Capitolo 43: Avalon

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Angolo autrice :
Eccoci arrivati al penultimo capitolo!
Non ci credo , anche Violet sta per avere la sua fine, qui su Wattpad . E un po' me ne dispiace.
Sono sicura che mi mancherà un sacco.
Però è arrivato il momento di dare un finale a questa storia.
Spero sia di vostro gradimento e che in qualche modo, vi emozioni.
Aspetto vostri commenti.
Nessa❤️

Avalon

4 Febbraio 2018

Questa settimana è trascorsa velocemente. Anche fin troppo.

Mi sembra ieri che Haven si è presentata al bar dove lavoro, con il suo borsone in spalla e quel sorriso strafottente sulle labbra.

Mi sembra trascorso cosi poco tempo, invece siamo già arrivate all'ultimo giorno. Ed ora, guardarla mentre piega con cura i suoi indumenti, per poi riporli nel borsone, è la cosa più triste del mondo.

È come se mi stesse crollando di nuovo il mondo addosso. Ed io non posso farci nulla; posso soltanto restare lì e aspettare che smetta di cadere, che tutto cessi.

Come in questo momento, che seduta sul letto dove abbiamo consumato tutto il nostro amore in questi giorni, ho le gambe raccolte al petto e il mento poggiato sulle ginocchia. E la guardo in silenzio, senza proferire parola. Tra due ore partirà il suo volo per Detroit ed io non so quando la rivedrò. Riprenderanno le nostre tristi chiamate, i messaggini.. riprenderemo le nostre solite vite.

Anche se la mia era in Micchigan, assieme a lei.

Mi ritrovo a sospirare tristemente, e lei solleva lo sguardo, dopo aver riposto una delle sue felpe all'interno del borsone.

« Avie... » biascica sconsolata. Ha gli occhi lucidi; abbiamo pianto fino ad ora, come due bambine. Ed ora che la situazione sembrava essersi ripresa, eccomi di nuovo lì, a voler partire con lei. O comunque restare qui, ma insieme.

Tiro su col naso e sfrego la manica del maglione sul naso.

«No, scusami.. è che volevo quella tua felpa. Sai, magari potrei annusarla quando mi sento più triste e... » non ce la faccio. Nascondo il volto tra le ginocchia e mi stringo in me stessa, come un riccio.

Haven sposta il suo borsone e sale sul letto, inginocchiandosi davanti a me. Slega la stretta delle mie braccia attorno alle ginocchia e mi abbraccia. Respiro il suo profumo, anche se le sto praticamente macchiando la giacca con le mie lacrime.

Mi accarezza la schiena, ed io sollevo il mento, guardandola intensamente.

Quanto mi mancheranno quegli occhi verdi? Quelle lentiggini? Quel naso piccolo e quel piercing?

Quanto mi mancheranno le sue labbra screpolate? Quanto mi mancherà morderle, farle arrossare?

Quanto mi mancherà la sua stretta solida e forte?

Ha il cappuccio sollevato sulla testa che le copre le treccine rosse.

Le oscura lo sguardo, la cui tristezza però, è lo stesso percepibile.

« Te la lascerò, allora. Voglio anch'io qualcosa di tuo, però. Per potermi consolare quando starò cosi male da non poter neanche respirare. »

« Dimmi cosa vuoi. Ti darò qualsiasi cosa. » le rispondo velocemente, tirando un'ennesima volta su col naso.

Lei mi accarezza le guance, le mani fredde come il ghiaccio, nonostante la temperatura elevata in questa stanza.

Mi afferra le gambe, le abbassa sul letto e poi mi si siede sopra, perdendo le dita tra i miei capelli.

Violet Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora