Capitolo 17: Avalon

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Avalon

3 Dicembre 2017

Questa palla di pelo è il mio unico svago in questi giorni.

Senza di lei probabilmente mi sentirei sola ed annoiata.

È dolce e affettuosa e mi vuole già bene. Forse al momento è l'unica a volermene sul serio.

Forse è per questo che i miei hanno deciso di regalarmi un cane, per il mio diciannovesimo compleanno.

Non hanno tempo per amare la loro unica figlia. Sono troppo presi dalla loro vita, dal loro lavoro, dal voler mantenere la figura della famiglia benestante, che non si fa mancare mai nulla. Neanche un weekend in montagna, sulla casetta in legno accanto al ruscello, dove si sono rifugiati da venerdi sera, per un meritato riposo, lasciandomi completamente sola.

Ho voluto chiamarla Pearl. Forse perchè un pò mi tornava in mente Haven e il suo odio verso la mia collana, forse perchè ero sicura che Pearl le sarebbe stata simpatica. E infatti, dal primo momento in cui si sono incontrate, si sono amate alla follia.

Ed anch'io ho provato qualcosa nel rivederla, dopo una settimana.

Non mi piace starmene a letto, ma per tutta la durata dell'influenza non sono riuscita a farne a meno. Anche il giorno del mio compleanno è trascorso nella mia stanza, sotto strati di coperte con la televisione accesa sui primi programmi natalizi, ed una tazza di cioccolata calda preparata da Mansy, quella che un tempo era la mia tata ed ora la nostra cuoca.

Ho dovuto avvisare Abby, che, con tono triste mi ha riferito che non sarebbe stata la stessa cosa senza di me.

Strano, avrei voluto dirle, sono nelle cheerleader da soli sette giorni.

Ma ho evitato ed ho afferrato la gentilezza con un sorriso, per poi riattaccare subito dopo un saluto frettoloso.

Ad Haven invece non rispondevo mai; anche se non posso non ammettere di essermi salvata i suoi messaggi più belli, tipo quel Buongiorno fiocco di neve di stamattina.

E ritrovarmela cosi all'improvviso, in un luogo qualsiasi che non è la scuola, mi scombossula.

È come se fossimo tornate al giorno del Ringraziamento, dove al di fuori delle mura scolastiche, ci sentivamo potenti come non mai.

Non dimenticherò mai quella giornata; il mio primo bacio, le mie prime ' cose ' . Anche se il tutto è avvenuto con una ragazza, anche se dovrei pormi davvero due domande. Ma tutto quello che riesco a fare è ficcarmi nella sua auto e accettare di andare a casa sua per vedere un film.

« Che genere ti piace? » mi domanda, mentre io mi guardo intorno. Pearl scondinzola contenta sui sedili posteriori, ansiosa di gironzolare con la sua nuova conquista.

La macchina di Haven ha lo stesso profumo che aveva il suo armadietto; milkshake alla fragola.

Ed anche questa è caotica e disordinata.

Allo specchietto retrovisore è appesa una pallina a forma di pallone da basket.

È vecchiotta, forse ce l'ha da tempo. La tocco delicatamente e questo non sfugge ai suoi occhi attenti.

« L'ho comprata l'anno scorso, alle giostre. Tu ci vai mai? »

La guardo come se avesse appena detto un'assurdità.

Violet Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora