggermente brilla. Non ho bevuto chissà che, però la sola vicinanza di Haven mi fa sentire come se avessi costantemente una dose di exctasy nelle vene.
« A me non dispiacerebbe, sai? Però se non vuoi scoparmi in un bagno pubblico, ci accontenteremo del viaggio di ritorno, nella mia limousine. »
Lei scoppia a ridere, e si lascia afferrare di nuovo. Le lecco il collo, arrivando sino al lobo dell'orecchio, dove poi le sussurro:
« Ti stavano guardando tutti, prima, quando tornavi dal bar. Mi infastidisce questa cosa. La prossima volta non ti faccio più mettere la gonna. E queste calze. » le mie dita si aggrappano ad esse e le tirano leggermente.
E prima che lei possa rispondere, veniamo bruscamente interrotte.
« Ehi, Green. Tieni a freno quelle mani. È pur sempre la mia migliore amica, e la stai violentando davanti ai miei occhi. » Beverly è molto carina nella sua camicia bianca, con i capelli sciolti sulle spalle e un braccio stretto attorno ai fianchi della sua ragazza, il cui nome mi sfugge. Ho invitato anche loro pur di non far sentire Haven in imbarazzo.
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Violet
RomanceIl basket è sempre stato la cosa più importante della sua vita. Ha messo da parte ogni cosa per dedicarsi anima e corpo allo sport, persino gli affetti. Capelli rossi come il fuoco e occhi verdi, caratterialmente instabile e problematica, Haven non...